By |Categorie: Risparmio|Pubblicato il: 22 Febbraio, 2022|

Prima ancora di cominciare a investire denaro sui mercati finanziari il buon senso impone di accantonare una quota di denaro sotto forma di liquidità per fronteggiare uno dei tanti imprevisti che nel corso della vita può bussare alla nostra porta. Quanto destinare a questa speciale ruota di scorta finanziaria e come gestire le emergenze che distruggono in tutto o in parte le nostre riserve monetarie è molto soggettivo, ma in questo articolo proverò a dare qualche consiglio basato sulla mia personale esperienza.

Se domani ho un imprevisto posso pagare?

La prima domanda che dobbiamo rivolgere a noi stessi è quanti soldi abbiamo immediatamente disponibili se domani un imprevisto guasta la nostra quotidianità. Le sorprese possono essere più o meno impattanti per il nostro conto corrente. Dal rubinetto che si rompe, al dente che ci fa vedere le stelle, fino alla caldaia di casa che non produce più calore o l’automobile che non vuole saperne di ripartire. Se poi perdiamo il lavoro entriamo nella fase più dolorosa dell’emergenza.

Uno degli aspetti più sottovalutati quando si risparmia denaro è proprio quello di quanti soldi devo mettere da parte per le varie emergenze che la vita, in modo imprevedibile, prima o poi riserva a ognuno di noi. Se quel denaro nel momento del bisogno non c’è, oppure è tutto investito, saremo costretti a sostenere delle spese per renderlo immediatamente disponibile.

Costi che vanno dagli interessi passivi di un finanziamento bancario a quelli di negoziazione per vendere titoli acquistati in precedenza. Se questi titoli sono in utile lo Stato chiederò conto delle tasse, se siamo in perdita capitalizzeremo un segno meno. Tutto questo senza considerare il costo opportunità di uscire dai mercati finanziari alterando quel piano finanziario creato con tanta cura negli anni passati. Proprio la necessità di smontare alcuni pezzi di un progetto sono la causa del suo stesso fallimento.

Risparmiamo per un viaggio, per la pensione oppure per l’acquisto di un auto o di una casa. Non sempre risparmiamo per fronteggiare gli eventi imprevedibili.

Una scorta di scorta di sicurezza deve essere adeguata al tenore di vita attuale

Il consiglio che mi sento di dare è quello di definire con ragionevole certezza un livello di emergenza misurato in termini monetari e mantenere questa ruota di scorta depositata su un conto corrente bancario evitando qualsiasi forma di investimento.

Questo non è un investimento, ma è una rete di protezione che serve proprio a far funzionare al meglio il piano finanziario. Pazienza se pagheremo l’imposta di bollo sul conto corrente, il costo di smontare un investimento potrebbe essere anche più alto.

Ogni persona e/o famiglia deve definire in modo soggettivo quale può essere considerata la giusta “razione” di sopravvivenza. Il tenore di vita attuale, il numero di persone in famiglia, gli impegni inderogabili assunti (ad esempio mutui o affitti) e tanti altri fattori non permettono di definire una regola valida per tutti.

Il Covid sotto questo punto di vista ha modificato regole consolidate che indicavano in 3-6 mesi di spese medie mensili il livello ottimale di sicurezza. Oggi mi sento di dire che almeno tra i 6 e i 12 mesi di spesa media mensile vanno messi da parte. Se siamo lavoratori dipendenti potremo stare più vicini ai 6 mesi, se siamo autonomi ai 12 mesi.

Guado, Uccello Del Tuono, Auto D'Epoca, Ruota Di Scorta

Per definire la riserva di liquidità corretta serve un bilancio familiare

Tutto quello che ho detto fino ad ora necessita di una piena consapevolezza del bilancio familiare. Senza monitorare (prima) e rendicontare (poi) l’andamento mensile medio di costi e ricavi rischiamo di creare una scorta di sicurezza inadeguata o eccessiva.

Un esempio.  Se le spese mensili della mia famiglia sono pari a 2 mila € al mese, cercherò di mantenere sul conto corrente sei mesi di spese, quindi 12 mila €. Personalmente aggiungo sempre 2 mila € di spese impreviste non contabilizzate a bilancio per arrivare a possedere una riserva liquida di emergenza da 14/15 mila €.

Se questi soldi sono già disponibili tanto meglio, ma se non ci sono dobbiamo elaborare un piano anche per costruire la nostra personale ruota di emergenza.

Non necessariamente le sfortune si accaniscono tutti i giorni e fin da subito, quindi abbiamo tempo.

Con 200 € al mese a rendimento zero, per arrivare a 14 mila € serviranno 5 anni e 10 mesi. Meglio darsi una mossa fin da subito alzando l’asticella. Con 500 € al mese l’obiettivo temporale si avvicina diventando di 2 anni e 4 mesi. Accettabile.

Perché non perdiamo opportunità quando risparmiamo per le emergenze

Non ho mai visto in modo negativo questo atteggiamento precauzionale che ho appena descritto. Vero che non investo denaro e perciò perdo opportunità di incrementare il suo valore. La tranquillità però non ha prezzo quando viene raggiunta con un’adeguata programmazione temporale.

Dopo aver sistemato la ruota di scorta il nostro viaggio comincerà a farsi sicuro e interessante. Ogni euro aggiuntivo a quel punto potrà (e dovrà) essere investito sui mercati finanziari. Il patema d’animo di aver bisogno di denaro per un’emergenza mentre la nostra unica fonte di ricchezza, l’investimento che per anni abbiamo pazientemente costruito, sta perdendo il 30% è una sensazione che non voglio vivere. Questo mi permette di osservare la volatilità dei mercati con grande serenità.

Cosa fare quando la scorta di liquidità si azzera

Ma se poi arriva veramente l’emergenza e la scorta si riduce o va a zero che si fa?

Le strade da percorrere a questo punto sono diverse. Siccome la sfiga ci vede benissimo non posso escludere che nel giro di poco tempo torni a bussare alla mia porta. Quindi si ricomincia a risparmiare per costituire la scorta seguendo il piano originario.

Se in alternativa abbiamo la possibilità di attingere ai nostri investimenti senza sconvolgere eccessivamente il piano finanziario, vendiamo una parte della quota obbligazionaria che offre scarse prospettive di rendimento per andare a saturare il risparmio di emergenza. I mesi successivi saranno destinati al reinvestimento in obbligazioni che a quel punto avranno assolto esattamente al loro scopo, quello della protezione.

Un commento

  1. MisterK 7 Settembre 2021 at 14:58 - Reply

    D’accordo. 6 mesi di entrate sono lì sul conto e possiamo metterli nel fondo emergenza. Ma con quale strumento? Un ETF euro bond governativi con duration sui 2 anni rende -0,59%. Oltre a tassa Renzi (0,2%), costi ETF, bid-ask, commissioni buy-sell. Cioè se magari mi servono davvero ho perso l’1% annuo.
    Faccio un maxiprelievo e li nascondo dietro lo specchio in bagno? Sull’inflazione metto un benda sull’occhio destro…

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