Quando compriamo casa, diamanti, contribuiamo al nostro fondo pensione, compriamo un orologio d’epoca o acquistiamo un’opera d’arte siamo mentalmente predisposti ad un investimento di medio-lungo periodo (10-30 anni) e non ci chiediamo ogni giorno quanto vale il nostro investimento, siamo semplicemente ragionevolmente sicuri che nel medio–lungo periodo il bene si apprezzerà.
Quando investiamo in azioni o obbligazioni invece vorremmo un ritorno il giorno dopo, questo nonostante ci venga spiegato ormai da anni che il profilo di rischio e l’orizzonte temporale sono fondamentali per fare investimenti corretti sui mercati finanziari.
Senza addentrarmi troppo nella finanza comportamentale, per spiegare perché la maggior parte delle persone si comporta in questa modo, posso dirvi che nel primo caso l’investitore si prende un rischio illiquidità molto più alto che nel secondo caso; di conseguenza l’investitore razionale vuole un compenso maggiore per il rischio aggiuntivo che sostiene.
Perché è importante guardare lontano
Chiunque sia abituato ad investire nei mercati finanziari o ci stia pensando per la prima volta si sarà sentito ripetere fino allo sfinimento che l’orizzonte temporale è fondamentale, che non bisogna guardare il risultato giornaliero ecc ecc. Non avete mai avuto la sensazione che fosse molto bla bla bla… e poca sostanza o peggio ancora la sensazione che dietro a tante parole ci fosse l’immobilismo totale di chi gestisce i vostri capitali? Pur consapevole che a volte l’immobilismo totale c’è veramente, non posso che rafforzare il concetto che l’orizzonte temporale è più che fondamentale e tra le tante motivazioni che si possono dare a me piace rimarcare le seguenti:
- Se per avere ritorno da una casa ci metto anni, come posso pretendere di avere ritorno da un’azienda in pochi giorni? In fin dei conti quando compro azioni sto investendo in un’azienda, nel suo modello di business e nelle capacità manageriali di chi la gestisce. Come posso pretendere di avere un ritorno in un giorno, una settima o un mese?
- Il vostro private banker non è un indovino (anche questa l’avete già sentita diverse volte!). Il breve e brevissimo termine sono terreno di azione di trader e gestori, coloro che sono in grado di processare l’informazione in modo veloce e che comunque puntano ad un tasso di successo poco superiore al 50%. Il medio e lungo termine è il territorio di Money Managers e Investitori, quelli che puntano a percentuali di successo ben superiori al 50%.
- La piramide dell’informazione. Ciò che muove i prezzi dei nostri investimenti finanziari nel breve e brevissimo periodo sono informazioni o pettegolezzi a cui il mercato reagisce quasi istantaneamente e quando arrivano alla stampa (anche specializzata) sono già notizie vecchie. Inutile provare a competere con Traders e gestori professionali, sarebbe come tirare la monetina e questo non vuol dire investire. Quello che invece non invecchia così precocemente sono analisi e notizie sui trends e i cicli dei mercati.
Ora che abbiamo capito che ha poco senso investire tempo ed energie sul breve periodo, meglio focalizzarsi su orizzonti temporali più lunghi. In questo caso però la conoscenza di cui possiamo dotarci è disponibile e soprattutto la sua valenza non si esaurisce nel giro di poche ore, pochi giorni o settimane; questa conoscenza prende il nome di mega-trend e sub-trend… ne parleremo nella prossima nota!