Due grafici di CMG Investment Research che trovo molto interessanti per disegnare gli scenari futuri dell’azionario, almeno sponda americana, quindi più del 50% della capitalizzazione mondiale.
Le valutazioni sono elevate (al momento siamo nella colonna numero 5, ovvero quella delle rilevazioni storicamente più alte) visto il rapporto prezzo utili realizzato con il criterio di Shiller tra 26 e 27.
Come abbiamo già avuto modo di discutere questo non ci dice nulla nel breve e non spiega nemmeno al 100% i prossimi 10 anni. Però offre indicazioni utili e significative per chi fa piani di investimento.
Sappiamo che dal 1981 ad oggi borse care non privano gli investitori di guadagni; nello stesso tempo hanno limitato comunque i segni negativi (il ritorno massimo a distanza di 10 anni è stato del 9,8% annuo, il minimo del -0,5% annuo).
Valutazioni care come quelle attuali se fra due lustri probabilmente (e sottolineo probabilmente e non certamente) non arrecheranno danni al nostro capitale portando un rendimento positivo, nello stesso tempo richiederanno coronarie forti. Sarà necessaria una profonda conoscenza di noi stessi e del grado di sopportazione di volatilità e perdite (potenziali) anche severe che inevitabilmente dovremo patire durante questo periodo.
Il perché ce lo spiega la seconda tabella.
Valutazioni alte = massimi drawdowns (massime perdite) più elevate.
Per chi fa piani di accumulo una gioia, per chi fa buy and hold una sofferenza.
Nervi saldi e mente rivolta all’obiettivo. Tutto il resto è rumore.
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