Sparare dei numerosi omettendo volutamente alcune informazioni essenziali catturano l’attenzione delle persone. Figurarsi cosa succede tra un investitore quando si nomina un numero che finisce con la parola milione.
Qualche anno fa le principali testate giornalistiche specializzate in economia e finanza hanno misero in risalto tra incredulità e scetticismo la previsione di Warren Buffett.
Warren Buffett e il Dow Jones sicuramente a 1 milione di punti
Il guru di Omaha ha infatti dichiarato apertamente come tra 100 anni il Dow Jones toccherà quota 1 milione di punti.
Considerando che il Dow gira in questi mesi attorno ai 24-25 mila punti, la previsione di Buffett ci porta a concludere che un investimento fatto oggi sulla borsa americana fra un secolo avrà un valore 40 volte superiore.
Investiamo 25.000 euro oggi per nostro figlio appena nato (o nata) e se avrà la fortuna di diventare centenario lascerà in eredità ai nostri nipoti 1 milione di Euro.
Lo so già cosa state pensando. La solita sparata fatta ad arte per far luccicare gli occhi dei potenziali investitori, ma sostanzialmente irrealizzabile.
E invece no cari amici. Il vecchio Warren è un volpone e non vuole certo essere messo in difficoltà da un pubblico di scettici o da trader rampanti che non vedono l’ora di proclamarne la sua fine come mago della finanza.
Praticamente un investimento a capitale garantito
Se vi dicessi che Buffett è stato anche fin troppo conservativo e prudente mi credereste?
Ora ve lo dimostro.
Siccome Buffett conosce perfettamente l’ottava meraviglia del mondo, ovvero come funziona la capitalizzazione composta degli interessi, ha semplicemente applicato la formula facendosi beffe di giornalisti superficiali e uomini d’affari poco esperti di matematica.
Se prendiamo infatti 25 mila euro e, per ogni anno che passerà da oggi ai prossimi 100 anni, applichiamo un rendimento annuo composto (CAGR) all’investimento del 3.7% otterremo, udite udite, 1 milione di euro. E voilà il gioco è fatto.
Se esistesse un titolo di stato denominato in euro con rating tripla A con questa scadenza e questo tasso di interesse otterremmo lo stesso risultato, sicuramente con meno volatilità, o meglio con una grande prudenza se ipoteticamente decidessimo di portare il titolo a scadenza fra 100 anni (se mai ci saremo ancora).
Me perché tarparsi le ali non sfruttando il maggior potenziale offerto dai mercati azionari.
Il Dow negli ultimi 100 anni è salito mediamente del 6% (ed in questo caso l’indice arriverebbe fra un secolo a 8.482.000 punti) e come sappiamo bene le medie di lunghissimo periodo hanno elevate probabilità di essere realizzate.
Un Warren Buffett prudente ma forse anche profetico circa il fatto che i prossimi anni per i mercati azionari saranno meno ricchi di quello che la storia recente ha restituito.
Quello che è certo è che la matematica non mente. E nemmeno Warren Buffett.