Alcuni strumenti possono essere utili per gestire in modo fiscalmente efficiente il passaggio generazionale. Tra questi gli strumenti assicurativi di gestione del risparmio e copertura rischi rappresentano una delle soluzioni più note.
Qual è il livello di indifferenza dal punto di vista dei costi tra una gestione patrimoniale e una polizza vita?
In questo articolo voglio prendere in considerazione le Polizze Vita dalla particolare angolazione finanziaria/fiscale per capire quando risultano convenienti. In particolare ci concentreremo su due aspetti fondamentali per trarre conclusioni importanti dal punto di vista del costo/beneficio di questi strumenti:
- Esenzione Imposta di successione: in caso di decesso dell’assicurato, l’importo della prestazione passata al beneficiario non concorre a formare l’attivo ereditario ed è esente da ogni imposta di successione.
- Differimento della tassazione sul reddito da capitale: il pagamento è differito al riscatto.
Prima di procedere è bene ricordare la caratteristica di protezione di questi strumenti che da sola potrebbe giustificarne il costo, anche se questa è una considerazione soggettiva e personale. Art. 1923 c.c.: “le somme dovute al contraente o al beneficiario non possono essere sottoposte ad azione esecutiva o cautelare”, i contratti di assicurazione sulla vita sono impignorabili e insequestrabili, fatto salvo il caso di revoca fallimentare.
Torniamo alla nostra analisi sul potenziale risparmio delle polizze vita facendoci aiutare dalla tabella qui sotto che riporta sei casi che rappresentano sei scenari divisi per capitale investito e rendimento medio anno dell’investimento.
Lo scopo finale di questa simulazione è capire quale è il costo massimo della polizza che posso sostenere affinché sia indifferente per l’investitore una gestione patrimoniale o una polizza vita. In questo modo, sfruttando l’esenzione dell’imposta di successione e il differimento della tassazione del capital gain, al singolo investitore rimangono tutti i vantaggi della protezione (art 1923 c.c.) nonché rimane immune da futuri aumenti delle aliquote di successione realizzando in alcuni scenari importanti risparmi.
Il Livello di Indifferenza del costo della polizza è quel livello di costo percentuale che mi rende indifferente, da un punto di vista dei costi, usare una normale gestione patrimoniale o la stessa gestione all’interno di una polizza vita. Vista da un’altra ottica se il costo della polizza vita rimane all’interno del livello di indifferenza, l’investitore avrà acquisito i vantaggi offerti dalla protezione (impignorabile e insequestrabile) a costo zero, così come rimane immune da futuri aumenti delle aliquote di successione senza dover sostenere ulteriori costi.
Considerazioni
- Il livello di indifferenza del costo della polizza non cambia in base all’ammontare investito ma al rendimento medio annuo.
- Il livello di indifferenza del costo della polizza si attesta dal 0,49% al 0,67% annuo a seconda del rendimento.
- Se rimango al di sotto di questi livelli di costo acquisisco gratuitamente le protezioni di legge su impignorabilità e insequestrabilità.
- Se rimango al di sotto di citati livelli di costo acquisisco gratuitamente la protezione verso futuri, molto probabili, aumenti delle aliquote di successione.
- Se il livello di costo della polizza è superiore ai livelli di indifferenza è la mia personale valutazione del valore che attribuisco a queste protezioni che mi fa sostenere un maggiore costo.
- Se la polizza vita fosse stipulata in favore non del coniuge o parenti in linea retta, il livello di indifferenza risulterebbe ancora più alto essendo le altre attuali aliquote di successione pari al 6% e 8%.
Cosa succede se aumentano le aliquote di successione?
Abbiamo affermato che una polizza vita stipulata con le attuali aliquote di successione rende immuni da futuri aumenti delle stesse, quindi se le stesse dovessero passare dall’attuale 4% (coniuge e parenti in linea retta) al 8%, 12%, o 25% (per avvicinarsi alla media europea) non avremmo alcun effetto negativo, anzi la piacevole sensazione di avere fatto una corretta pianificazione con il risultato di risparmiare delle ingenti somme.
Nella tabella sotto possiamo vedere quale sarebbe il potenziale risparmio fiscale per i diversi casi di aumento dell’aliquota base.
Riassumendo e concludendo
Con una corretta pianificazione possiamo governare il processo successorio attuando un’autodifesa fiscale, realizzando in molti casi degli ingenti risparmi. Governare il processo vuol dire in molti casi evitare liti e contenziosi tra gli eredi.
Ancora una volta “The name of the game” (il nome del gioco) è PIANIFICARE… pianificare per risparmiare.
Ogni situazione famigliare è unica e va analizzata attentamente al fine di individuare i giusti strumenti per poi essere attuati nei dovuti tempi e modi.
Ultima considerazione molto importante: con una corretta struttura assicurativa all’interno della polizza vita è possibile GARANTIRE IL CAPITALE agli eredi.