Se l’orizzonte temporale è importante, rimanere investiti senza distrarsi troppo lo è altrettanto. Il grafico seguente l’ho scovato sul blog ofdollarsanddata.com ed è basato sulle performance mensili reali della borsa americana (comprensive di dividendi al netto dell’inflazione) estrapolate dal database di Robert Shiller.
Il titolo è provocatorio, ma assolutamente corretto. Dal 1871 al 2016 sono passati 1751 mesi. In questi 1751, compensando profitti e perdite, solo il 7% del tempo ha fornito un valore tale da far avanzare il montante finale dell’investimento. Il 7% sono circa 122 mesi e quindi 10 anni.
Partendo dal 1871 ed arrivando a fine 2016, il colore blu ci mostra il periodo di tempo che di fatto ha aggiunto valore in termini reali all’investimento. Stiamo parlando del 7% del tempo appunto.
I colori verdi rappresentano le performance positive che vengono completamente annullate dalle performance mensili negative. Pensare che solo nel 7% del tempo investito si guadagnano soldi è certamente un qualcosa che sorprende ed in alcuni casi scoraggia.
Ci sono periodi però anche peggiori come quello che è andato dal 2000 al 2016. In questo caso solo il 3% delle performance realizzate ha determinato il bilancio positivo finale. Tutto il resto si è annullato.
Opinione personale è che il buy and hold ragionato ha un suo senso.
Non sono un fanatico del compra e dimenticati di tutto.
Sono invece dell’idea che sfruttare momenti di mercato favorevoli per chi deve comprare (come correzioni importanti a doppia cifra) o anche fare scelte di asset allocation basate su valutazioni ben ponderate e sempre nell’ambito di una buona (ma non esasperata) diversificazione di portafoglio, ha una logica e soprattutto nel lungo periodo produce valore.
Ma sopra a tutto serve pazienza, tantissima pazienza se si vogliono raggiungere gli obiettivi verso i quali i nostri risparmi sono finalizzati.