By |Categorie: Educazione finanziaria, Investimento|Pubblicato il: 22 Aprile, 2015|

Il mercato dei prodotti gestiti obbligazionari, ETF o fondi che sia, propone oggi agli investitori diverse alternative o meglio strategie di investimento per cercare di cavalcare il momentum giusto e massimizzare il proprio rendimento.

Ne abbiamo già parlato in diverse occasioni e sappiamo che un investitore che ha orizzonti temporali lunghi non deve stare a perdere tempo in queste “distrazioni”, ma adesso una ricerca di Pimco sembra fare chiarezza anche sulle strategie di più corto respiro.

Quando si investe in bond abbiamo di fronte fondamentalmente due scenari di duration, quella classica da benchmark solitamente medio lunga e quella cosiddetta “short duration” generata da titoli con scadenza generalmente molto breve. Negli ultimi anni i derivati sono arrivati anche dalle parti degli investitori al dettaglio e quindi sono nati tanti prodotti con duration “hedged”, ovvero con il rischio duration sostanzialmente limitato tramite coperture con futures. Supponendo di avere un investimento o un fondo con duration medio – elevata che ritorna un certo rendimento fisso a scadenza, in modo molto semplicistico per ragioni di spazio e per non annoiarvi, la copertura altro non è che un contratto con cui il cliente restituisce il fisso per ottenere un tasso variabile indicizzato al tratto di curva verso il quale si vuole convergere.

L’etichetta “hedge duration” fa sentire tranquillo il risparmiatore che non si porta a casa un rischio tasso, fa contenta la controparte del contratto derivato perché stipula l’accordo e fa contento il gestore che chiede solitamente commissioni più elevate al cliente visto “il servizio” reso.
Ma siamo sicuri che acquistare prodotti a duration hedged conviene? Non è forse meglio acquistare direttamente prodotti a bassa duration.

Pimco ci offre una bella analisi che ha il solo limite di prendere come riferimento la storia di 15 anni di mercati, rendendo quindi statisticamente meno affidabile tutto quanto. Quello che deve passare è però il concetto di fondo non la profondità dei numeri.
Pimco cita il costo della copertura come un fattore di per sé già importante. Coprire un indice Barclays Global Aggregate che rende il 2,4% costa 100 punti base, visto che lo stesso indice duration hedged rende a scadenza l’1,4%. Stesso discorso per le emissioni High Yield; un benchmark US High Yield rende il 5,7%, un duration hedged il 4,6%.

Qui abbiamo perciò due elementi di riflessione. Il costo, ma anche l’opportunità di fare questa scelta. Il prodotto duration hedged infatti sarà più performante di una strategia non coperta solamente se i tassi di interesse saliranno più di quello che il mercato già sconta nella curva dei rendimenti. Quindi voi pagate per andare contro ciò che pensa la maggioranza degli investitori del mercato obbligazionario che a volte sbagliano, ma nella maggioranza dei casi sono dalla parte della ragione. Oltretutto rinunciare al premio di rendimento offerto dalle duration lunghe tramite una copertura derivata significa anche sottoperformare i prodotti a bassa duration i quali hanno la possibilità nel tempo di convergere verso i tassi a lunga.

Ma c’è un altro elemento che Pimco mette in risalto, quello della volatilità. Se è normale che un low duration abbia una volatilità mediamente pari alla metà o oltre dei prodotti a duration classica, i duration hedged a sorpresa mostrano i livelli di volatilità più elevati di tutti. Questo è però legato al limite di un’analisi fatta in uno scenario a senso unico, ovvero con tassi costantemente in calo quali quelli degli ultimi 15 anni. Tutto sommato però Pimco considera la correlazione negativa tassi in calo spread del credito in rialzo, quella che mediamente ci si dovrebbe attendere anche per il futuro e questo starebbe anche a significare che a rendimenti di mercato più alti potrebbe corrispondere viceversa una contrazione degli spread.

Tralasciando però i troppi giri di se e ma, possiamo concludere che i prodotti a duration hedged tendenzialmente costano di più, hanno rendimenti più bassi e una volatilità più elevata dei prodotti a duration aperta. Molto meglio crearsi un bel barbell composto da low duration abbinati a duration aperte.

Fonte: Pimco – Duration: To hedge or not to hedge?

Un commento

  1. rb 24 Aprile 2015 at 11:16 - Reply

    Molto interessante: Pimco ultimamente sta perdendo parecchi punti di credibilità e forse fa anche questo tipo di analisi a supporto dei suoi prodotti, visto che ha lanciato un etf hy low duration. Però dal rragionamento non ho compreso se per un risparmiatore investitore europeo sia opportuno acquistare la versione eur Hedged del Barclays Global Aggregate, anche se con un costo da dover sopportare. Thanks (rb)

Lascia un Commento