By |Categorie: Investimento|Pubblicato il: 20 Febbraio, 2020|

Il tempo rappresenta da sempre uno degli ingredienti migliori per costruire un portafoglio di investimento efficiente ed efficacie. Costruire un portafoglio di buon senso non significa però solo imbottirlo di azioni, ma saper allocare i soldi tra varie asset class in modo intelligente

Eccellente analisi quella recentemente pubblicata da Star Capital, la società tedesca che da anni produce stime di rendimenti attesi dei mercati azionari mondiali basata su criteri fondamentali tra cui spicca il CAPE di Shiller.

La conclusione a cui arriva Star Capital è che il tempo rappresenta la migliore fonte di diversificazione di un investimento, soprattutto se azionario.

Norbert Keimling, l’analista tedesco fondatore di Star Capital ha analizzato 220 anni di storia delle borse americane ed ha concluso che il rendimento annuo composto reale (quindi al netto dell’inflazione) dell’azionario è stato del 6.9%, quasi il doppio del 3.6% dei bond e ben lontano dallo 0.6% dell‘oro.

Keimling ha però verificato chi, tra le tre asset sui 20 anni ha sempre riportato a casa il capitale in termini reali.

Per l’azionario nemmeno la crisi del ’29 è riuscita a provocare un bilancio in rosso sui 20 anni di investimento. Non è andata così per bond e oro che nella loro storia hanno accumulato perdite anche a distanza di 20 anni dall’inizio dalla partenza.

Ma non è questo il punto che porta diretti alla conclusione che le azioni tenute nel lungo periodo sono il miglior diversificatore.

Se i due secoli di storia di oro, bond e azioni vengono scomposti per ritorno annuo sulla distanza di 3, 5, 10, 20 e 30 anni ci accorgiamo di una cosa molto interessante.

Già a partire dai 10 anni di investimento il risultato peggiore in termini di rendimento reale dell’azionario è stato del 5.9% per anno. Peggio hanno fatto bond (-6.4%) e oro (-10.1%).

Divario che si allarga terribilmente a 20 e 30 anni.

Addirittura su tre decadi l’azionario porta a casa nel peggiore dei casi al netto dell’inflazione un rendimento annuo del 1.9% contro i numeri negativi di oro e bond.

Merito soprattutto di drawdown più violenti sull’azionario, ma dalla capacità di recupero estremamente rapida.

Basti pensare che in 220 anni il peggior calo dell’azionario americano è stato del 77% nel 1929-1932, calo recuperato in 7 anni. I bond hanno avuto un massimo drawdown del 67% nel periodo 1940-1981 e ci hanno messo 51 anni per recuperare.

Aggiungiamo poi che il risultato positivo migliore dell’azionario su 30 anni è stato in doppia cifra (11.2%) contro la singola cifra di bond e oro (8.1% e 6.3%).

La conclusione di Star Capital è ovvia. L’azionario non ha solo le performance storiche più alte nel lungo periodo, ma anche le performance storiche pià conservative se consideriamo i periodi peggiori. Questo rende dai 15 anni in su l’investimento azionario come il miglior investimento anche in termini di zavorre negative.

Insomma il tempo sembra proprio curare tutto, anche la volatilità.

Personalmente non consiglierei mai un investimento completamente azionario a persone che, pur avendo davanti ancora un lungo periodo di detenzione degli investimenti, potrebbero aver bisogno di parte di quella cifra investita.

Nonostante i tassi a zero, continuo a ritenere saggio allocare parte del propro patrimonio in reddito fisso e/ o in liquidità.

Prima di tutto non sappiamo se la storia si ripeterà in questi termini e poi il solito cuscinetto ammortizzatore farà sempre comodo nei momenti di difficoltà.

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