By |Categorie: Investimento|Pubblicato il: 10 Luglio, 2020|

Oggi vorrei rimarcare un paio di concetti di cui già scrissi ad Aprile di quest’anno, durante la prima ondata di Covid-19, mentre guardavo una puntata della prima stagione di GOMORRA.

Quello che scrissi in quella newsletter era la realizzazione che nel 2014 – anno di lancio della prima stagione di Gomorra appunto – il Dow Jones Industrial average era a circa 14.700 punti: il Dow Jones è l’indice azionario americano forse più conosciuto, composto da 30 titoli USA con aziende come Apple, Boeing, Caterpillar, Chevron, Cisco, Coca Cola, Goldman Sachs e altri.

E, mentre guardavo quella puntata ad aprile 2020, andai a vedere dove era il Dow Jones post crollo di Febbraio-Marzo: era già a 21.000 punti. Da 14700 punti del 2014 a 21.000 punti nel 2020: comunque un più che dignitoso +42% circa di crescita.

Ciro di Marzio nella puntata n.5 della stagione 1 nella negoziazione con i Russi.

Sono stato spinto a scrivere questo sequel, perchè in settimana il Dow Jones Industrial Average ha rotto la “barriera” dei 30.000 punti: in pratica, da quella puntanta di GOMORRA del 2014, l’indice è più che raddoppiato – e nel frattempo sono avvenuti Brexit, l’elezione di Trump, la guerra dei dazi con la Cina, la dis-elezione di Trump ed, ovviamente, un pandemia che dura ormai quasi da un anno.

Quale la morale?

Non possiamo permetterci il lusso di NON investire: e non investire nei mercati azionari americani, là dove i mercati finanziari sono nati, mercati americani che danno la direzione a tutti gli altri mercati, dove si creano aziende che diventano giganti mondiali.

Perchè l’America è una fucina di idee, talenti, imprenditorialità e accesso al credito ed alla finanza ad oggi ineguagliabile.

Mi fanno sorridere i commenti quotidiani in cui si dice che i mercati borsistici europei debbano recuperare il terreno perduto e la Cina soppianterà il mercato borsisitico USA in un prossimo futuro: fino a che l’Europa e, a maggior ragione ancora di più la Cina, non si dimostreranno essere dei paesi e dei sistemi economici aperti, trasparenti e liquidi, le loro valute e le loro borse azionarie rimarranno a ruota di quella americana.

Ovviamente, ci sarà qualcuno che dirà che il mercato azionario USA è in bolla speculativa, che è manipolato, che crollerà tutto…e quindi tutti a vendere USA per comprare Europa, altre geografie, Oro, Bitcoin e quant’altro….

Tutti a vendere America e Tech…..sì, giusto: fino alla prossima barriera dei 40.000 punti….!

Sicuramente correzioni arriveranno, ma ormai sappiamo che sono connaturate all’essenza dei mercati azionari: sono oscillazioni temporanee in un trend sempre in salita.

Basta, mi fermo qui: è solo un piccolo prologo alle prossime newsletter sui surrogati e “alternative” all’investimento all’azionario USA, quali oro e Bitcoin: di cui mi sono ripromesso di scrivere prossimamente e che invierò nei prossimi giorni.

10 anni di Dow Jones Industrial Average: +165% senza contare i dividendi pagati ogni anno