La cosa non mi sorprende affatto ma di certo è interessante l’analisi della recente correzione che trovate in questo articolo.
Il meccanismo adottato dagli analisti di Bespoke è molto semplice, si comprano i perdenti (buy the losers). Suddiviso lo S&P500 in decili (10 gruppi da 50 azioni ciascuno) basatndoli sulle performance realizzate dal 21 maggio (massimo storico della borsa americana) al minimo del 29 settembre. In seguito sono state calcolate le performance medie delle 50 azioni di ogni decile durante il successivo rally rialzista.
Questo il risultato
Nel decile 1 trovate le migliori azioni nel periodo correttivo maggio-settembre 2015, nel decile 10 le peggiori.
Il risultato è chiaro le peggiori sono poi risultate le migliori nel rimbalzo successivo del mercato e non di poco. Le 50 azioni del decile medio hanno riportato performance del +15,4% contro un misero +3,7% di chi era andato meglio durante la correzione, maggio-settembre.
Verrebbe da dire, alla faccia della teoria della forza relativa che vedrebbe preferite le azioni che perdono meno rispetto all’indice.
A parte gli scherzi, sinceramente non so spiegarmi questa cosa. Casualità oppure evento sistematico la cosa mi interessa relativamente poco fino a quando continuerò a comprare un indice che contiene entrambi i decili estremi. Di certo non mi dovrò preoccupare di capire qual è la strategia migliore da adottare per catturare le azioni più performanti in caso di ripresa.
Certamente Burton Malkiel (autore dello splendido libro A spasso per Wall Street. Tutti i segreti per investire con successo) e il suo portafoglio della scimmia hanno di che compiacersi.
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