Le obbligazioni rappresentano da sempre lo strumento finanziario preferito dagli investitori prudenti. Ma a volte l’eccessiva prudenza va in conflitto con il significato della parola investimento. E i tempi per vedere i frutti si allungano, a volte anche di secoli.
La regola del 72 è uno dei metodi più semplici e alla portata di tutti per calcolare quanti anni servono per raddoppiare un capitale investito. Luca Pacioli è stato il genio italiano che ha fatto conoscere al mondo una regola che ogni studente di scuola superiore dovrebbe apprendere il prima possibile.
Prediamo il numero 72 e lo mettiamo al numeratore.
Al denominatore mettiamo il rendimento dell’investimento.
Il risultato di 72/rendimento è il numero di anni che serviranno per raddoppiare il capitale.
In questo blog ne abbiamo parlato qualche anno fa nell’articolo “L’ottava Meraviglia del Mondo, un Luogo che Ogni Giovane Dovrebbe Vedere” .
L’analista Jeroen Blokland della società di investimento olandese Robeco, ha riportato però in auge la regola del 72 utilizzando tre parametri molto semplici per far capire agli investitori obbligazionari cosa è lecito attendersi da qui in avanti.
Il rendimento della liquidità è generosamente tarato sullo 0,1%. Il rendimento delle obbligazioni tarato sullo 0,49% a scadenza dei bond governativi globali (il grafico è di qualche mese fa ma per un investitore europeo che investe coprendo il rischio di cambio l’esempio è ancora attuale). Infine il 5.49% di rendimento atteso dell’azionario globale tarato sul premio per il rischio storico dell’equity (5%) aggiunto al rendimento dei bond globali.
Fonte:Robeco
Ed ecco il risultato applicando la regola del 72 a questi numeri.
In circa 700 anni raddoppieremo i nostri soldi sul conto corrente.
In 147 anni si moltiplicheranno per due i capitali investiti in obbligazioni.
Serviranno 13 anni per raddoppiare il capitale investito in azioni, ovviamente con il presupposto, non certamente realistico, che il rendimento risulti costante lungo tutto il percorso.
Abbassando il rendimento atteso dell’ azionario al 4% gli anni diventerebbero 18, un’ipotesi più ragionevole pensando che tutti questi numeri sono al lordo di costi, tasse ed inflazione.
Direi che per conto corrente ed obbligazioni vale la frase lasciate ogni speranza o voi che entrate.
Se poi siamo stati persuasi ad acquistare strumenti con costi particolarmente elevati direi che non rimane nemmeno la speranza che un nostro lontano erede fra un migliaio di anni potrà godere dei vostri miseri spiccioli.
Sull’investimento azionario invece, se il livello di sopportazione del rischio lo consente, la speranza può diventare qualcosa di più concreto.
Visti i tempi e le valutazioni serviranno la solita pazienza e la solita predisposizione ad investire per obiettivi.
Il resto verrà da solo con una certezza. Non serviranno certamente 147 anni per raddoppiare il capitale.