Qualche purista storcerà il naso, ma il rendimento di un investimento azionario vede nella fortuna una componente di peso non irrilevante.
Se l’ultima generazione ha aspettative di vita media più elevate di quella precedente, nascere oggi o fra 10 anni o fra 30 non garantirà necessariamente rendimenti superiori a quelli precedenti dal punto di vista finanziario. I tassi bassi oltre tutto rendono ancora più complicato fare previsioni. Non tanto perché è incerto il rendimento dei bond (quello ahinoi è già noto da qui a 30 anni ovviamernte portando a scadenza l’0bbligazione acquistata oggi), quanto perché è incerto quello dell’unico asset in questo momento in grado di promettere rendimenti di una certa consistenza, l’azionario.
La cosa può sembrare banale, ma l’anno di nascita ha giocato (e giocherà sempre) un ruolo fondamentale nel nostro/vostro futuro finanziario. Ci sono periodi di bassa redditività ed altri di alta, c’è solo un piccolo problema. Non sappiamo in anticipo quali saranno questi tempi, rassegnamoci.
Se osserviamo il grafico dei rendimenti a 20 anni del Msci World vediamo come negli ultimi 50 anni ci sono state persone fortunate come quelle nate nel 1978 che hanno potuto guadagnare il 14% all’anno ed altre, come quelle nate nel 1989, che nel 2009 raccolsero solo il 4% all’anno dai loro investimenti.
Tutti dati questi al lordo dell’inflazione (fattore sempre da considerare), ma lampanti nel loro significato.
Ovviamente questo discorso non vale solo per le azioni, ma anche per le obbligazioni.
Il blog ofdollarsanddata.com ha fatto un’analisi dei rendimenti americani a 20 anni ottenuti su un portafoglio 50% bond 50% azioni dal 1928 al 2016.
Ogni generazione ha avuto in sorte numeri diversi.
Ripetendo l’esercizio ma con orizzonte 40 anni le linee si avvicinano pur mantenendo ognuna differenze significative.
Questo significa che acquistare adesso azioni e obbligazioni costringerà tutti ad una bassa redditività da investimenti?
Per fortuna esistono mezzi per ovviare a questo problema dell’anno di nascita.
Allungare l’orizzonte temporale tende a far convergere le medie di rendimento. Utilizzare piani di accumulo smussa eventuali acquisti fatti a caro prezzo. Modificare l’asset allocation a seconda della vicinanza o lontananza dell’obiettivo “copre” eventuali ed indesiderati scrolloni di mercato a ridosso del riscatto. Risparmiare di più alzerà la posta che metterete in gioco e quindi, per effetto della capitalizzazione composta, il vostro ritorno nominalmente sarà più alto nel lungo periodo.
Due crolli di mercato che si vedono ogni generazione sono arrivati nel giro di 8 anni dall’inizio del ventunesimo secolo. Forse il prossimo crollo sarà pane per i risparmi dei vostri figli o forse arriverà nel 2018 chi lo può sapere.
Questo non è un problema per chi adotta comportamenti “impermeabili” a questi eventi e soprattutto per chi vede nelle correzioni delle opportunità di ingresso a basso costo utili a compensare la sfortuna di essere nati nell’anno sbagliato.