By |Categorie: Investimento, Risparmio|Pubblicato il: 10 Ottobre, 2019|

Risparmiare di più investendo in modo conservativo oppure risparmiare di meno investendo in modo più aggressivo? Questo è uno degli eterni interrogativi che ogni risparmiatore si trova davanti quando deve investire per il futuro. Cercare la scorciatoia più rapida per diventare ricchi il prima possibile rischiando una parte dei sudati risparmi oppure accontentarsi abbassando le pretese.

Esistono decine di simulazioni che possono essere fatte e, plasmando risparmiorendimento stimato, si possono ottenere i più svariati risultati.

Il caso riportato nel grafico qui sotto mostra ad esempio due tipi di investitori.

Il soggetto A decide di investire 10 mila euro ogni dodici mesi ma in modo più conservativo ottenendo un rendimento annuo del 3%.

Il soggetto B invece  decide di tenere per sé 3000 euro spendendoli, ma di essere più aggressivo sul fronte degli investimenti con i restanti 7000 euro investiti.

Il premio per il rischio riconosciuto a chi rischia nel lungo periodo assume le sembianze di un rendimento annuo composto del 7%.

Naturalmente A domina la scena nella maggior parte del tempo per effetto di una base di capitale più alta.

Man mano che però passa il tempo l’interesse composto ripiana la distanza del minor risparmio con B che eguaglia A al 15esimo anno.

Naturalmente non avviene tutto in modo così lineare e i rendimenti assumono andamenti decisamente più movimentati.

Nel lungo periodo però la quantità di risparmio accantonata perde progressivamente importanza a favore del maggior capitale generato dai più alti rendimenti offerti dal mercato.

Questa considerazione è utile per chi deve scegliere con quale grado di rischio approcciare gli investimenti.

Se l’orizzonte è breve e richiede sicurezza nel capitale, meglio risparmiare di più e rischiare meno.

Se l’orizzonte è quello di lungo termine non sembra così determinante (seppur importante) la quantità di risparmio quanto piuttosto il rendimento che sarà in grado di ottenere il portafoglio di investimento.

E’ evidente che se riusciamo  a risparmiare tanto fin da subito e davanti abbiamo un orizzonte temporale lungo, potremo permetterci di rischiare un po’ di più nell’asset allocation sfruttando il maggior premio al rischio che si spera il mercato potrà riconoscerci.

Nella decisione ideale di quanto risparmiare e di quanto rischiare ogni anno può essere utile a tal proposito la tavola che presentiamo di seguito.

Naturalmente ognuno di noi deve fare un’attenta revisione del bilancio familiare e capire se nelle sue pieghe sarà possibile arrivare a 5 piuttosto che a 10 o a 50mila euro di risparmio annuo.

Questo vale per la colonna di sinistra. Per quello che riguarda la riga dei rendimenti sappiamo bene che è una stima visto che nulla è garantito.

Soprattutto in 15 anni la continuità del rendimento anno dopo anno è praticamente impossibile salvo che non si riesca a disporre di investimenti a tasso fisso (cosa alquanto improbabile oggi).

Se prendiamo ad esempio come baricentro un risparmio annuo di 20 mila eur con rendimento annuo composto del 6% per 15 anni, ci accorgiamo di arrivare molto vicini ad un valore del montante finale prossimo ai 500mila euro.

Spostandosi a destra, ovvero alzando il rendimento atteso di 1 punto percentuale, il nostro montante sale a 537mila euro. Se però decideremo di risparmiare 5mila euro in più all’anno a parità di rendimento il nostro montante sale a 618mila euro.

Ripeto ancora, questa tavola serve solo come indicazione di massima per capire come potrebbe evolvere la nostra ricchezza sulla base di due variabili.

Una controllabile da noi, la quantità di risparmio, l’altra invece dal mercato pur avendo la possibilità di decidere quanto rischio prenderci, il rendimento.

A voi la scelta.

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