Iniziamo oggi una nuova rubrica mensile, ovvero le domande che i consulenti finanziari di banche, SIM ed SGR lettori di questo blog, e anche nostri ex colleghi, ci hanno posto in passato e continuano a porci ancora oggi.
Sono domande di classica gestione delle emozioni dei clienti, dei loro comportamenti irrazionali ed illogici che, però, necessitano di essere compresi, guidati e/o rifiutati.
Se volete, è un modo per “educare” i clienti finali parlando ai loro consulenti.
Sono risposte un po’ “talebane”, un po’ “tranchant” ma alla fine investire deve essere un processo semplice, di mutuo rispetto e fiducia e senza drammi e rivalse psicologiche.
Una risposta ogni mese per i prossimi 12 mesi di questo 2023. Se riscontrerà successo, lo ripeteremo anche nel 2024 e magari aumenteremo la frequenza delle risposte.
Vi invitiamo ad inviarci le vostre di domande, alla mail info@investireconbuonsenso.com
Cercheremo di rispondere, sempre in maniera anonima ovviamente, nella rubrica mensile de “Le domande dei consulenti a Meridian”.
Buona lettura!
Come faccio a gestire un cliente che fa domande geopolitiche “esistenziali”?
DOMANDA: ho sempre fatto capire a questo cliente l’importanza di stare investito e di pensare al lungo termine, se il suo obiettivo è il lungo termine (come lo è in questo caso, visto che sta investendo per finanziare l’università della figlia appena nata). Ieri mi scrive chiedendomi: “cosa succederebbe se la Cina invadesse Taiwan o la Corea del Nord lanciasse un missile sulla Corea del sud? Cosa potrebbero veramente fare le istituzioni internazionali (leggi americane alla fine) per mantenere inalterata la nostra prosperità? Si spera che i politici e le istituzioni ci difendano da queste pazzie e che riescano a mantenere inalterati i nostri valori democratici. Pensa che le istituzioni attuali siano in grado di difendere anche l’operatività delle aziende in cui noi siamo azionisti?
LA RISPOSTA DI MERIDIAN: se la Cina invadesse Taiwan o la Corea del Nord lanciasse un missile nucleare sulla Corea del Sud o se l’Italia dovesse dichiarare bancarotta nei prossimi mesi (portando con sé nel fallimento tutta l’Europa del Sud), non cambierebbe niente in ciò in cui dobbiamo continuare a credere, né mi sentirei di raccomandare di fare qualcosa in particolare per chi investe in periodi di tempo lunghi come il tuo cliente, né mi sentirei io personalmente di fare qualcosa (a parte di prendere a prestito soldi per investire se il mercato scendesse del 50%).
Le grandi aziende, in cui noi investiamo, assorbirebbero qualsiasi impatto derivante da questo evento geopolitico, mettendosi al lavoro per risolvere il problema (e in alcuni casi anche approfittare economicamente del problema: pensiamo alle aziende che hanno beneficiato dalla pandemia del 2020-2021).
Investiamo in azioni proprio perché sappiamo che sono il motore della generazione di ricchezza per noi investitori e non dipendono dalle istituzioni (soprattutto quelle politiche), specialmente perché le aziende prosperano nel lungo termine in maniera indipendente dalle istituzioni (pensiamo a quanti presidenti USA, politici ed amministrazioni hanno visto passare negli anni aziende come Apple, Microsoft, Amazon).
Ogni giorno, 8 miliardi di persone si svegliano cercando di prendere le migliori decisioni economiche, per sé stessi e per le loro famiglie. Lo stesso fanno le aziende che operano sui mercati, visto che rimangono rilevanti se e solo se riescono a soddisfare i bisogni dei clienti potenziali, indipendentemente da quello che dicono e fanno i politici (soprattutto l’irrazionalità dei politici).
Per noi, l’investimento azionario e quindi l’investimento in aziende, è l’ultimo bastione di razionalità in un mondo sempre più irrazionale.