Quali sono io i 7 “vizi capitali” degli investitori medi? Proviamo a dare una risposta con l’articolo di oggi raccogliendo concetti che abbiamo già sparso qua e là nel blog ma che tendiamo a dimenticare troppo spesso quando investiamo.
1) Overconfidence, ovvero la troppa fiducia nelle nostre capacità di individuare le occasioni giuste di mercato. Ci sentiamo dei guru della finanza e sopravalutiamo le nostre scelte creando portafogli poco diversificati e molto influenzati dalla volatilità.
2) Ancoraggio mentale, ovvero il fossilizzarsi sulle idee che in origine ci hanno portato ad una certa scelta di investimento senza avere l’umiltà di cambiare idea quando nuove informazioni giungono alle nostre orecchie. Uno dei problemi più comuni in questo caso è quello dell’amplificarsi delle perdite di un investimento palesemente errato.
3) Rappresentatività, ovvero prendere fattori positivi del passato e traslarli nel futuro senza che possano subire modifiche. Se le ultime trimestrali hanno mostrato sempre utili in crescita, allora anche la prossima trimestrale sarà positiva. Se un’azienda offre ottimi prodotti sarà un buon investimento di borsa.
4) Avversione alle perdite, ovvero non accettare una sconfitta. Quando si fanno scelte di investimento sbagliate si tende a dare la colpa al mercato che non prezza correttamente il titolo da noi selezionato; non accettiamo di aver sbagliato e così cadiamo nel classico errore di mediare il prezzo di un’azione andando incontro a probabili e più consistenti perdite. Diventiamo nient’altro che degli scommettitori che rilanciano per cercare di recuperare.
5) Rimpianti, ovvero il rammarico di non aver compiuto un certo gesto. Non avere venduto prima di assistere ad una drastica caduta di prezzo dopo averci pensato per giorni, oppure aver liquidato troppo presto un’azione che poi in seguito è stata protagonista di un rally rialzista poderoso. Le conseguenze di questi rimpianti sono il rifiuto ad investire, oppure rischiare molto poco proprio perché siamo rimasti delusi la volta precedente.
6) Effetto gregge, ovvero quella sensazione di lasciarsi sfuggire l’occasione della vita quando vediamo tutti gli altri investitori muoversi nella stessa direzione e guadagnare soldi. La causa più frequente del fatto che si compra sui massimi e si vende sui minimi è proprio quella di modificare il proprio profilo di rischio o l’orizzonte temporale a seconda delle circostanze e del sentiment di mercato.
7) Meccanismi di difesa, ovvero come trovare sempre scuse per giustificare i nostri errori. A tutti capita di perdere soldi in fase di investimento, ma se cominciamo a pensare che questo è successo solo perché si è verificato un evento imprevisto, oppure che ancora non sono arrivati i guadagni perché i mercati sono irrazionali o ancora che in fondo abbiamo sbagliato una volta sola, beh allora state tranquilli che altra negatività vi arriverà addosso molto presto.