By |Categorie: Investimento|Pubblicato il: 27 Gennaio, 2015|

Una tabella ed un grafico giusto per evidenziare ancora una volta quanto il concetto di “mean reversion” (ritorno verso la media) dovrebbe rappresentare una faro indiscusso in ogni piano di investimento.
Cominciamo dalla tabella fonte JP Morgan.

table1Questa tavola ci consente di apprezzare come scelte di investimento piuttosto nette con relativa concentrazione dei rischi in portafoglio, possono essere tanto pericolose quanto entusiasmanti. E’ il caso dei REIT (azioni legate al settore immobiliare) dal 2009 ad oggi sempre ai primi posti (unica eccezione il 2013), oppure dal lato opposto il caso delle commodity già al quarto anno consecutivo di pesante negatività. La verità come sempre sta nel mezzo? Parrebbe proprio di sì con l’asset allocation bilanciata proposta da JPM (un 60% azioni, 35% bond 5% commodity ben diversificato) che si posiziona sempre a metà tavola. Questo evita all’investitore sorprese negative permettendogli nello stesso tempo di vedersi retrocesso ciò che il mercato è in grado di offrire. Insomma partecipiamo alla festa, ci divertiamo, ma non ci ubriachiamo e non corriamo il rischio di vederci ritirare la patente sulla via del ritorno.

Altro esempio stavolta su un tema di grande attualità, il cambio dell’Euro
Il grafico fonte WisdowTree ETF  mostra come il cambio reale effettivo dell’Euro nei confronti delle principali valute mondiali pesate in base al reale interscambio commerciale (quindi non solo Dollaro) è poco sotto la media mobile a 20 anni.

table2

Tradotto il valore dell’Euro non può considerarsi agli attuali livelli né sopra né sottovalutato. La conferma di questo arriva anche dal principio della parità dei poteri d’acquisto che vede in 1.15 il livello di equilibrio di EurUsd. Non possiamo certamente sapere dove sarà l’Euro fra qualche anno, ma certamente il grafico storico ci dice come le escursioni rispetto alla media possono essere anche consistenti.

Nell’incertezza quindi che fare? Saggiamente e mai come è ora è opportuno mantenere una diversificazione valutaria equilibrata (personalmente ritengo il 30% un valore accettabile) senza mai dimenticare che il denaro risparmiato ed investito lo spenderemo nel luogo di residenza. Fare scommesse su una valuta potrebbe rivelarsi un boomerang nel momento in cui andremo a ritirare i nostri soldi per soddisfare l’obiettivo prefissato e quindi, se il vostro obiettivo non è emigrare, calibrate l’esposizione ai cambi con la necessaria prudenza.

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