By |Categorie: Risparmio|Pubblicato il: 10 Novembre, 2023|

Quanto spende mediamente ogni anno una famiglia italiana e perché conoscere questo valore è importante nella costruzione di ogni piano finanziario ben fatto?

Il bilancio annuale di ogni famiglia è banalmente basato sulla differenza tra le entrate e le uscite. Come ho spiegato nell’articolo Perché tenere un bilancio familiare aumenta la nostra ricchezza, un importante pilastro di ogni attività di pianificazione finanziaria che si rispetti è proprio quello che si basa sulla consapevolezza di questo numero.

Perché è importante essere consapevoli di quanto spendiamo

Importante perché su di esso si possono generare attività di risparmio finalizzate all’investimento. Pensiamo ad esempio alla costruzione e soprattutto alla sostenibilità di piani di accumulo del capitale.

Importante anche perché, sempre sul quanto entra e quanto esce ogni mese in termini monetari dalle casse familiari, viene calcolato il livello ottimale di “emergenza” che deve rimanere liquido o comunque investito in strumenti sicuri facilmente smontabili per fronteggiare eventi imprevisti. Anche di questo tema ne abbiamo parlato nell’articolo Conto di emergenza, perché non farne a meno e come costruirlo.

Conoscere il livello di spesa che mediamente sosteniamo come famiglia in un anno è però anche utile per poter legittimamente ambire alla sempre più inflazionata (nei contenuti della rete) indipendenza finanziaria.

Se il capitale disponibile oggi, o quello che riusciremo ad accumulare in futuro, sarà sufficiente per integrare la pensione pubblica oppure semplicemente per vivere di rendita senza lavorare lo scopriremo solamente con una conoscenza abbastanza accurata di quanta benzina abbiamo nel serbatoio, quindi quanto spendiamo ogni mese o anno in consumi, essenziali e non.

Se proprio non riusciamo a fare i ragionieri c’è una soluzione

Purtoppo la tenuta di un bilancio familiare si rivela qualcosa spesso di estemporaneo oppure poco accurato. E sono soprattutto il monitoraggio delle spese il lato debole dell’attività.

Si parte con buoni propositi, ma ci si ferma dopo poco tempo per pigrizia, perdita di dati e di tempo, mancanza di coordinamento con altri membri della famiglia.

Se non conosciamo le nostre uscite periodiche e non riusciamo ad ottenere rapidamente questo dato, una soluzione alternativa può essere quella di affidarsi ai dati statistici medi nazionali che, con un buon grado di accuratezza, Istat pubblica tutti gli anni arrivando anche a distinguere il livello di spesa medio per famiglia suddiviso per fasce di età e zone geografiche.

Valore che indica la spesa per consumi mensile media per ogni famiglia italiana. Quindi tutto ciò che viene pagato per soddisfare i propri bisogni inclusi regali, valore degli affitti figurativi e spese per l’autoconsumo. Sono escluse da questa statistica le tasse e i costi relativi alle attività professionali.

Ho letto con attenzione l’ultimo rapporto Istat sulla spesa media degli italiani nel 2022 e ho deciso di offrire ai nostri lettori  una sintesi di alcuni dati secondo me essenziali per migliorare e integrare qualsiasi piano di investimento in caso di mancanza del dato certo delle uscite annue familiari.

La sintesi del rapporto Istat “Spese per consumi delle famiglie – Anno 2022”

