By |Categorie: Investimento, Pensione|Pubblicato il: 11 Dicembre, 2017|

 

Le regole per raggiungere l’indipendenza finanziaria sono numerose. Ognuna di queste regole ha dei pro e dei contro. Alcune sono più complesse di altre. Siccome non esiste la possibilità di prevedere con estrema precisione i tempi necessari per raggiungere l’obiettivo dell’indipendenza finanziaria, personalmente preferisco quei metodi che fanno della semplicità una caratteristica peculiare. La regola del 300 è uno di questi.

In un post pubblicato dal blog inglese Monevator,  viene citata la regola del 300 come supporto utile nel percorso verso il raggiungimento dell’indipendenza finanziaria.

Sinceramente non la conoscevo e, come puntualizza giustamente l’autore del blog, possono esistere strumenti molto più raffinati e scientifici nel determinare il fabbisogno di denaro necessario per vivere senza dover dipendere dal lavoro.

La semplicità con cui questa regola offre il risultato è un qualcosa che personalmente ho trovato sorprendente e così ho deciso di parlarne qui spero in modo comprensibile.

Come funziona al regola del 300

Uno dei punti fermi nel raggiungimento dell’indipendenza finanziaria, è quello di poter disporre di un capitale adeguato al fine di mantenere lo stesso tenore di vita precedente il ritiro dal mondo del lavoro senza intaccare più di tanto il patrimonio finanziario o quanto meno senza esaurire i soldi prima di salutare questo mondo.

Il primo esercizio da fare per la regola del 300 è quello di definire il volume medio mensile delle spese familiari.

Avendo a disposizione un valore complessivo annuo di spesa possiamo fare una media (non mi annoierò mai di ricordare quanto è importante avere un budget e un bilancio familiare).

Se queste spese familiari sono pari a 24 mila euro ogni anno, mediamente avremo un valore di spesa di 2 mila euro. Moltiplichiamo la spesa mensile di 2.000 euro per 300 ed otteniamo 600.000 euro.

Avete appena ottenuto ciò che vi serve per vivere di rendita senza lavorare.

Semplice vero? La regola del 300 sarebbe finita qui, ma naturalmente qualche ragionamento aggiuntivo andrebbe fatto.

Pensate che la cifra non è poi così alta? Vedete come improbabile la riuscita di questo esercizio? Pensate che una roba così banale è sintomo di un consiglio di qualità scadente?

Naturalmente siete liberi di pagare qualche consulente finanziario per ottenere risultati più scientifici ai quali dobbiamo comunque sempre applicare una buona dose di buon senso e approssimazione.

Quello che serve quando ci si approccia ad un obiettivo di questo tipo è un risultato di indirizzo non certamente la precisione al centesimo di euro.

Nessuno è in grado di prevedere con certezza il risultato finale. E allora perchè non cominciare con un esercizio semplice semplice come quello previsto dalla regola del 300?

Se le nostre personali attese di rendimento sono più basse perchè vogliamo rischiare meno basterà utilizzare un moltiplicatore più alto e viceversa.

Dico questo perché alla fine questa simulazione si basa niente meno sul famoso meccanismo del prelievo annuo del 4% del capitale.

La regola del 4% è la regola del 300

Se le nostre esigenze di spesa ammontano a 24 mila Euro all’anno, allora dividiamo 24.000 per 0,04 (il 4%) e otteniamo guarda caso proprio 600.000 euro.

Ma se a 30 anni ho 600 mila euro e prelevo il 4% del capitale ogni anno come faccio ad arrivare fino a 90 senza intaccare il capitale?

La risposta sta in una parola sola, investimento. Senza investire è impossibile raggiungere l’obiettivo. Investendo i soldi sui mercati finanziari e ottenendo un rendimento medio annuo leggermente superiore per compensare tasse ed inflazione l’esito finale di questa storia sarà positivo.

Ma è possibile ottenere rendimenti medi tra il 4 e il 5% per i prossimi anni?

Non lo so, ma l’esercizio più semplice per aggiustare le aspettative è ragionare su un prelievo annuale pari al 5 % invece che il 4% facendo diventare la regola del 300 regola del 400.

Ripetiamo il calcolo ed ecco che 24.000 / 0,05 diventano 800.000 Euro (2.000 eur × 400).

Questo è il patrimonio finanziario necessario per raggiungere l’indipendenza finanziaria, sempre con il presupposto che questi soldi rimangano investiti e con un tenore di vita stabile.

Come detto l’analisi andrebbe raffinata per tenere conto dell’inflazione e delle tasse, ma la comodità della regola del 300 è innegabile.

Come suggerisce l’autore di Monevator questa tecnica può essere utilizzata anche per capire come raggiungere l’indipendenza finanziaria su un singolo obiettivo.

Una regola adattabile a ogni obiettivo

Posso sapere ad esempio con una buona approssimazione quanto mi servirà da qui ai prossimi 60 anni per poter trascorrere in vacanza un week end al mese.

Se assieme alla famiglia spendo già ora circa 500 euro al mese per un week end fuori porta, con la regola del 300 ottengo quel fabbisogno di 150 mila euro che metterà in sicurezza i miei weekend per il resto dei miei giorni. Sembrano tanti vero? Fate due conti della serva e vi renderete conto di quanto avete speso finora per questa attività.

Tutto è migliorabile, ma siccome il tassello chiave del raggiungimento di un obiettivo è sapere quanto denaro a grandi linee mi servirà in un futuro più o meno lontano, con questa regola non andremo tanto lontani dal target.

Il vantaggio di questo metodo sta nella semplicità di calcolo ma anche nella non necessità di strumentazioni tecnologiche particolarmente complesse.

Per fare questa previsione saranno sufficienti un foglio di Excel oppure carta, matita e calcolatrice.E il gioco è fatto.

Buona pianificazione.

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