By |Categorie: Educazione finanziaria|Pubblicato il: 21 Ottobre, 2022|

Leggere la descrizione di un ETF è un esercizio semplice e complesso nello stesso tempo. Semplice per chi è esperto della materia, complesso per chi non conosce alcune tecnicalità che contraddistinguono l’ETF.

In realtà la descrizione di un ETF racchiude dentro di sé una miriade di informazioni che dobbiamo imparare a decriptare per scegliere lo strumento migliore e più adatto alle nostre esigenze di investitore. L’esercizio non è così complicato, basta solo sapere cosa è necessario decifrare e cosa no.

Facciamo come sempre degli esempi concreti.

Gli ETF utilizzati in questo articolo come esempio sono puramente casuali e non devono essere presi come indicazioni d’acquisto o come strumenti di migliore qualità rispetto ad altri ETF concorrenti. La fonte della descrizione che abbiamo utilizzato è il sito www.justetf.com.

Partiamo con il primo ETF.

Dodici parole, una miniera di informazioni. A cui si aggiungono altri preziosi elementi che tratteremo alla fine di questo articolo.

Mettendo sotto la lente parola per parola cercheremo di renderci quasi indipendenti dalla lettura, comunque sempre fortemente consigliata, di schede mensili, KIID o prospetti vari.

SPDR = emittente ETF

Bloomberg = provider indice sottostante (chi produce materialmente il benchmark o indice che deve essere replicato dall’ETF)

Global Aggregate Bond = nome dell’indice dal quale è possibile dedurre la tipologia di investimento (la classe di investimento dove andremo a investire, in questo caso l’obbligazionario globale che comprende emissioni statali e societarie)

UCITS = ETF armonizzato e autorizzato alla contrattazione in Europa

ETF = tipologia strumento

EUR hedged = il rischio di cambio per l’investitore europeo in questo caso è coperto (hedged)

Come abbiamo visto qualche supplemento d’indagine è necessario ma abbiamo già ottenuto tanto.

Non sempre le descrizioni sono così ricche e quindi dovremo andare a scavare un po’ più a fondo.

Nel prossimo ETF le parole sono sei, vediamo cosa possiamo capire marcando con ?? ciò che è di difficile comprensione o che proprio manca nella descrizione.

Vanguard = emittente ETF

Ftse 100 = provider e nome indice sottostante che coincide con l’indice di borsa inglese. La natura dell’investimento, in questo caso azionario, la può dedurre però solo un esperto

?? replica indice = non ci è dato saperlo se è fisica o sintetica, necessario leggere il KIID

UCITS = ETF armonizzato ed autorizzato alla contrattazione in Europa

ETF = tipologia strumento

Distributing = classe di investimento dell’emittente a distribuzione periodica di dividendi

?? rischio cambio = se non specificato il cambio è quasi sempre aperto e non coperto

Potremmo andare avanti all’infinito e ci accorgeremmo che alcuni elementi sono ricorrenti, altri cambiano a seconda dell’emittente.

Xtrackers = emittente ETF

S&P500 = provider e indice sottostante S&P500, la borsa americana

Swap = replica indice sintetica (dedicheremo un articolo intero al tema, per ora basta sapere che gli ETF possono copiare l’indice comprando i componenti in esso contenuti (replica fisica) oppure utilizzando contratti derivati (replica sintetica)

UCITS = ETF armonizzato e autorizzato alla contrattazione in Europa

ETF = tipologia strumento

1C = classe di investimento dell’emittente (diverse per ogni emittente e rilevante solo se conosciute le altre classi; serve per distinguere ad esempio se un ETF è a distribuzione o accumulazione dei proventi. In questo caso per un non esperto è un dato inutile)

iShares = emittente

USD Treasury 7-10 yr = tipologia di investimento, ovvero obbligazione statali americane in dollari con scadenza compresa tra i 7 e i 10 anni

?? = non riportato in questo caso l’indice replicato (che è ICE come scritto nel KIID) dall’ETF. Comunque irrilevante alla luce della descrizione riportata sopra già esaustiva

UCITS = ETF armonizzato ed autorizzato alla contrattazione in Europa

ETF = tipologia strumento

Distributing = classe di investimento dell’emittente a distribuzione

Negli ultimi tempi troviamo sempre più spesso sigle come ESG o SRI tra le parole che descrivono un ETF.

Sono le sigle che contraddistinguono ETF che seguono le linee guida ESG (Environmental, social and corporate governance), SRI (investimenti socialmente responsabili) o altro. Quando trovate queste sigle siamo nel mondo della sostenibilità anche se i filtri applicati dal gestore nel selezionare le azioni possono differire applicando quindi criteri differenti.

La parola ESG rappresenta quella differenza distintiva nella descrizione tra il tradizionale indice Msci World e quello in versione ESG che ci fa capire che stiamo investendo in un ETF che abbraccia il tema della sostenibilità.

Ultima nota a margine di questa breve lezione di descrizione ETF.

Anche il codice Isin ci offre delle informazioni aggiuntive.

Ad esempio se comincia con LU… l’ETF è domiciliato in Lussemburgo. Se IE… l’ETF è domiciliato in Irlanda.

Questo codice è l’elemento più utile per ricercare l’ETF su Google o sulla piattaforma di trading online che utilizziamo abitualmente. Il ticker è un codice alternativo di ricerca utilizzato a livello professionale che ha la stessa funzione identificativa del codice Isin.

Impossibile in un solo articolo mettere in evidenza tutte le eccezioni e peculiarità che una descrizione estesa di un ETF può avere. Ogni casa di gestione agisce a modo suo anche se alcune indicazioni risultano una costante (ad esempio la dicitura UCITS).

Esistono in rete diversi glossari che spiegano i termini che accompagnano il mondo degli ETF. Quello che trovate qui è abbastanza completo e dettagliato.

Leggendo la semplice stringa di descrizione possiamo comunque comprendere una buona parte di informazioni che riguardano quel prodotto.

Se acquistiamo in autonomia il consiglio è sempre quello di comprendere ogni parola facendosi aiutare dal documento di sintesi a disposizione dell’investitore (KIID).

Se un consulente acquista per nostro conto, fondo o ETF che sia, chiediamo sempre lumi sulle caratteristiche peculiari del prodotto e non procediamo fino a quando non avremo una spiegazione esaustiva.

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