La filosofia FIRE (Financial Independence, Retire Early) si basa su un’attività di risparmio molto intensa negli anni iniziali della carriera lavorativa abbinata a un taglio consistente delle spese e a un piano di investimenti ben calibrato. Scelte necessarie per accumulare un capitale sufficiente per vivere senza lavorare, senza dover aspettare l’età della pensione. Uno dei pilastri della filosofia FIRE è la regola del 4%.
La filosofia FIRE è affascinante come la maggior parte delle filosofie che promettono di rendere migliore la nostra vita.
Per determinare però quella cifra necessaria per smettere di lavorare e autosostenerci con il nostro capitale finanziario per il resto della vita, dobbiamo fare qualche esercizio di pianificazione. Il punto di partenza in questi casi è la cosiddetta regola del 4%.
Cos’è la regola del 4%
Il raggiungimento dell’indipendenza finanziaria prevede che il capitale accumulato negli anni deve continuare ad essere investito ad un livello di rendimento che possa coprire le nostre spese annuali rivalutate per l’inflazione. La regola del 4% ci dice che il rendimento da investimento deve mediamente essere del 4% annuo.
Perchè il 4% all’anno? Perchè solitamente questa è la percentuale di prelievo annuo che una persona che entra nel FIRE club può permettersi di prelevare ogni 12 mesi mantenendo un tenore di vita costante e con un’erosione del capitale nulla o molto lenta. Inflazione e tasse andrebbero comunque considerate in questo calcolo, ma per l’esercizio che facciamo oggi li terremo momentaneamente fuori.
Un elemento critico di questa teoria è la non costanza del livello di rendimento del 4%, a meno che non si riesca ad investire in obbligazioni con cedola a tasso fisso. La sequenza dei rendimenti è un’incognita che non risulta sotto il nostro controllo.
Il mix ideale consigliato da chi ha studiato negli anni queste simulazioni è quello di un peso equamente ripartito del capitale investito tra azioni e obbligazioni.
I critici di questo tipo di strategia vedono il 4% come una percentuale estremamente ottimistica se considerata all’interno di un portafoglio bilanciato 50% azioni e 50% obbligazioni.
Con gli attuali rendimenti obbligazionari la critica non è fuori luogo, ma da qui ai prossimi 25-30 l’azionario può offrire premi di rendimento superiori. Oppure i tassi di interesse possono salire garantendo un ritorno complessivo non così lontano dal famoso 4%.
Molto improbabile (se non impossibile) che questo obiettivo di autosostentamento possa essere raggiunto con una percentuale di azionario inferiore al 40%.
Un grande esperto di pianificazione previdenziale come Wade Phau nel 2012 ha realizzato un’analisi sul periodo 1926-2010. La conclusione è stata che investendo al 50/50 in azioni e obbligazioni americane, il 4% era la percentuale che garantiva la sicurezza di autosostentamento nei 30 anni successivi (lo studio non tiene conto di spese e tasse).
Un esempio concreto di applicazione della regola del 4%
Un esempio concreto di come funziona la tecnica di prelievo del 4% può essere utile per comprendere meglio le sue indubbie qualità di semplificazione e pianificazione.
La simulazione che ho preparato è basata su una persona di 60 anni con un capitale da 1 milione di euro che decide di prelevare annualmente il 4% del proprio capitale (40 mila euro).
Alla canonica regola del 4% ho applicato un correttivo che tiene conto di una perdita di potere d’acquisto annua (inflazione) del 2%. Questa simulazione è al lordo delle tasse e non prevede altre forme di entrata per il soggetto in questione, nemmeno la pensione pubblica.
All’età di 96 anni (ovvero dopo 36 anni di prelievi) il capitale sarà esaurito.
Tutto quello che avremo accumulato al di fuori del milione di euro, quindi ad esempio pensione o rendite passive, sarà rimasto intatto.
Come adeguare il 4% all’inflazione
L’inflazione è un elemento fondamentale nella simulazione.
L’importo iniziale di 40 mila euro (il famoso 4%) deve essere incrementato ogni anno del tasso di inflazione atteso per mantenere invariato il potere d’acquisto.
Con un tasso di inflazione attesa del 2%, al termine del secondo anno dovremo prelevare 40.000+2% = 40.800 eur per mantenere intatto il potere d’acquisto.
La tabella mostra infatti un ultimo prelievo superiore a 55 mila euro. Il motivo è proprio legato alla necessità di adeguare ogni anno l’importo prelevato all’inflazione per rimanere allineati al maggior costo della vita.
Se l’inflazione sarà più alta del previsto gli anni di autonomia saranno meno (ad esempio con inflazione media al 3% a 90 anni il capitale sarà esaurito).
Se l’inflazione sarà più bassa avremo più tempo a disposizione (ad esempio con inflazione media al 1% il capitale non si esaurirà prime di 108 anni).
Il rendimento dell’investimento è un fattore decisivo
L’altra variabile chiave della pianificazione è il rendimento.
Più basso risulterà la performance dell’investimento, meno anni di autonomia avremo a nostra disposizione. Viceversa se il mercato offrirà in futuro ritorni da investimento superiori.
Nella nostra autonomia di gestore del capitale ci sta anche la scelta di variare l’importo massimo prelevabile.
Utilizzando ad esempio la percentuale del 6% di prelievo annuo del capitale al posto del 4%, con gli stessi dati di rendimento e inflazione attesi potremo permetterci al massimo 21 prelievi annui. Dall’età di 81 anni dovremo attingere da altre forme di risparmio per sopravvivere o comunque mantenere inalterato il nostro stile di vita.
Nei prossimi articoli dedicati al mondo FIRE cercheremo di fare valutazioni più raffinate.
Per chi decide di arrivare all’indipendenza finanziaria questo strumento basico di simulazione è assolutamente fondamentale per cominciare a pianificare.
E ogni aspirante pensionato di buon senso dovrebbe tenerne conto.
Mi chiedo se non sia possibile usare l’ammortamento alla francese (quello per i mutui), ma al contrario. Dove il valore del mutuo adesso é il capitale iniziale, il tasso è ora il rendimento reale atteso (facile se ho BTPi lunghi), la rata diventa quanto posso prelevare, il periodo un numero di anni che mi fa stare tranquillo nel retirement (40?)
Posso anche rifare i conti della rata (prelievo) ogni mese. Excel docet. Non è tutto più semplice cosí?
Grazie infinite per la cortese disponibilità.
Articolo senz’altro illuminante, come del resto i tre precedenti; sarebbe interessante poter disporre del foglio di calcolo utilizzato nell’articolo per poter effettuare delle simulazioni utili all’implementazione di un ipotetico piano.