  • La spesa media di una famiglia italiana nel 2022 è stata di 2.625€, in crescita rispetto al 2021 di oltre 200€ prevalentemente a causa del fattore inflazione pari a 8,7%.
  • Il tasso di risparmio medio delle famiglie italiane è del 8%.
  • La spesa è asimmetrica con molte più famiglie che spendono meno della media e quindi può essere sensato prendere come riferimento il dato mediano mensile che è risultato di 2.197€.
  • Le differenze geografiche nel dato sono notevoli. La spesa mediana massima nel Nord Italia supera di oltre 660€ quella minima nel Sud Italia (2.434€ vs 1.769€). In Lombardia e Trentino una famiglia spende mediamente ogni mese più di 3 mila euro, in Puglia e Calabria meno di 2 mila euro. Un approfondimento nel database è quindi opportuno sulla base della zona di residenza corrente.
  • La spesa media nelle aree metropolitane sfiora i 3 mila euro al mese (2.928€), quella nelle periferie arriva a 2.671€, nei piccoli centri abitati è di 2.500€.
  • Al Sud si spende mediamente di più in valore assoluto per cibo e bevande rispetto al Nord (504€ vs 465€). Le famiglie italiane spendono mediamente 487€ per cibo e bevande.
  • Per la spesa alimentare il 21% se ne va in carne, il 16% in cereali, il 13% in verdura e il 12% in latte e uova.
  • Le famiglie di soli italiani spendono mediamente quasi 1.000€ in più al mese rispetto alle famiglie di soli stranieri.
  • La spesa media degli italiani per l’abitazione (utenze e manutenzione) supera i 1.000€ e risulta avere il peso maggiore all’interno del volume di spesa (38%), seguita da alimentari (487€ – 18%) e trasporti (266€ – 10%).
  • I costi legati all’abitazione hanno per gli anziani un’incidenza che tocca il 50% del totale della spesa.
  • Le famiglie con un solo componente spendono poco meno di 2 mila euro al mese (1.937€), il 72% della spesa sostenuta da una famiglia di due persone (2.686€) e il 57% rispetto alla spesa media di una famiglia di quattro persone (3.421€).
  • Una coppia con due figli ha una spesa media di 3.421 al mese e mediana di 3.027€ al mese. La coppia di pensionati over 65 senza figli a carico spende mediamente 2.672€ al mese per una mediana di 2.253€. La differenza tra famiglia tipo in modalità accumulazione della ricchezza rispetto a quella che potrebbe già essere entrate in modalità decumulo è superiore al 20%. Preziosa informazione per chi deve fare calcoli su quanto del famoso gap previdenziale sarà sufficiente recuperare al momento della pensione.

Fonte: Istat

  • Le voci di spesa mensili che aumentano per una coppia di ultrasessantacinquenni rispetto alla famiglia con due figli sono quelle sanitarie (+26%). Quelle che crollano sono servizi di ristorazione (-60%), abbigliamento e calzature (-57%), ricreazione e sport (-49%), trasporti (-49%),
  • Il livello di spesa è positivamente correlato al livello di istruzione. Le famiglie con laureati come persona di riferimento nel potere di spesa hanno uscite mensili medie di 3.655€ al mese.
  • La condizione lavorativa ovviamente incide sulla spesa media mensile. I disoccupati dedicano un quinto delle spese a generi alimentari e hanno un costo medio mensile di 1.882€ contro i 3.302€ di impiegati e quadri e 4.084€ di imprenditori e liberi professionisti.
  • Oltre 4 milioni e mezzo di famiglie (il 17,6% del totale) vivono in case in affitto e hanno una spesa media di 419€, più alta al Nord e in città. Circa il 20% delle famiglie proprietarie di casa ha un mutuo per una spesa media mensile di 539€ (579€ in città). Nota a margine, nella statistica dell’Istat il mutuo non è considerato una spesa per consumi ma un investimento.

Un pacchetto di dati che ogni famiglia potrà liberamente consultare aprendo il file excel elaborato da Istat oppure visitando la nostra sezione Risorse Utili dedicata alle spese medie mensili degli italiani.

L’utilità di questi numeri, ovviamente rappresentativi di una media e quindi solo indicativi, è soprattutto quella di fornire a chi non ha finora attivato un processo virtuoso di monitoraggio delle spese familiari, la possibilità di stimare con un buon livello di approssimazione quanto denaro sarebbe necessario per vivere ritirandosi ad esempio domani dal mondo del lavoro. Oppure fare considerazioni di spending review perché abbiamo acquisito consapevolezza che il nostro tenore di vita è troppo alto e per questo non riusciamo a risparmiare denaro a sufficienza per il futuro.

Gli usi di questi dati possono essere diversi, ma il beneficio della consapevolezza è unico e utile per chi ha a cuore il benessere finanziario personale e della propria famiglia.

Anche un banale foglio dati pubblicato ogni anno da Istat può essere un prezioso strumento nel miglioramento continuo della gestione delle finanze personali.

Buona spesa e buon investimento.

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