By |Categorie: Pensione|Pubblicato il: 24 Marzo, 2016|

Secondo la Treccani la parola “spauracchio” significa persona, cosa, situazione che incute timore e spavento. Per molte persone la pensione è uno spauracchio. Ma anche per una buona parte dell’opinione pubblica la pensione è uno spauracchio. Quando poi i media cercano di prevedere quello che ne sarà delle nuove generazioni e della loro capacità di avere una pensione il risultato è un dramma che non vede via d’uscita. Secondo me non è affatto così e un pò di ottimismo non guasterebbe.

Anche il Financial Times ogni tanto sbaglia prospettiva.

Un articolo apparso un pò di tempo fa sul celebre Financial Times ha messo in evidenza lo scenario da incubo verso cui stanno andando le nuove generazioni in materia pensionistica.

Pur condividendo il sottoscritto la necessità di pianificare il proprio futuro finanziario, a volte si tende un attimino a esagerare facendo emergere anche qualche conflitto d’interesse di troppo. Ma andiamo con ordine.

I millennials devono imparare a pianificare per la pensione futura

Il fatto che i millennials (i nati tra il 1981 e il 1996) possano avere in futuro degli enormi problemi di  raggiungimento di prestazioni pensionistiche dignitose è noto da tempo.

Il nodo critico non è però legato al costo della vita o ai bassi stipendi nella fase iniziale della carriera (la mia prima busta paga mensile da 700 euro la conservo ancora gelosamente), quanto alla continuità delle prestazioni lavorative abbinate a un numero di alternative professionali credibili e di qualità che possano permettere di far crescere progressivamente gli stipendi in base al merito.

L’articolo del FT è tarato sulle realtà anglosassoni dove il welfare pubblico è meno presente (quindi il risparmio privato assume maggiore importanza) e il costo della vita, soprattutto a Londra, molto elevato.

Il quadretto che ne esce di ragazzi che preferiscono una vacanza a un sacrificio in termini di risparmio per il futuro però non mi trova affatto d’accordo.

Non c’è niente di male nel godersi la vita, nel vivere bene.

La vita non è solo risparmio

Le soddisfazioni che derivano dal consumare qualcosa sono il vero motore per raggiungere degli obiettivi. In passato ho fatto diversi esempi. Ad esempio risparmiare per un viaggio è un ottimo modo per legare il piacere al sacrificio uscendo dalla spesso troppo arida narrativa finanziaria.

Se accantono qualche soldino per il prossimo viaggio in Patagonia e magari lo abbino al versamento di una quota mensile di denaro al fondo pensione o a un piano di accumulo in fondi / ETF, la scelta è assolutamente corretta e di buon senso.

Come sempre sono gli estremi che rischiano grosso.

Chi spende tutto e subito per godersi la vita oppure chi rinuncia alle bellezze del presente risparmiando anche ciò che non è necessario è imprudente o troppo prudente.

Purtroppo nessuno conosce il proprio destino.

Con un piano finanziario lo spauracchio fa meno paura

Nell’articolo in questione viene citato un esempio che mi lascia molto perplesso ma che tutto sommato non mi stupisce per la mancanza di realismo che spesso pervade la City londinese, un mondo che gira quasi esclusivamente attorno alla finanza.

L’esempio riguarda un 25enne che, secondo l’esperta interpellata dal FT, dovrà necessariamente risparmiare nel corso della sua vita 800 euro al mese per i prossimi 40 anni; tutto questo per raggiungere a 65 anni un reddito di 30 mila sterline annui.

30 mila sterline sono circa 37 mila euro ai cambi odierni. 37 mila euro sono 3.125 euro al mese, direi una bella pensione tutto sommato, anche considerando il costo della vita inglese.

Questo è per me il primo elemento critico dell’analisi.

Penso che all’età di 65 senza più figli da mantenere e magari con una moglie a carico 2300/2500 euro netti al mese possano essere considerati una discreta pensione in Italia, in UK o ancora meglio alle Canarie o in Portogallo. Tutto quello che verrà di più tanto meglio.

Calcolare in autonomia pensione pubblica e gap previdenziale

Utilizzando il calcolatore online della pensione pubblica (in Italia la pensione pubblica esiste e finalmente ora è  basata su un sistema democratico e sostenibile che si chiama contributivo) ho ipotizzato di avere un reddito lordo di 20 mila euro all’anno a 25 anni di età. Il tasso di crescita dello stipendio è nell’ordine del 1% annuo. Lasciamo per il momento da parte l’inflazione che in parte copre comunque l’aumento di stipendio.

Il risultato sarà quello di una pensione pubblica di circa 27 mila euro all’anno all’età di 67 anni e 8 mesi.

Diciamo quindi che mancano 10 mila euro all’anno per arrivare ai famosi 37 mila del FT.

Cosa potrebbe fare un millennials per farli saltar fuori?

Partendo da 25 anni di età la tabella che riporto qui sotto dice che accantonando 300 euro al mese con un rendimento del 3% annuo reale (al netto di fisco e inflazione), arriveremo tra i 65 e i 70 anni a disporre di una cifra compresa tra i 279 mila e i 343 mila euro.

Dividiamo questa cifra per i 30 anni che vi rimangono di vita (o facciamo una polizza privata che eroga un rendita) ed ecco che salteranno fuori i 10 mila Euro annui di famoso gap previdenziale.

Incrementando del 2% il risparmio annuo per tenere conto dell’inflazione il montante finale arriverebbe a cifre comprese tra i 330 e i 410 mila euro.

Certo 300 euro non sono uno scherzo come risparmio mensile per un neo assunto. Ma anche qui non dobbiamo subito deprimerci.

Intanto aderendo a un fondo pensione ci pensa il datore di lavoro a contribuire al raggiungimento di questo obiettivo.

Se poi sommiamo anche TFR che matura nel corso della carriera lavorativa l’obiettivo è abbastanza agevole da raggiungere con l’unica incognita, questo sì, della continuità del lavoro.

Ed è qui che deve fare pressione l’opinione pubblica per spingere i Governi a creare lavoro sostenibile e di prospettiva, non fattorini o addetti a call center (con tutto il rispetto per questi lavori).

Messa giù in questa maniera a me non sembra affatto così drammatica la situazione come gli inglesi vogliono farci credere.

Risparmiare è importante, ma la sua misura non deve essere nè troppo bassa per non vivere una triste vecchiaia, nè troppo alta per far piacere a qualche lobby finanziaria.

Il risparmio deve essere piacevole e mai considerato come una costrizione.

Altrimenti al primo alito di vento verrà spazzato via distruggendo anni di sacrifici.

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