Tra sveglie, piramidi, sfere e colline, negli anni gli asset allocator e gli strategist di tutto il mondo hanno sempre cercato di suggerire agli investitori gli asset finanziari “teoricamente” migliori in determinati periodi di un ciclo economico. Di seguito troverete una serie di queste immagini raccolte dal blog Monevator.
Recessione, ripresa, boom e rallentamento, sono questi i quattro tipici quadranti di un ciclo economico. Tutto molto bello e affascinante ma che difficilmente è replicabile nella realtà. Non tanto per le asset class o i settori azionari suggeriti (che a grandi linee potrebbero anche essere accettabili) quanto piuttosto per la capacità di ognuno di noi, presunti guru compresi, di riuscire a prevedere sistematicamente ed in modo corretto, il momento in cui si passa da uno stato all’altro del ciclo economico.
Già il market timing è complicato nel breve periodo, figurarsi quando si assiste a delle variazioni congiunturali dalle mille particolarità.
Questi orologi degli investimenti sono utili non tanto per cambiare continuamente pelle ai portafogli a seconda dei cicli economici, quanto piuttosto per aggiustare la nostra asset allocation che deve comunque mantenere una componente strutturale. E allora perché non utilizzare un semplice ribilanciamento come strumento che vi permette di passare agevolmente da un ciclo economico ad un altro senza fare chissà quali previsioni?
Quando le azioni guadagnano molto scontando un boom si ribilancia comprando più asset obbligazionari o azionari difensivi per i momenti più difficili. Viceversa quando le azioni perdono molto scontando una recessione si comprano azioni e si vendono molto per prepararsi alla successiva fase di ripresa economica.
Il Buon senso e la semplicità (e non previsioni che potrebbero essere corrette ma anche no) devono sposarsi con una dinamicità del portafoglio che non deve essere selvaggia, ma comunque in grado di assecondare e nello stesso prevedere i futuri andamenti del mercato.
