By |Categorie: Investimento|Pubblicato il: 6 Gennaio, 2018|

Volevo augurare a tutti noi un buon 2018, iniziando con il commentare la nuova normativa a salvaguardia dei risparmiatori ed investitori europei (MIFID 2) che è entrata in vigore il 3 di Gennaio.

Una normativa che aumenterà i presidi di trasparenza e adeguatezza della consulenza finanziaria erogata ai risparmiatori e che renderà più efficiente il processo di investimento per ognuno di noi.

Ma poi, mi sono imbattuto nella querelle, veramente tutta italiana, dell’arrivo del costo tra 1 e 3 centesimi dei sacchetti di plastica biodegradabile dei supermercati.

Ed ho toccato con mano ancora quanto noi italiani ci accaniamo in maniera grottesca su aspetti minori ed irrilevanti della nostra vita quotidiana, invece di concentrarsi sulle vere ed importanti questioni che ci possono permettere di vivere meglio o peggio in futuro.

Fatto sta che è partita una rivolta sui social da far accapponare la pelle: il tutto per un costo in più che, ogni italiano, dovrà sopportare e che si aggira tra i 4 e 12 euro annui. 12 euro all’anno!

Per chi si fosse persa tutta la querelle, la trova qui

E allora mi sono messo ad immaginare, quando diventerà palese che il costo per i Servizi Bancari e di Consulenza Finanziaria sono centinaia, migliaia, decine di migliaia di euro, che tipo di rivolta sui social ci sarà in Italia?

Eh sì: perchè finora penso che il 95% degli investitori/risparmiatori in italia non abbia la più pallida idea di quanto gli costi investire con la propria banca. A meno che questa espliciti tutti i costi prima dell’investimento e, a consuntivo, alla fine di ogni anno di gestione. Per non parlare dei costi di tenuta conto titoli, costi di transazione, varie ed eventuali.

Si ha una vaga idea, ma mai chiara: e, di certo, mai in termini assoluti ma solo in percentuale.

“ma sì, pago l’1%, oppure il 2% oppure lo 0,5%”, mi viene spesso detto.

Bene: a parte che quell’1 o 2% dovranno ora essere messi nero su bianco pre e post investimento dalla propria banca o proprio consulente, ma poi saranno anche esplicitati in termini assoluti.

L’1% su 10.000 euro di investimenti sono 100 euro annui. Ma su 100.000? iniziano ad essere 1000. E su 500.000? 5000 euro. Sempre se sono solo l’1% del capitale investito. Immaginiamoci che costi sarebbero se fosse il 2 o il 3%?

E a fronte di questi costi che, poi, vanno ad erodere il proprio patrimonio sia che i mercati salgano sia che scendano, bisognerà iniziare a valutare se quei soldi spesi sono stati spesi bene ricevendo consulenza, monitoraggio, educazione finanziaria e protezione del patrimonio.

Spesso succede, appunto, che banche e consulenti non esplicitino per niente i costi e, una volta investiti i soldi, spariscano dalla circolazione. Facendosi vivi solo se vengono interpellati dal cliente. Ma di costi non se ne parla mai.

Invece di accapigliarsi sui 2 o 3 centesimi del sacchetto di plastica, dovreste sempre chiedervi costa davvero un fondo o un altro investimento finanziario? Quante commissioni di gestione pagate effettivamente? Quanto si paga per entrare e uscire da un investimento? Quanto pesano le commissioni di performance? E siete davvero certi che l’investimento sia adeguato alla vostra competenza finanziaria, sia davvero nel vostro interesse, che siete davvero pronti a far fronte alle eventuali oscillazioni e volatitlità del vostro investimento?

Finora tutte queste domande potevano restare senza una risposta puntuale; da mercoledì 3 gennaio, con l’entrata in vigore della nuova direttiva europea sui servizi finanziari «Mifid 2», le risposte che il cliente-investitore otterrà dovrebbero essere più chiare, più esaustive, più trasparenti. Per esempio, sarà ben specificato che solo per entrare e uscire da un investimento si pagano commissioni perfino del 5% del valore.

FINECO non si è sottratta a questo tipo di normativa ed, anzi, già dal 2010 ha introdotto la consulenza a parcella, in cui i costi della gestione e consulenza su patrimoni sono esplicitati in conto corrente.

