By |Categorie: Investimento|Pubblicato il: 31 Gennaio, 2015|

Ovviamente il titolo è provocatorio, ma non più di tanto. Inutile girarci intorno. I crash di mercato sono quanto di meglio un giovane investitore può sperare accada durante i suoi primi anni di investimento.

La tabella che vedremo tra poco è stata pubblicata da Jim O’Shaughnessy ed è molto interessante poiché ci offre due punti di vista diversi circa l’evoluzione dei mercati nel corso della storia.

Dal 1930 il mercato americano è stato sezionato per decadi fino ad arrivare ai giorni nostri di cui abbiamo vissuto circa la metà del tempo.

Ogni decade comincia con 10 mila dollari e, come si può vedere, quella appena chiusa (2000-2009) è stata la peggiore di sempre con l’investimento in deficit di 3 mila dollari dopo una decade. Nel 1950 la stessa cifra iniziale era diventata 47 mila dollari alla fine dei 10 anni.

In 10 anni le performance delle azioni cambiano, la volatilità un pò meno

Se le performance dei mercati azionari per decadi non è uniforme, la volatilità, depurata dal caso limite degli anni ’30, tendenzialmente tende sempre ad essere la stessa.

simulazione decadi large cap usa 1930

Sappiamo mediamente quindi quanto rischiamo, non sappiamo quanto sarà in grado di ritornarci sotto forma di rendimento il mercato.

Conosco tante persone che hanno cominciato ad accumulare denaro tramite PAC, PIC o fondi pensione nel 2000 e di queste molte sono quelle che hanno deciso di ridurre drasticamente la quota di rischio non appena hanno visto tornare il proprio investimento al livello di pareggio. Che errore!

Mi riprendo quello che ho versato perché non voglio ritrovarmi tra 10 anni di nuovo sott’acqua, sono i miei risparmi e non voglio “giocarli” in borsa.

Questa è la tipica frase che mi sento dire da persone di 40-45 anni che davanti a loro hanno ancora 25 anni di lavoro almeno.

Rispetto le opinioni di tutti, ma la domanda è sempre quella, per quale motivo hai cominciato questa attività di risparmio e con quale orizzonte temporale?

Obiettivi e asset allocation sono strettamente legati tra loro

Se la finalità (o meglio l’obiettivo) dell’investimento è quella di disporre del capitale entro 5-10 anni ogni logica di protezione o comunque basso rischio è assolutamente corretta.

Se però sto creando un piano di investimento di lungo periodo non si capisce qual è la motivazione che sta alla base di rinunciare fin da ora a performances importanti e soprattutto molto probabilmente superiori al tasso di inflazione.

I numeri di rendimento nominale annuo che la storia ci consegna sono quelli riportati nella tabella seguente.

storia 100-50-25 60-40

Fonte:https://www.researchaffiliates.com/home

Questi numeri sono una media e come tale i ritorni percentuali oscillano nel tempo sopra o sotto la media.

Arrivano momenti di mercato in cui le azioni possono risultare care in termini di multipli e, come si vede dal grafico successivo, a mercati poco “cheap” corrispondono rendimenti attesi reali nei 10 anni successivi percentualmente non esaltanti.

rendimenti attesi equity

https://www.researchaffiliates.com/home

Ecco perché il titolo del post è che un giovane investitore deve sperare nelle correzioni di mercato nella fase iniziale dei propri versamenti; comprare a buon mercato delle azioni che nel lungo periodo saranno in grado di generare rendimenti capaci di soddisfare gli obiettivi che hanno motivato la creazione del piano di investimento è la soluzione più semplice e migliore in ottica di lungo periodo.

Un crash all’inizio del percorso è sempre benvenuto

Un mercato azionario in pesante calo è cattivo per chi dovrà ritirare i suoi investimenti in un arco temporale non troppo lungo, per chi con quei soldi dovrà gestire progetti ed obiettivi che stanno per realizzarsi.

Un mercato azionario in crash è terribilmente interessante e buono per chi accumula azioni a valori scontati con la consapevolezza però che questa condizione potrebbe andare avanti per una decade o oltre come la storia finanziaria ci ha insegnato.

Il mercato ciclicamente offre delle finestre di ingresso favorevoli (la media delle correzioni per ogni decade a partire dal 1930 è nell’ordine del 35%) e questo significa che ciclicamente il mercato azionario fa un crash o entra in bear market.

Se siete giovani e avete davanti ancora tanto tempo per risparmiare ed investire queste correzioni non possono che essere le benvenute per aumentare il vostro risultato finale in termini monetari e probabilmente di indipendenza finanziaria.

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