Ce ne sono talmente pochi di articoli a tema educazione finanziaria che quando escono vale la pena segnalarli linkiesta.it/avidi-ignoranti-e-indifesi-viaggio-nella-testa-dei-piccoli-investitori.
Al di là dei racconti di vita più meno folcloristici che troverete nell’articolo focalizzatevi soprattutto sul grado di alfabetizzazione degli investitori italiani. Che disastro ragazzi!
Non mi appello ai 40/50 enni i quali hanno vissuto un ciclo finanziario sedati dai rendimenti elevati dei titoli di stato, quanto piuttosto ai giovani di oggi (i cosiddetti Millennials).
Il primo grafico mostra il livello di competenze in materia finanziaria. Siamo completamente fuori dai giochi per la parte alta della classifica mentre siamo in vantaggio al livello 1, quello degli asini tanto per intenderci.
Ma guardate questa seconda tabella, non c’è bisogno di commentarla.
Non avete scuse ragazzi. Grazie a internet le informazioni possono viaggiare in modo veloce, limpido e trasparente. Corsi di educazione finanziaria sparsi qua e là in rete si trovano. Ebook gratuiti o a modico costo anche.
Ricordate che la scuola non potrà compensare per anni questo buco anche ammettendo che da questo momento le istituzioni (ma non ci credo affatto) prendano atto della necessità di educare i risparmiatori.
Mancano gli insegnanti di matematica, figuriamoci quelli di finanza. Se poi penso che qualcuno ha anche proposto un patentino, brevetto o roba del genere per cercare di catalogare le persone come risparmiatori “abili”, beh si sente l’eco da quanto nulla c’è intorno a tutti noi su questa materia.
Alla fine di tutto però ricordate sempre che un buon piano di investimento parte dalla conoscenza del passato (storia finanziaria), del presente (cosa state comprando) e del futuro ( i vostri obiettivi).
Problema sempre attuale quello della mancanza di educazione finanziaria
Anzi, ne approfitto subito.
Forse la domanda è ot su questa pagina, ma non so dove postarla.
Vedo che ho difficoltà a comprendere il prospetto informativo dei fondi.
Prendo l’esempio della voce spese del fondo cedola:
“Commissioni legate al rendimento
Il fondo è di nuova istituzione, pertanto non è disponibile il dato delle commissioni prelevate nell’ultimo esercizio.
Applicate dal 30/03/2016, in misura pari al 20% della variazione percentuale positiva
maturata nel periodo compreso tra il primo giorno lavorativo successivo al 29 marzo di
ogni anno ed il 29 marzo dell’anno successivo (“anno convenzionale”) tra:
– il valore della quota del Fondo (tenuto conto degli eventuali proventi distribuiti),
rilevato ogni giorno dell’anno convenzionale,
– il più alto tra i valori unitari della quota di ogni ultimo giorno lavorativo degli anni
convenzionali precedenti (tenuto conto degli eventuali proventi precedentemente
distribuiti) – c.d. High Water Mark – incrementato dell’equivalente di periodo del
Rendimento Obiettivo (la variazione percentuale del valore dell’indice Barclays Euro
TSY-Bills 0-6 Months Index Total Return Index Value Unhedged maggiorata di uno
spread pari a 2,50% annuo).”
queste sono le spese di Performance vero? Non è troppo il 20% di spese performance?
Mi spiegheresti poi il significato di tutto quello che sta tra le virgolette? Non ci capisco veramente niente purtroppo.
Altra domanda, dove vado a prendere visione del portafoglio dei fondi per vedere dove e come è posizionato il gestore del fondo? prendo il titolo del fondo e ad esempio vado su morningstar e controllo la voce portafoglio?
Grazie Archeowealth!
sei stato esauriente!
Per l’ultimo punto, io sono strafavorevole ai Pac,
Il mio aveva commissioni troppo alte, anche per quanto riguarda i versamenti 2€ su base mensile, e non rendeva nulla, anzi la stessa operatrice ha ammesso che aveva già dato il meglio e che non avrebbe più reso.
Il fatto è che trovare un fondo a pac poco costoso, semplice e a replica del benchmarck (parli di Etf vero?), in banca almeno con due richieste precise che ho fatto fino ad ora non è stato facile. Mi hanno proposto un fondo cedola (……. senza parole…), e uno con costi troppo alti, oltre alle solite polizze vita, obbligazioni garantite da loro ecc.
Per una persona come me, totalmente a digiuno di finanza cercare autonomamente un buon fondo risulta difficile. Al momento chiederò ancora in banca, e proporrò le varie offerte su certi forum (dove tra l’altro ho saputo del tuo blog), in modo da non sottovalutare nessun aspetto.
Se vedo che la banca è sorda alle mie richieste di qualcosa di un po’ conveniente, non solo conveniente per loro, dividerò il mio veramente piccolo gruzzolo in due cd on line (ok non è un investimento ma almeno non stanno sul cc a languire) e aspetto che lo studio mi porti ad essere una persona autonoma.
Mi sconvolgono due cose. La prima è il comportamento della banca, ho notato che sono sempre sorridenti e pronti a spiegarti su polizze vita, e cose che convengono loro, mentre se chiedi tu qualcosa di preciso che si discosta dai loro interessi addirittura ritardano nel dare informazioni; questo almeno hanno fatto con me. Ci si rimane delusi, l’unica vera alternativa è formarsi da soli.
Altro punto, che si fonde un po’ con il primo: la reperibilità del materiale finanziario, quello base in modo particolare, è veramente scarso. In libreria occupa sempre un posto insignificante, in un angolo remoto del negozio, e soprattutto con pochissimi volumi. Sconfortante. E’ vero, ci sono forum, ebook, corsi, blog; ma mi chiedo come sia possibile che per alcuni argomenti come i corsi di inglese, giardinaggio ecc ci siano molteplici guide che partono giustamente da zero, mentre per la finanza no (grazie ancora per la dritta dei libri ;-) ). Alcune domande nei forum o in certi blog non hanno addirittura risposta, e vedo che sono di persone alle prime armi come me.
Visto che sei così disponibile nei chiarimenti ne approfitterò per domande “tecniche” allora.
Grazie ancora e buona domenica!
Calcifer
Ciao Archeowealth
mi chiamo Calcifer. Concordo pienamente con l’articolo. Purtroppo rientro nella categoria asini, ma ho iniziato a rimediare, anche se da pochissimo. Allora, siccome parto proprio da zero, ho acquistato Investire per dummies, tanto per farti capire il livello eh! Leggendo qua e là su internet ho iniziato a capire qualcosa, tuttavia spesso e volentieri mi capitano cose che proprio non capisco, e che non trovo scritte in maniera comprensibile almeno per me, ad esempio “raggiungere il benchmark, battere il benchmarck”, il significato di “p/l” nella colonna del mio pac (che ho chiuso per le troppe spese e perché non rendeva)…
Sono andata a dare un’occhiata alla tua pagina “Libri consigliati”, per integrare le mie letture, ma da quello che ho capito sono libri rivolti a chi è già competente.
Sapresti consigliarmi qualche libro o ebook?
Grazie mille :-D