Spesso con amici e colleghi si parla di pianificare per la pensione, di risparmiare perché quello che arriverà dallo stato non sarà sufficiente. In estrema sintesi costruirsi una pensione complementare vuol dire fare una pianificazione finanziaria… e qui nascono i problemi perché le variabili che dobbiamo prendere in considerazione sono innumerevoli. L’intero processo di pianificazione è pieno di assunzioni, incertezze ed anche di tirare ad indovinare. Vediamo insieme un po’ di variabili, consapevoli che ne possiamo trovare altre e che questo non è un elenco esaustivo.
Ma quante variabili ci sono in una pianificazione finanziaria? Come faccio a gestirle tutte?
Siamo nati e cresciuti in uno stato garantista e la cosa ha portato tanti vantaggi ma anche alcuni svantaggi ed uno è quello che la nostra cultura, il nostro parlato di tutti i giorni è pieno di: “voglio avere la garanzia di… ho il diritto di… così sono sicuro che …” etc etc. Purtroppo quando si ha a che fare con il futuro tutto questo svanisce e dobbiamo cambiare approccio.
La pianificazione per la pensione può essere un processo molto scoraggiante, non sorprende che praticamente ogni persona consideri il piano previdenziale importante e poi non lo viva come una cosa urgente… tanto c’è tempo! ci diciamo sempre.
Quindi come faccio a prendere decisioni razionali se la pianificazione finanziaria e pensionistica è piena di incertezze?
Prima di tutto prendiamo coscienza che nel mondo reale quasi mai una pianificazione, un piano si materializzano esattamente come li avevamo pensati sul nostro foglio di calcolo. Cercare di fare una previsione di come saranno le cose tra 30 anni assomiglia molto più ad una speranza o un desiderio piuttosto che ad una previsione basata su dati reali. Quindi come fare? Forse meglio provare a muoversi per obbiettivi intermedi e rivedere costantemente il nostro piano. Cominciare dalla nostra situazione attuale e dalle circostanze reali che ci circondano ci pone al centro di un ambiente che capiamo meglio rispetto a pensare come saranno le cose fra 30 anni; ci permette di prendere decisioni con più chiarezza e non essere avvolti solo da speranza e paura per quello che sarà fra qualche decade. Obbiettivi intermedi a uno, due, cinque anni sono più a portata di mano, più facilmente governabili!
CONCLUSIONI
L’idea che si possa creare un piano finanziario e poi sedersi e rilassarsi aspettando che tutte le variabili si incastrano come avevamo previsto nel nostro bel foglio di calcolo è semplicemente assurdo! I mercati e la vita in genere ci propongono costantemente nuovi scenari, sfide, problemi ed opportunità. La pianificazione finanziaria, per la pensione o altri obbiettivi, è un processo che non si ferma mai, complesso e pieni di variabili, che necessita di essere costantemente rivisto ed aggiustato. Una volta che abbiamo metabolizzato questo concetto il processo diventerà molto più gestibile… ovviamente con un consulente finanziario che ci affianchi!