La risposta cerca di fornirla un interessante studio di Vanguard. La celebra fund house americana ha cercato di individuare la metrica più efficace nel prevedere quei fondi destinati a generare il migliore alpha, ovvero il rendimento aggiuntivo aggiustato per il rischio rispetto al benchmark di riferimento.
Non esistono strumenti perfetti per “predire” la performance futura di un fondo in termini relativi, cioè rispetto ad un benchmark.
Ancora una volta il costo sembra essere l’elemento che più riesce ad avvicinarsi a tale obiettivo, ma soprattutto a costi più elevati non corrispondono alpha più elevati smentendo, almeno per il risparmio gestito, l’idea che prezzo alto uguale qualità elevata.
La ricerca di Vanguard si concentra su 5 elementi. Costo, concentazione del fondo in termini di strumenti di investimento posseduti, turnover, capitalizzazione del fondo e performance passate.
L’alpha rappresenta la capacità di un manager di un fondo di generare un ritorno corretto per il rischio superiore a quello offerto da una esposizione Beta ottenuta semplicemente replicando l’indice di riferimento.
Il periodo analizzato da Vanguard nella sua indagine è quello 1999-2003 e facendo selezione su questi 5 anni di storia gli analisti americani sono andati a vedere cosa è successo nei 10 anni successivi. Qui sinceramente noto un elemento critico dell’analisi che prende come riferimento un periodo alquanto complicato nella storia finanziaria e questo potrebbe aver influenzato in parte il risultato finale.
Nello studio sono stati sezionati per quartili circa 1600 fondi e sono stati presi il primo e ultimo quartile per tipo di metrica. Il risultato è espresso nella tabella seguente e mostra la differenza di alpha tra i fondi del primo e quelli dell’ultimo quartile. Come si vede chiaramente mentre tutte le altre metriche rendono quasi inesistente la differenza tra lo scegliere un fondo del primo rispetto a quello dell’ultimo quartile; ad esempio prendere un fondo solo perché ha fatto bene l’anno passato ha un’incidenza statistica poco significativa per il futuro.
Selezionare invece un fondo a basso costo genera un ritorno in termini di alpha maggiore rispetto a quelli a costo più elevato.
Interessante anche notare come la media dei fondi analizzati comunque non è in grado di produrre alpha nei 10 anni successivi.
Lo studio viene poi raffinato indicando come per ogni basis point di incremento nel costo del fondo corrisponde un decremento dell’alpha di 1.04 punti base.
Vanguard ha valutato su 5, 10, 15 e 20 anni la percentuale di quei fondi che hanno ottenuto alpha suddividendoli in quartili di costo, dai più costosi ai meno costosi.
Ancora una volta il risultato è quello commentato sopra. La percentuale di fondi che sovraperformano il benchamrk nel tempo sono quelli che costano meno; a 20 anni la percentuale di fondi capaci di generare alpha è comunque pari al 35% del totale. Sempre meglio del 17% ottenuto dai fondi più costosi.
Non è vero che non esistono fondi in grado di sovraperformare il mercato, solamente che la percentuale nel lungo periodo è talmente bassa da rendere molto aleatoria la possibilità di azzeccare ogni anno quello giusto.
Fonti: Vanguard- Shopping for alpha: You get what don’t pay for
dimenticavo anche gli aristocrats..e anche questi http://www.etfworld.it/index.php?option=com_content&view=article&id=19424:ossiam-lancia-lo-shiller-barclays-cape-europe-sector-value-etf&catid=198&Itemid=111 e questi http://www.etfworld.it/index.php?option=com_content&view=article&id=19431:ubs-global-asset-management-porta-a-piazza-affari-la-versione-hedged-dell-etf-multi-asset&catid=198&Itemid=111
Ciao, posso chiedere un parere circa gli Etf a gestione attiva, tipo alcuni Ubs o anche questi http://www.etfnews.it/2015/02/25/ishares-porta-in-italia-i-factor-etf-e-un-poker-di-etf-minimum-volatility/?_ga=1.187506219.2034878696.1424600706 Li andresti ad inserire in un’asset allocation o tuttosommato sono sempre preferibili gli strumenti classici e piu semplici, anche per quanto riguarda la liquidità di questi nuovi strumenti. Grazie!
Un altro elemento che spesso pregiudica un pò le performance è la massa gestita..di solito non si dovrebbero guardare i rendimenti passati,ma è la prima cosa che si vende..e si guarda..ci si mette poco a fare massa e poi per il gestore diventa problematico muoversi con tutta quella liquidità e le performance,come per magia,non sono piu le stesse di prima (carmignac,M&g,ecc)
le sgr e le sicav hanno uffici marketing di alto livello e cmq vedendo i dati della raccolta record..devono aver ragione loro,altrimenti non si spiega..per usare un eufemismo
eccellente articolo
le uniche certezze sono appunto le commissioni di gestione,che nel lungo periodo magiano parecchio capitale
mediamente le commissioni di gestione di un fondo azionario sono tra 1,5 e 2%,quando va bene, in 10 anni abbiamo bruciato il 15/20%..poi in mercati crescenti si può chiudere anche un occhio,ma se va male.pagare caro pure la discesa è decisamente troppo
riguardo l’alpha,c’è anche da dire che spesso i benchmark dichiarati non sono allineati esattamente con la politica di investimento,per non parlare dei flessibili che spesso hanno benchmark monetari..