Approfitto di questo articolo apparso per ribadire ancora il concetto che ogni investitore deve cercare di dirottare i suoi soldi su prodotti ampiamente diversificati a livello settoriale e geografico. Evitare di imbarcarsi in qualche avventura solitaria è un bene per il vostro portafoglio.
Quante volte avete letto articoli di analisti o gestori che cercavano di fare pubbl…..à scusate, di mettere in luce certi temi? Quante volte avete sentito dire che le prospettiva di crescita di un paese sono molto forti e quindi bisogna investire nel mercato azionario dello stesso? Beh sappiate che non necessariamente questa è una buona idea.
L’analista americano nel suo articolo confronta il ritorno annualizzato dei mercati azionari emergenti con quelli sviluppati dimostrando come ad elevati tassi di crescita delle economie emergenti non ha corrisposto una migliore performance azionaria.
Dal 1995 ad oggi in termini annualizzati le borse emergenti hanno reso 1 punto percentuale in meno a fronte di una volatilità decisamente più elevata.
Teniamo presente che nello stesso arco temporale la crescita economica dei paesi emergenti è stata mediamente del 5,9% contro il +1,7% dei paesi sviluppati.
Anche rispetto ad un indice azionario diversificato e value il risultato non cambia con le differenze che anzi si accentuano. Sostanzialmente diviso in due tra azioni americane e internazionali a loro volte divise in 2 tra large cap e small cap, questo indicatore amplia ulteriormente la differenza di rendimento rispetto agli emergenti. Siamo a 4 punti percentuali rendimento in più con il 31% di volatilità in meno.
Ovviamente non abbiamo la verità in tasca ma certamente questa è l’ennesima dimostrazione che le storie o i racconti sulle maggiori crescite di certi paesi o settori non necessariamente significano maggiori guadagni in borsa; in pratica sono tante belle favolette da leggere prima di dormire…se proprio non avete di meglio da fare.
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Perchè diversificare la geografia dell’investimento azionario
Bella analisi. In effetti la crescita non e’ sempre indice di rendimento. La diversificazione e’ strategica ma credo che applicando una rotazione lenta giocando sui minimi si puo’, se uno vuole, fare un’operazione al giorno. Certo allora diventa un lavoro e anche una noia……..come tutte le attivita’ ripetitive. Molto meglio poche operazioni all’anno con una discreta liquidita’ per quando i ” merli” passano……….e pazienza come i frati……….quelli di una volta pero’. Ognuno si elabora la propria strategia ma e’ ” strategico” ascoltare tutti e sintetizzare prima di fare. L’esperienza altrui e’ impagabile solo a volerla metabolizzare. Pochissimi lo fanno. Grazie dei consigli sempre interessanti e puntuali.
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Grazie Roby dei complimenti, sempre apprezzati e sono d’accordo la pazienza fa molto più di analisi sofisticate.
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