By |Categorie: Pensione|Pubblicato il: 21 Dicembre, 2016|

Nel mio precedente articolo concludevo elencando alcuni dei futuri cambiamenti ai quali gli italiani possono andare incontro e che potranno avere un effetto negativo sul passaggio generazionale. Tra questi evidenziavo la riforma del catasto che entrerà in atto nel biennio 2018/2019. Proprio su questo aspetto voglio soffermarmi oggi con un piccolo esempio pratico. Ancora una volta come dicono gli anglosassoni “The name of the game” (il nome del gioco) è PIANIFICARE. Con l’approvazione della legge 2372014 la riforma del catasto è in atto ed entrerà via via in vigore nel biennio 2018/2019.

Possibile effetto della riforma del catasto sulle imposte successorie e ipocatastali

Questa riforma porterà ad una variazione delle rendite catastali riferite a tutti gli immobili con conseguente aumento delle imposte ipocatastali in fase di successione e/o donazione.

ESEMPIO – IPOTESI

  • Struttura famigliare: marito imprenditore, moglie casalinga e due figli studenti
  • Patrimonio intestato al marito imprenditore di un milione di euro
  • Totale asse ereditario: 600mila euro valore immobiliare catastale e 400mila euro denaro

Muore il marito e si pare la successione. Ad oggi la franchigia degli eredi (1 milione di euro pro capite) assorbirebbe totalmente il milione di euro ereditato ed il patrimonio verrebbe attribuito per un terzo al coniuge e due terzi ai figli. Si pagherebbero solo le imposte ipocatastali – 3% sul valore catastale degli immobili (qualora gli eredi non possano godere dell’agevolazione prima casa). Con le leggi attualmente vigenti l’imposta da versare sarebbe di euro 18mila euro (3% su 600mila euro). La tabella qui sotto ipotizza alcuni cambiamenti ed i loro effetti sulle imposte di successione e ipocatastali da versare.

Ovviamente esistono numerose altre ipotesi e conseguenti effetti economici ma in ogni caso è molto probabile che saranno peggiorativi rispetto alle condizioni attuali. Se ancora ci fosse bisogno di una motivazione per PIANIFICARE basti pensare che in poche ipotesi siamo passati da 18mila a 124mila con un impatto sul patrimonio che è passato dal 1,8% al 12,4%.

A questo punto ricordiamoci quali sono i motivi per cui dovremmo pianificare in campo successorio.

Se si pianifica e si agisce per tempo i diritti acquisiti non verranno intaccati dalla nuova legge sulla riforma del catasto. Una riforma che molto probabilmente sarà più sfavorevole per gli italiani.

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