Per chi ha portafogli gestiti su ADVICE o STARS, questo tipo di informazione già la conosce da tempo. E, quindi, non cambierà niente.

Per chi ha semplici fondi o ETF o azioni, se per caso non ho spiegato quanto costi il fondo o l’ETF o comprare un’azione (su cui peraltro non c’è nessun guadagno per il sottoscritto o FINECO), mi chiami che ne parliamo. Ma dubito, perchè vado sempre nello specifico delle commissioni di gestione per ogni fondo ed ETF e sulle commissioni di semplice negoziazione per i singoli titoli (9 euro o 9 dollari a secondo se si compri in europa in America).

 

In ogni caso, per chi avesse ricevuto la comunicazione dell’immagine di cui sopra (che ho ricevuto anche io), questa vuole solo specificare, seppure in temini un po’ legalesi, quello che vi ho specificato qui sopra.

La MIFID 2, poi, va ancora di più nel profondo di certe tematiche quali, ad esempio, l’adeguatezza di certi prodotti di risparmio che devono essere concepiti, in origine, per andare incontro alle esigenze dei clienti. E non viceversa, come succede oggi.

“Ho 50.000 da investire, cosa mi offre?” chiede l’ignaro risparmiatore allo sportellista bancario. “Ecco qui un bel fondo a cedola/ a scadenza / della casa /ecc” risponde pronto lo sportellista. Che piazza quello che gli dicono debba piazzare.

A parte il fatto che (ed apro una mini parentesi), le filiali bancarie sono destinate a ridursi ulteriormente nei prossimi anni: per chi legge questa newsletter, ne avevo già parlato nel 2015 ed il processo sembra destinato ad accelerare.

Per le ultime notizie sulla chiusara delle filiali bancari, potete avere maggiori delucidazioni qui. Oltre 3000 filiali a livello nazionale da chiudere nei prossimi anni, che si aggiungono alle già 3000 chiuse dal 2010 ad oggi.

E la chiusura della filiali è anche una diretta conseguenza del fatto che la gente si è resa conto che gli sportellisti sono lì a piazzare quello che passa settimanalmente in termini di prodotti della casa. Oltre al fatto che ci si va molto meno in banca e si usa molto di più la banca digitale.

Ma, soprattutto, le banche dovranno dimostrare al cliente di fornire consulenza finanziaria e non, meramente, vendita di prodotti. E farsi pagare una parcella di consulenza. Ma ce li vedete gli sportellisti che, da un giorno all’altro, presentano la parcella per la vendita di un prodotto della casa? Per poi sparire se le cose vanno male. O peggio, chiudere baracca quando la banca fallisce (vedi Veneto Banca, Popolare di Vicenza, Etruria, Banca Marche ecc.).

Se, quindi per quanto ci riguarda, la MIFID 2 non porterà grandi cambiamenti in termini operativi, ci saranno invece grandi sconvolgimenti per le banche tradizionali e per i consulenti che, fino ad oggi, non hanno esplicitato i costi e non hanno soprattutto erogato consulenza.

Perchè gli investitori sono pronti a pagarla la consulenza: ma che si tratti di vera consulenza e non mera vendita di prodotti. Perchè quando arriveranno – sperabilmente in meniera chiara e diretta – gli estratti conto dei propri investimenti con i costi in trasparenza, finalmente potrete valutare se, a fronte di quello che avete speso, avete ricevuto supporto e, appunto, consulenza finanziaria.

Tanto è vero che ci saranno novità anche per il ruolo del consulente che propone l’investimento: dovrà essere adeguatamente formato (?) e dovrà sempre qualificarsi come «indipendente» o «non indipendente» specificando la gamma dei prodotti sui quali presta consulenza. Se è «indipendente», cioè non legato a un produttore, può essere remunerato solo con una commissione legata alla consulenza, mentre quelli «non indipendenti» saranno pagati con le retrocessioni.

E, dal grafico qui sopra, vedete anche voi l’impatto su 20 anni di investimenti che un 2% o 1% di costi possono avere sul controvalore dei vostri investimenti.

Non saranno, quindi, i 10 euro dei sacchetti di plastica delle arance di cui vi dovete preoccupare, ma di quanto vi costano i vostri investimenti e se è giusto continuare a pagare se non si riceve attenzione, prontezza di risposta, educazione e consulenza.

Altro che perdere tempo ad etichettare ogni arancia! (e se si dovessero comprare piselli o ceci sfusi?)