By |Categorie: Investimento|Pubblicato il: 13 Dicembre, 2016|

I rendimenti futuri rappresentano incertezza, il risparmio che investiamo periodicamente sul mercato rappresentano certezza. Su questi due elementi si giocano spesso le simulazioni dei pianificatori finanziari, ma purtroppo per motivi di spazio, di tempo e di marketing molti professionisti del settore tendono a semplificare eccessivamente il risultato finale della loro analisi.

Supponiamo di versare sempre la stessa cifra di denaro al mese per n anni. Oppure supponiamo di ottenere un rendimento medio del x% per i prossimi 30 anni. Peccato che non sempre la vita ci permette di versare lo stesso ammontare di denaro nel nostro Piano di Accumulo (frequenti sono le interruzioni causa emergenze o semplicemente panico da perdita). Peccato poi che i rendimenti non si muovono in modo lineare. Un anno guadagniamo il 30%, l’anno dopo perdiamo il 20% e l’anno dopo ancora perdiamo un altro 10%. I nervi vengono messi alla prova ed il piano di investimento pure.

Se tutto procedesse in modo piatto e regolare come descritto anche nei nostri post, investire sarebbe l’esercizio più semplice del mondo. La nave lascia il porto e tranquillamente arriva a destinazione. Invece gli ostacoli sono tanti e pur non potendo sapere a priori quanti, quali e quando arriveranno questi pericolim sarebbe molto più belllo sapere che tipo di  viaggio ci aspetta.

Ringrazio l’amico Tyler di Portfoliocharts.com per avermi dato la possibilità di utilizzare pubblicamente il grafico che vi riporto di seguito. Si tratta del più classico dei 60/40 (60% azioni – 40% obbligazioni tutte made in USA) a partire dal 1972.

6040

Non potete neanche immaginare quante informazioni preziosissime abbiamo in un solo grafico.

Ad esempio dal 1972  il valore medio di rendimento annuo composto di un portafoglio 60/40 è stato del 5,8% reale (al netto dell’inflazione).

Allora possiamo  attenderci da qui ai prossimi 20 anni un ritorno da investimento 60/40 in linea con questo valore? Calma, questi sono numeri del passato che hanno una valenza statistica, ma non offrono certamente garanzie per il futuro.

Venti anni sono lunghi ed il numero che appare di fianco al rendimento medio, la deviazione standard, ci dice che questo valore medio può subire scostamenti nell’ordine del 11,4%. Questo significa che assumendo i dati del passato come proiezione per il futuro, il rendimento annuo ha una elevata probabilità di oscillare tra – 5,8% (SD-) e il 17,4% (SD+). Capite che fa una bella differenza.

Attenzione ho parlato di elevata probabilità non di certezza. Infatti le colonne colorate di rosso ci dicono due cose. La prima; dal 1972 ad oggi il portafoglio 60/40 ha perso denaro nel 30% del tempo analizzato. La seconda; la storia ci ha consegnato una frequenza del 4% di rilevazioni annue con perdite comprese tra il 20% e il 30% e del 4% con perdite comprese tra il 10% e il 20%. Rimanere investiti in quei momenti è un esercizio difficilissimo e quando cominciate a investire denaro su Fondi o Etf bilanciati dovrete anche mettere in preventivo che esiste una elevata probabilità di perdere soldi quasi 1 anno ogni 3.

Ma torniamo alla nostra media di rendimento. Considerando valori di rendimento che oscillano tra il meno e il più 5% rispetto al 5,8% annuo, notiamo come solo nel 32% delle rilevazioni viviamo in prossimità della media. Nel 68% del tempo quindi i mercati offrono rendimenti completamente diversi da quella media sulla quale abbiamo costruito il nostro piano di investimento.

Cominciate a capire del perché vi dico che dietro ad un freddo numero c’è dell’altro? Un anno ogni 3 probabilmente perderemo soldi e solo in un anno ogni 3 guadagneremo quello che la nostra media storica ci ha prospettato.

Quando creiamo un piano di investimento è molto bello sognare l’obiettivo finale, stimare un rendimento annuo positivo creando incoraggianti curve ascendenti grazie all’effetto della capitalizzazione composta.

Tutto corretto. Però dobbiamo anche sapere che non sono questi gli unici fattori da considerare e soprattutto non sono una garanzia per il nostro futuro.

Dentro ad un piano di investimento più o meno affascinante, dobbiamo essere consapevoli che vivremo un’esperienza corredata di momenti  euforici e di momenti di depressione. In ognuno di quei momenti sarà opportuno riguardare il nostro grafico storico e comprendere che per ottenere “la media” sarà necessario passare per fasi completamente fuori dalla normalità. Barra dritta e buon senso saranno ottimi ingredienti  per arrivare alla meta finale.

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