Intervista molto interessante al professor Robert Shiller da parte di Allison Nathan di Goldman Sachs e pubblicata sul sito ZH. Vi consiglio di leggerla qui (è in inglese) per i tanti spunti di riflessione che il professore americano, autore del celebre libro Euforia irrazionale. Alti e bassi di borsa offre ai lettori.
Tralascio i commenti sulle valutazione attuali di borse, obbligazioni ed immobiliare (del resto ce ne siamo già occupati già alcuni mesi fa sul blog), mentre voglio soffermarmi su una parte dell’intervista focalizzata proprio su cosa dovrebbe fare un risparmiatore in questo momento di mercato in cui molte se non tutte le asset class sono considerate care.
Ecco il passaggio
Allison Nathan: What should investors do when so many assets look expensive?
Robert Shiller: I am not an investment advisor. But I would say that the main implication for most people is that they should save more because their portfolio probably won’t do as well as they imagined. And if they’re saving for some distant goal like retirement, they might be disappointed. People have learned about the power of compound interest. But what they don’t understand is that if interest rates are zero, you don’t get any compound interest. I think that there is complacency among investors today. People have seen how well the stock market has done over the last century. But the market might not do so well the next time. So you have to consider whether you are saving enough.
And as a general principle, I think people should diversify across assets and geographies because there is no way to predict what any one asset will do with any accuracy. I’ve been talking down US stocks because of their high valuation, but I would invest something into US stocks; I would just put a heavier contribution in stocks around the world, where CAPE ratios look lower. I keep coming back to the theme that there are lots of places outside of the US to invest. And I would also own bonds, real estate and commodities. Commodities are overlooked by many investors but they are an important part of an investing portfolio.
The reality is that people are not very good at diversifying. This has been documented in studies. They tend to be distracted, and focus too much on one sector or one thing that they have heard. They also tend to focus on their own country. There’s no reason why one should invest only in one’s own country. Quite the contrary, some people make the extreme statement you should short your own country and invest only elsewhere. I wouldn’t go to that extreme, but it is a plausible argument.
Shiller indica come la comprensione del funzionamento e della potenza moltiplicativa dell’interesse composto ha avuto una larga diffusione tra i risparmiatori proprio nel momento in cui è rimasto pochissimo da capitalizzare per effetto dei rendimenti quasi nulli offerti dal mercato obbligazionario. Questo potrebbe disturbare chi è prossimo alla pensione e cerca un rendita dal proprio capitale, mentre meno preoccupati dovrebbero essere i giovani investitori che hanno davanti molti anni prima di dover affrontare questo problema. Per entrambi la soluzione prospettata da Shiller è una sola, risparmiare di più per compensare i bassi rendimenti attesi dagli investimenti dei prossimi anni. In questo post abbiamo in effetti dimostrato come anche con pochi soldi ma con un costante aumento del flusso di risparmio investito sui mercati i risultati possono essere sorprendenti.
Robert Shiller poi utilizza tutto il buon senso di questo mondo rispondendo al fatto che il mercato azionario americano è rischioso e che quindi chi mette soldi su quella borsa corre seri rischi. Il mondo finanziario è grande, ci sono tanti mercati più a buon mercato e la diversificazione è uno strumento eccezionale per cogliere opportunità ed attenuare il rischio. Ogni risparmiatore non dovrebbe mai estremizzare cercando di abbandonare quell’home bias che lo fa sentire più sicuro nell’investire a casa propria.
Non amo particolarmente gli economisti. Troppa teoria ostentata ai quattro venti spesso con parole molto accademiche che non arrivano alla gente comune. Gli economisti non pagano mai dei propri sbagli, se ci sono errori di valutazione (come nel 2007) è sempre colpa di qualche evento straordinario o di qualche nuova normalità che loro non potevano prevedere. Shiller però rientra tra gli (pochi) economisti per i quali vale la pena spendere qualche minuto. Linguaggio semplice e comprensibile senza rendersi troppo visibile nonostante i successi conseguiti. Per questo motivo ho deciso di condividere con voi un’intervista veramente di buon senso.
Ho letto le considerazioni di Schiller e questo non fa altro che confermare quello che sostengo da oltre 10 anni ( dopo il 2000) . Questo mondo in cui tutti viviamo e’ un baraccone gestito da pochissimi personaggi senza scrupoli che usano la finanza per i loro sporchi interessi. Provate a pensare dove hanno portato il prezzo del petrolio e per quale motivo. Siamo al punto che si pianificano le guerre a tavolino per “fregare” le materie prime a determinati paesi. Certo questo serve x la liberta’…….e ci mancherebbe. Ma x piacere……..ma andate……in quel posto. Le guerre sono sempre x i soldi e per fregare quello che e’ dell’altro. Non diciamo stronzate. Va da se che manca veramente poco alla terza guerra mondiale. Quella che e’ partita come una guerra finanziaria….valutaria……dove il QE e’ solo la droga x tenere in piedi il moribondo finira’ come tutte le guerre piu’ classiche ed assurde. Non c,e’ via d’uscita. Oramai si rendono conto che la civilta’ occidentale e’ alla frutta e che gli equilibri si stanno spostando di migliaia di chilometri. Ecco la soluzione: la guerra……….a confermare che l’imbecillita’ umana vince sempre. Da millenni.
Prima o poi la natura ci mettera’ la pezza e rimarranno solo le scimmie. Quelle col pelo naturalmente. Le uniche che ancora ragionano su questo pianeta. Auguri ai giovani. Tanti.
Posso anche condividere la tua risposta ma solo al 99%. Permettono di lasciare quell’1% alla mia convinzione sul grado di maturazione della razza umana. Queste ultime vicende degli immigrati che sbarcano in continuazione ne sono solo una testimonianza. L’duomo e’ solo capace di uccidere se stesso. Da millenni. Certo le medicine sono importanti , ma di piu’ per chi le produce e vende. Si potrebbe continuare su altri mille punti………. Anch’io mi auguro di arrivare ai 100 in pace ma non sono ottimista. Non solo per un calcolo statistico, purtroppo. Ti racconto un particolare che molte volte mi serve a spiegare la mia visuale umana. Vent’anni fa ho fatto pulizia in garage e ho buttato tutti i libri delle medie e anche delle superiori, salvo uno di storia che mi ha sempre incuriosito sin da piccolo.Me lo sono riletto, ma con mia meraviglia non ho provato piacere. Anzi giusto l’opposto. Dopo qualche settimana ho buttato anche quel libro. Senza rimpianti. Mi dispiace ma non mi ritrovo da tanto tempo nella mia razza. Preferisco ,come sostengo, le scimmie col pelo. Ma mi fa una certa paura il fatto……….che siamo parenti. Da lontano certo,ma……….
Spero di aver reso l’idea del mio pensiero che mi porterò sicuramento fino ai 100. Dopo chissa’…