Nella mia nota del 7 dicembre scorso tra i possibili futuri sviluppi elencavo il cambiamento delle aliquote sulle imposte di successione. Proprio su questo aspetto voglio soffermarmi oggi con un semplice esempio pratico che possa dare la misura del potenziale risparmio che si può realizzare su patrimoni consistenti se si agisce per tempo. Ancora una volta come dicono gli anglosassoni “The name of the game” (il nome del gioco) è PIANIFICARE… pianificare per risparmiare aggiungerei questa volta.
L’attuale imposta italiana a confronto con l’EU
Riproponiamo brevemente quella che è la situazione della tassazione in Europa, confrontandola con quella italiana, solo per sottolineare che un aumento delle aliquote in Italia in un futuro non lontano è una probabilità tutt’altro che remota.
L’attuale imposta di successione
In questa sede evidenziamo solo l’aliquota che si applica al coniuge o parenti in linea retta che sono il fulcro del mio esempio.
ESEMPIO – IPOTESI
- Struttura famigliare: marito imprenditore, moglie casalinga e due figli studenti
- Patrimonio intestato al marito imprenditore di 10 milioni di euro
- Totale asse ereditario: 10 milioni di euro interamente in valori mobiliari (per semplificare l’esempio)
Muore il marito e si pare la successione. Ad oggi la franchigia degli eredi (1 milione di euro pro capite) assorbirebbe solo parzialmente il patrimonio lasciando 7 milioni di euro esposti all’imposta di successione del 4%.
Nella tabella appena illustrata ho usato come ipotesi degli scenari del tutto plausibili in quanto nessuno si stupirebbe se l’aliquota base fosse innalzata dal 4% al 8% o addirittura portata al 25% che rappresenterebbe semplicemente in modo conservativo una media europea. Nelle nostre ipotesi e scenari abbiamo volutamente evitato esempi come quello francese (45%) o spagnolo (34%) in quanto l’obbiettivo di questa nota è rendere consapevole il lettore e non spaventarlo.
La buona notizia è che con una corretta pianificazione possiamo governare il processo successorio attuando un’autodifesa fiscale, realizzando in molti casi degli ingenti risparmi; non da ultimo pianificando e governando il processo evito liti e contenziosi tra gli eredi.
Solo a titolo esemplificativo (assolutamente non esaustivo) tra gli strumenti maggiormente usati per governare il processo successorio e realizzare ingenti risparmi fiscali possiamo elencare:
- Testamento (troppi pochi italiani lo utilizzano)
- Donazioni con e senza usufrutto combinati con strumenti di copertura rischi
- Strumenti assicurativi di gestione del risparmio e copertura rischi
- Costituzione di trust
- Predisposizioni di trust dormienti, ecc..
Ogni situazione famigliare è unica e va analizzata attentamente al fine di individuare i giusti strumenti per poi essere attuati nei dovuti tempi e modi.
Se si pianifica e si agisce per tempo, i diritti acquisiti non verranno intaccati da una futura nuova legge sulle imposte di successione, che sicuramente sarà più sfavorevole per gli italiani.