Per risparmiare più soldi dobbiamo spendere meno. Oppure guadagnare di più. Questa banale considerazione non può essere contestata da nessuno. Il risparmio è una diretta conseguenza dei nostri comportamenti.
Siamo creativi, impegnati, preparati, abili, quindi nel corso della nostra vita guadagneremo di più creando le premesse per una scelta fondamentale per il nostro futuro. Quanto di quel maggiore guadagno dovrà essere destinato a spesa e quanto a risparmio non sempre trova una facile risposta.
Il quanto decideremo di non spendere potrà essere mantenuto come risparmio su un conto corrente perdendo valore giorno dopo giorno per l’effetto negativo dell’inflazione. Oppure potrà investito sui mercati finanziari per cercare di ottenere una remunerazione superiore in grado di far mantenere ai nostri soldi almeno il potere d’acquisto.
Quanto devo risparmiare = Quanto non devo spendere
Ma quanto spendiamo veramente?
Questa domanda trova una risposta statistica nei dati che l’Istat pubblica ogni anno.
Nel 2021 una famiglia italiana mediamente ha speso 2.437 euro. Solo la voce casa, con bollette e manutenzione, si porta via tra il 30% e il 45% a seconda del numero dei componenti una famiglia. Inevitabile un aumento delle spese nel 2022 per effetto di un’inflazione in doppia cifra e gli aumenti straordinari sui costi energetici.
Come tutte le medie nazionali, solo per caso la nostra situazione potrebbe identificarsi con questi numeri.
Ma la decisione di come spendere denaro è personale e in costante evoluzione grazie al sommarsi di continue esperienze di vita.
Proviamo a chiedere a qualche nostro conoscente quanto spende ogni mese.
Nella netta maggioranza dei casi non otterremo risposta. Se invece ci sarà questa risposta, la faccia dell’intervistato sarà quella di chi cerca di spremere dalle meningi il numero più credibile possibile in un contesto di assoluta ignoranza del fenomeno.
Tutto questo è normale.
Perché difficile tenere un bilancio familiare
Una contabilità familiare richiede uno sforzo pratico. Annotare tutte le entrate e le uscite.
Richiede una condivisione di intenti tra moglie e marito, compagna e compagno, o comunque interno alla famiglia, con tanto di controllo su forma e merito delle spese sostenute.
Richiede la consapevolezza che questo gesto apparentemente faticoso (e fonte di conflitti interni) è utilissimo per chiudere ogni anno il bilancio della nostra personale impresa familiare in utile; quindi con una crescita del patrimonio.
Per il sottoscritto è stata questa la chiave per migliorare, non solo il processo di risparmio, ma anche quello di investimento.
Essere consapevoli del conto economico della nostra impresa familiare, ad esempio, ci permette di attivare automaticamente un processo di “paga prima te stesso” ogni volta che comincia un nuovo mese.
Automatizzare l’acquisto periodico di X euro di un ETF ogni mese con la consapevolezza di avere le spalle coperte, rende più solido e ordinato un piano di investimento. Ma non solo.
La consapevolezza delle spese aumenta il risparmio
Avere un’idea di quante sono le spese che mediamente la nostra famiglia sostiene ogni mese permette di creare una adeguata scorta di sicurezza per far fronte agli imprevisti.
Non saremo più costretti precipitosamente a vendere una parte dei nostri investimenti (magari in quel momento in perdita con intensità del dolore doppia rispetto alla gioia di vendere in utile) distruggendo il piano di investimento.
Ma i vantaggi non finiscono qui.
Tenere sotto controllo le spese ci permette di attivare processi di spending review per ridurre le uscite nei momenti di difficoltà o semplicemente rimodularle in modo più efficiente dando delle priorità e tagliando i rami secchi.
Con due semplici esempi avevo già dimostrato qui e qui che è possibile raggiungere obiettivi impensabili per raggiungere la famosa indipendenza finanziaria.
Se ci pensiamo non è molto diverso da quello che dovremmo fare per essere più efficaci durante un periodo di rigore alimentare per perdere peso.
Se andiamo “a braccio” difficilmente il nostro corpo riuscirà ad autoregolarsi sul numero di calorie che dovremmo ingurgitare.
E come il nostro conto corrente capiente (con la complicità della carta di credito) ci spinge a spendere più di quello che serve, il nostro stomaco affamato ci spinge a sgarrare con quell’ultima forchettata di carbonara.
Tenere nota dei nostri comportamenti di spesa aiuta
Un recente studio dell’American Journal of Preventive Medicine suggerisce proprio la tenuta di un diario del cibo come uno dei gesti più efficaci per riuscire a perdere peso.
Diventare consapevoli della nostra situazione finanziaria non ci permetterà più di nasconderci dietro un pigro… non lo sapevo.
Saremo i diretti responsabili di un eventuale default della nostra società familiare.
Ma anche gli artefici del successo futuro che gusteremo, si spera con poco stress, raggiunta l’indipendenza finanziaria.
Conoscere con una buona approssimazione ricavi, debiti, spese correnti, investimenti, liquidità, redditività e tanto altro della nostra piccola impresa migliorerà senza ombra di dubbio la qualità della vita presente e futura.
Non starò qui a ripetere l’esercizio di quanta ricchezza futura aggiuntiva potremmo ottenere tagliando la spesa X piuttosto che la spesa Y.
Ogni 1000 euro di spese tagliate oggi potrebbero diventare 100mila euro fra 30 anni
Ogni 1000 euro di spese inutili o superflue eliminate ogni anno e tradotte in un investimento in ETF sul mercato azionario mondiale, fra 30 anni a un tasso di rendimento annuo composto del 7%, si trasformeranno in oltre 100mila euro. Quasi tre euro al giorno di spese inutili in meno che si trasformano in 100mila euro per noi. E l’ambiente probabilmente ringrazierà.
Per arrivare a essere consapevoli che poco è tanto quando si risparmia denaro e si ragiona in prospettiva, è importante monitorare le spese.
I mezzi pratici per farlo sono pochi, semplici e soprattutto gratuiti. In rete si trova tutto quello che serve.
Un’app sullo smartphone dove annotare entrate e uscite quando siamo fuori casa (preferibile a pezzettini di carta vari sparsi ovunque).
Personalmente utilizzo ad esempio un’app che di nome fa Monefy (per pochi spiccioli consiglio la versione Pro).
Altro strumento utile è un foglio di calcolo dove scaricare mensilmente i dati della app e fare dei ragionamenti di sintesi.
Possiamo fare da soli o scaricare qualche file già pronto in rete. Tra le risorse utili del blog trovate un file già predisposto dalla Banca d’Italia per monitorare il budget familiare.
Preparato il terreno, va solo accudito quotidianamente.
All’inizio sembrerà tutta una grande rottura di scatole, ma vi assicuro che già al termine del primo mese scoprirete cose molto interessanti. E se la chiusura dei conti sarà in utile non vedrete l’ora di vedere come finirà il mese successivo.
Dopo un anno ci renderemo conto dell’enorme passo avanti che abbiamo fatto nella gestione dell’intero bilancio familiare.
A quel punto il piano finanziario che abbiamo predisposto con tanta cura ne uscirà rafforzato. Il nostro patrimonio crescerà più velocemente. Ogni decisione di spesa sarà più ragionata e meno impulsiva. E un grande passo verso la libertà finanziaria sarà compiuto.
Buon investimento.