Riprendendo l’argomento dell’importanza cruciale di un investimento obbligazionario anche oggi in cui i tassi sono così bassi (vedi L’investimento obbligazionario non va abbandonato, ma ripensato) di seguito voglio rimandarvi ad una tabella molto interessante apparsa qui; la tabella mostra i 30 principali drawdowns dell’indice S&P500 in versione Total Return ovvero inclusivo dei dividendi reinvestiti. La colonna a fianco mostra nello stesso periodo l’andamento dell’indice Total Return (inclusivo delle cedole reinvestite) relativo al Treasury 10 anni americano.
Alcune considerazioni. In 11 dei 30 casi (36% di frequenza ) di massima perdita dell’azionario anche l’obbligazionario ha fatto registrare dei segni negativi. In soli 4 casi però (13% di frequenza) il calo è andato oltre il 3%, comunque meno della metà del 30 esimo drawdown sullo S&P500.
Non voglio certo negare che esiste la possibilità che i tassi si alzino nei prossimi mesi o anni (ma potrebbero rimanere a questi livelli ancora per tanto tempo come è già successo); quello che però è il messaggio fondamentale per chi costruisce portafogli efficienti ed equilibrati destinati ad un orizzonte di lungo periodo, è che non si può prescindere dalla scelta di investire una parte del capitale in bond, anche se i tassi sono così modesti come oggi. La funzione protettiva dei bond nei momenti di tensione sull’azionario non è mai stata smentita dalla storia finanziaria fino ad oggi.
Fonti: Alpha Architect
Leggi anche: L’investimento obbligazionario non va abbandonato, ma ripensato
Perchè tenere bond in portafoglio
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Correlati
Bel blog l’ho appena scoperto.
Io da risparmiatore credo che non mi convenga affatto investire prendendo l’1%. Preferisco in questo periodo tenermeli sul cc.
"Mi piace""Mi piace"
Ciao Carlo e benvenuto. Grazie dei complimenti, siamo partiti da appena un mese e stiamo cercando per ora di fornire articoli di qualità poi affineremo anche l’estetica del blog.
Guarda il tuo pensiero credo che rappresenti quello della maggioranza delle persone e lo capisco. Tutti sono paralizzati da una parta dalla paura di investire in Btp o altro al 1% temendo un rialzo dei tassi che ci farebbe fare la figura dei cornuti e mazziati (tassi bassi e perdita di prezzo sull’obbligazione), dall’altra si preferisce non investire visto che tra tenerli sul conto o investire a questi tassi è la stessa cosa.
Non ho la verità in tasca e sono per gli approcci graduali alle cose. Dubito che i tassi si alzeranno velocemente nei prossimi anni per fattori demografici, finanziari e politici, ma siccome non prevedo il futuro devo essere pragmatico e dire.
1) se li lascio sul conto devo essere consapevole che fino a 100 mila euro in teoria sono tutelato, oltre se la banca fallisce (ed è già successo) il metodo Cipro sui depositi verà applicato anche in Italia
2) a tasso zero non mi preoccupa tanto una patrimoniale alla Amato (peraltro già presente sui depositi titoli) quanto l’inflazione che seppur modesta o addirittura assente potrebbe sempre ripresentarsi ed erodere il mio capitale.
3) se li investo al 1% e l’inflazione dei prossimi 10 anni mediamente sarà del 1% allora avrò mantenuto il potere d’acquisto dei miei risparmi; se li lasciavo sul conto 100 mila diventano dopo 10 anni al 1% di inflazione 90 mila.
4) è vero i tassi sono bassi e per questo va creato un bel portafoglio diversificato con bond corporate emergenti, inflation linked, scadenze lunghe e corte e sono convinto che in un orizzonte di 7-10 anni un 2% mediamente si riuscirà a spuntare.
Forse mi sono dilungato troppo, ma ti invito a leggere il mio post di domani su quello che è successo in Svizzera e forse la tua idea potrà cambiare un pochino. Ciao a presto
"Mi piace""Mi piace"