By |Categorie: Investimento|Pubblicato il: 20 Aprile, 2020|

Come investono gli italiani e gli europei e soprattutto qual’è la visione del futuro degli investitori. In un sondaggio effettuato da Natixis nel 2019 capiamo alcune grandi criticità. Aspettative di rendimento, costi, strumenti, sono solo alcuni dei temi toccati in un sondaggio che mette ancora una volta in evidenza le lacune di educazione finanziaria degli investitori italiani ed europei in genere. Impressionante la differenza di rendimento atteso dagli investitori con quello ben più realistico atteso dagli investitori professionali

Natixis alcuni mesi fa ha pubblicato  la ricerca 2019 Global Survey condotta tra 9100 investitori globali con l’obiettivo di capire obiettivi finanziari e visione dei mercati.

Venticinque i paesi coinvolti da sondaggi online composti da 44 domande inviate ad ognuno dei 9100 investitori possessori di almeno 100 mila $ investiti in asset vari. Giusto per inquadrare geograficamente la cosa dall’Italia hanno risposto in 400, dagli Stati Uniti in 750 come dalla Gran Bretagna.

Ho estrapolato da questo sondaggio alcune delle informazioni che reputo più interessanti  per metterle a fattor comune.

Due terzi degli investitori considera normali le fluttuazioni di un portafoglio di investimento del 10%, ma il 90% dice che è importante proteggere gli asset durante periodi di turbolenza.

Premesso che è impossibile per chiunque prevedere quando arriveranno questi periodi (ed anche questo mercato orso che stiamo vivendo per l’ennesima volta lo conferma), l’impressione è che si dice una cosa (conosco e tollero la volatilità) e se ne fa un’altra (mi copro dai ribassi).

Addirittura il 56% è disposto a pagare un premio di prezzo (o di minor rendimento) che possa proteggere l’investimento dalla volatilità.

Altra interessante domanda del sondaggio è relativa alla preoccupazione principale per il futuro.

Quasi il 50% ha indicato in una spesa imprevista la preoccupazione principale. Seguono il mantenimento dello standard di  vita (34%) e costi sanitari (34%).

Veramente incredibile invece la differenza tra le aspettative degli investitori intervistati e professionisti del settore.

Gli investitori al dettaglio si aspettano rendimenti annuali medi nell’ordine del 11.7% mentre gli investitori professionali si attendono un ben più realistico 5,5%.

I professionisti più conservativi sono quelli spagnoli (4% atteso) con gli investitori iberici che paradossalmentehanno uno dei livelli più alti di aspettativa (13,3%). Anche in Italia le attese degli investitori appaiono elevate (10,5% di rendimento) contro un più realistico 4,5% dei professionisti del settore.

Ad una domanda sui fondi indice / ETF il 64% crede erroneamente che questi strumenti sono in grado di limitare le perdite, il 57% invece crede che possono offrire accesso a migliori opportunità di mercato.

Due false conoscenze che che si mescolano anche al 45% di intervistati che non conosce la convenienza di costo di questi strumenti passivi.

Problemi di educazione finanziaria che anche questo sondaggio ha evidenziato con forza.

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