Vanguard ha una caratteristica molto importante a mio modo di vedere. Non costruisce solamente i fondi indici più efficienti del mondo, ma pubblica ricerche eccellenti dal punto di vista qualitativo.
L’ultimo rapporto di ricerca uscito sul sito ha riguardato il comportamento degli investitori e gli errori che spesso si compiono prendendo il passato come metro attendibile per stimare il futuro.
Un errore che però la nostra mente rifiuta di accettare anche di fronte a prove schiaccianti. Grazie a Vanguard noi queste prove proviamo nuovamente a fissarle nella vostra mente.
Nella società iperconnessa quale quella attuale, stanno prendendo sempre più piede i meccanismi di vendita legati ai rating o recensioni. EBay, Tripadvisor, Amazon, sono solo alcuni nomi che utilizzano il sistema delle recensioni per indirizzare il comportamento di acquisto dei consumatori verso i venditori più affidabili. In questo caso possiamo dire che i rendimenti passati sono indicativi dei rendimenti futuri.
Peccato che questo atteggiamento mentale utilizzato quando acquistiamo prodotti o servizi di largo consumo non funziona nel mondo degli investimenti. L’atteggiamento comune della massa degli investitori è spesso quello di entrare sul mercato quando i prezzi sono elevati e i flussi in ingresso su certi asset di investimento corposi, adottando poi il comportamento opposto quando le cose vanno male.
Molti investitori sono poi attratti dalle competenze dei gestori. Se un fondo ha ottenuto una eccellente performance il merito è del gestore e quindi mi fido di lui affidandogli i miei patrimoni. Peccato che tante ricerche smontano la validità di questa scelta.
Il grafico successivo mostra infatti cosa è successo al primo quintile di fondi del 2010 a distanza di 5 anni. Solo il 16% è rimasto in vetta, addirittura un quarto dei top fund sono scesi all’ultimo scalino ed oltre il 12% hanno chiuso bottega.
E allora che si fa? Ci si affida alle stelline di Morningstar o di altre società che classificano i fondi solitamente in base a criteri che utilizzano molti dati del passato per creare dei ranking. I numeri dimostrano come i flussi di denaro verso un fondo aumentano considerevolmente nel momeno in cui lo stesso raggiunge una valutazione di 4 o 5 stelle. Ma vi siete mai chieste cosa succede ad un fondo 5 stelle a distanza di 3 anni dal raggiungimento dell’obiettivo? La risposta nel grafico seguente.
Paradossalmente i migliori sono quelli che sovrapeformano peggio, anche rispetto ai fondi più scarsi.
Anche scegliere i fondi in base alle stelline non appare perciò una scelta di buon senso.
Che fare allora? Semplice, togliersi dalla testa che potete individuare a priori il miglior investimento in assoluto dei prossimi anni. Piuttosto create un buon piano di investimento sostenibile e finalizzato a certi obiettivi . Diversificate il portafoglio di investimento. Minimizzate i costi. Ribilanciate periodicamente per mantenere l’asset allocation nel tempo.
Ogni forma di selezione dei prodotti basati sui dati del passato mi dispiace, ma non funziona o se funziona spesso e volentieri è frutto di fortuna. Il metodo, la modestia e il buon senso invece non richiedono fortuna e per questo nel lungo periodo non portano quasi mai grandi delusioni.