Spesso e volentieri sento investitori o consulenti finanziari che si lamentano circa l’andamento di strumenti estremamente complessi come gli ETC sulle materie prime a leva. Ho volutamente preso un orizzonte temporale preciso per farvi capire che non solo la conoscenza dei prodotti su cui si investe è fondamentale, ma anche l’orizzonte temporale di certe operazioni ha un senso ben preciso.
Dal 4 marzo al 29 luglio il prezzo del WTI (petrolio quotato a New York) è rimasto sostanzialmente invariato. Due (ma ce ne sono altri) ETC a leva 3 quotati a Milano hanno entrambi perso. Ohibò direte voi? Come è possibile? Almeno uno dei due avrebbe dovuto essere prossimo allo zero o addirittura positivo!
Invece no ed una parte della spiegazione del perché questo succede l’avevamo già fornita qui.
Una prima considerazione da fare semplice e banale è questa. Acquistare un ETC per replicare il prezzo a pronti (o spot) di una materia prima è una missione già persa in partenza. Quando si acquista un ETC, ad esempio sul petrolio, si acquista di fatto un contratto futures nella maggior parte dei casi a scadenza più vicina (esistono alcune eccezioni che cercano di smussare le inefficienze ma non risolvono il problema).
Come si vede dalla tabella riportata qui sopra e che mostra la struttura dei prezzi del petrolio Wti per tipologia di scadenza, il petrolio per la maggior parte del tempo presenta una struttura di prezzi crescenti per scadenza, quello che in gergo viene definito Contango.
Borsa italiana offre a tal proposito una bella e chiara infografica su cosa si intende per Contango e Backwardation.
E’ logico che più la curva dei prezzi tende ad essere inclinata verso l’alto più il cliente subirà un rolling (ovvero un cambio contratto) penalizzante. Pagherete di più per avere la stessa partecipazione all’andamento del petrolio. Siccome però l’emittente non ha diritto a chiedervi più soldi semplicemente la vostra quota di partecipazione diminuirà e qui sta la fregatura, avete appena subito un costo di rolling.
L’estratto della scheda di uno degli emittenti principali di questi strumenti nel mondo è chiarissimo nello spiegare il concetto.
I contratti acquistati possono essere più cari rispetto ai contratti venduti, e questo comporta un’ulteriore perdita per l’investitore in future su materie prime. Questa tendenza di mercato è nota come “contango” e la differenza di prezzo è di solito chiamata “rendimento roll”. Quest’ultimo è inglobato nel calcolo del valore dell’indice e ha un’incidenza negativa sul valore dello stesso.
Ad esempio, immaginiamo che un investitore possieda 100 contratti future a un mese su petrolio che si stanno avvicinando alla scadenza, con la necessità quindi di essere rinnovati. In base al grafico riportato a destra, possono essere venduti a 79 dollari statunitensi, con un rendimento di 7900 dollari. Questa somma è poi investita nei future che scadono il mese successivo (future M2) il cui costo è di 79,4 dollari. I 7900 dollari saranno sufficienti per l’acquisto di soli 99 future su petrolio M2, realizzando una perdita dell’1% del proprio investimento a causa del costo di rinnovo.
Fonte Etfsecurities.com
Esiste anche la possibilità che il tutto giri a favore dell’investitore; questo succede quando la curva è in backwardation (prezzi futuri più bassi di quelli attuali) ma questa è l’eccezione, non la norma.
Capite bene che diminuendo progressivamente ad ogni cambio contratto il fattore di partecipazione, tutto sommato nelle fasi di discesa perderete meno. Quando però assisterete al fenomeno inverso, quindi quello a voi favorevole se avete scelto il long, al rialzo del sottostante (il prezzo del petrolio in questo caso) il minor fattore di partecipazione peserà come una zavorra sulla vostra capacità di recupero che sarà sempre più debilitata con il passare del tempo.
Aggiungete a questo l’effetto leva (e quindi effetto compounding sempre spiegato qui) e la frittata è fatta. Potreste trovarvi con un sottostante che in un certo arco temporale guadagna ed il vostro prodotto magari pure a leva e dal lato buono, in perdita.
Ma allora non ci sono speranze di recupero in questo caso? Mai abbandonare la speranza, però vi servirebbe una salita molto forte del prezzo per compensare il minor fattore di partecipazione accumulato nel tempo che tendenzialmente peggiorerà sempre di più.
Fino a qui siamo all’educazione finanziaria, ma le cose interessanti devono ancora arrivare e vi prometto che ne parleremo domani.