Dopo aver scritto l’articolo sul perchè un giovane investitore deve sperare in un crash del mercato ho pensato fosse doveroso portare un esempio concreto delle argomentazioni riportate in quel pezzo.
Ho preso le statistiche e ho fatto un gioco molto semplice.
Mi sono messo nei panni dell’investitore di oggi e poi ho fatto lo stesso ipotizzando di essere investito nel 2009 durante una delle più spaventose tempeste finanziarie del dopoguerra.
A quel punto ho deciso di vedere i ritorni nominali degli investimenti a 5, 10, 20 e 30 anni rapportati ai valori a fine 2014 con le borse americane ai massimi storici. Poi ho fatto lo stesso esercizio per un povero risparmiatore del 2009 massacrato da due bear market consecutivi con ribassi di oltre il 50% sullo S&P500.
Lo so che tanto non mi crederete, ma vi dimostro che per l’investitore del 2009 e per quello del 2014 il risultato nel lungo periodo è lo stesso in termini di CAGR, ovvero di tasso di rendimento annuale composto.
Per fare questo esercizio ho scelto di simulare l’andamento nel corso degli anni di 4 portafoglio con pesi che vanno dall’80% di azioni (rappresentate dallo S&P500 total return) e 20% di bond (rappresentato dal Barclays Us Global Aggregate Index), all’80% di bond e 20% di azioni.
Per dare un tocco ulteriore di realismo ho associato ai rendimenti e alla volatilità anche l’ipotetico controvalore di valorizzazione alla data obiettivo dei 10 mila dollari inizialmente investiti. Ok, partiamo!
fonte: www.portfoliovisualizer.com
Questa è la foto dell’investitore di oggi. Performance a 5 anni molto importanti per effetto della finestra rialzista 2009-2014 e nettamente superiori su ogni portafoglio alle performance a 10 anni, ed in 3 portafogli su 4 (fa eccezione il 20-80), anche a quelle a 20 anni. Allineati alle medie di lungo periodo come rendimenti e come volatilità i portafogli a 30 anni con quelli più rischiosi che offrono ritorni nominali più consistenti di quelli meno rischiosi. Fin qui tutto regolare.
Ora diventiamo un investitore del 2009 sfinito dai continui ribassi dei mercati.
fonte: www.portfoliovisualizer.com
Come si vede a 5 e 10 anni quell’investitore vedeva ritorni molto grami su tutti i portafogli ad elevata componente azionaria, ma anche quelli bond oriented erano sotto la media. Faccio notare come queste magre performance arrivavano in contesti di volatilità molto sostenuta. Dopo 10 anni l’investitore in 80-20 e quello in 60-40 non superavano rispettivamente l’1,5% e il 3% di rendimento nominale annuo.
Ma vi avevo promesso il colpo di scena ed eccolo nell’ultima colonna. L’investitore che nel 2009 si trovava con 30 anni di investimento alle spalle avrebbe portato a casa gli stessi rendimenti annui composti (ad essere onesti anche leggermente superiori) di quello del 2014.
Tradotto, i due terribili bear market del 2000 e del 2009 altro non hanno fatto che riportare verso la media storica ritorni annui che erano fuori da ogni logica.
Leggi anche: Sei un giovane investitore, allora spera in bel un crash di mercato!
buonasera sig. archeowealth
le volevo rivolgere una domanda e cioè
un cagr del 2,5%in 5 anni nn lo ritengo un buon ritorno
sarebbe un portfolio diremo dormiente?