By |Categorie: Investimento|Pubblicato il: 15 Giugno, 2020|

Il 2019 non ha cambiato la dura realtà per i gestori di fondi. Con la pubblicazione del report SPIVA 2019 il 70% dei fondi americani incapaci di battere il benchmark di riferimento. A distanza di 10 anni ci sono casi ancora più clamorosi. I gestori di fondi high yield nel 97% dei casi sono stati battuti dal mercato

Poche settimane fa è stato pubblicato il consueto report annuale redatto da S&P Dow Jones Indices relativo all’anno 2019. Da quando questo blog ha cominciato la sua attività non abbiamo mai mancato di commentare questa preziosa risorsa informativa in grado di mettere a disposizione del pubblico una verità taciuta fino a pochi anni fa, sussurrata ora che l’industria finanziaria dispone dell’arma degli ETF per dirottare il denaro di chi non crede più nella narrazione della capacità della gestione attiva di battere il mercato di riferimento.

Assodato che la gestione attiva non batte il benchmark nel lungo periodo e che gli investimenti finanziari sono un gioco a somma inferiore a zero (anzi peggio di zero come scritto qui), andiamo a vedere in sintesi cosa è uscito dal rapporto di S&P.
Il 2019 sembra ormai distante anni luce, ma è stato un anno straordinario con la borsa americana capace di rivalutarsi di oltre il 30% trascinata dal settore tecnologico che ha raccolto la sua quarta migliore performance degli ultimi 30 anni.

Tutti i gestori a farsi belli ovviamente con performance assolute in doppia cifra che però non devono mai farci dimenticare che vanno confrontate con un indice di riferimento per capire se l’attivismo del gestore stesso ha prodotto valore (il cosiddetto alpha) rispetto alla classica “scimmia” che è rimasta ferma tutto l’anno su un fondo indice.

Bene,, la non novità per chi legge questo blog è che anche in un 2019 eccezionale mediamente  il 70% dei fondi azionari non è riuscito a battere il suo benchmark di riferimento.  Siamo alla quarta pegggior performance di sempre dal 2001. Complimenti!

Per quello che riguarda i fondi large cap, ovvero che investono nelle società a maggiore capitalizzazione, per la decima volta consecutiva in 7 casi su 10 non sono riusciti a battere il benchmark.

Ma ormai nel mondo large cap, ETF e fondi indice sempre più efficienti impediscono ai gestori di far valere le loro capacità, giusto Archeowealth? Effettivamente guardando al dato 2019 dei gestori di fondi small caps potrebbe essere una giusta osservazion; il 62% dei gestori che ha battuto il benchmark, peccato che misurato su 10 anni solo l’11% fa meglio del mercato. La persistenza rimane un problema.

Benino anche i fondi internazionali con il 57% dei gestori che hanno sottoperformato l’indice di riferimento. A 10 anni però il dato rimane pessimo con il 77% dei fondi sotto benchmark che diventa il 90% a 15 anni.

Meglio i gestori emergenti nel 2019 con 1 su 3 incapaci di battere il mercato nel 2019 ma anche qui l’update a 15 anni è impietoso con il 90% sotto benchmark.

Positiva invece l’annata per i cosiddetti REIT con solo un quarto dei gestori battuto dal benchmark anche se in questo caso i numeri statistici appaiono molto ballerini. Nel 2018 ad esempio l’88% dei gestori era stato battuto, nel 2017 il 26%, nel 2016 l’84%.

Clamoroso il dato dell’obbligazionario con il 98% dei gestori incapace di battere il mercato sui fondi che investe in bond a lunga scadenza, suggellando così una decade in cui il 99% dei fondi ha sottoperformato l’indice.

Bene, ma solo per questo 2019, il mondo dei corporate bond investment grade con il 32% dei fondi battuti dal mercato dopo un 2018 devastante in cui il 90% era stato surclassato. Va ricordato come la performance a 10 anni si chiude comunque con un bel 97% di gestori incapaci di essere vincenti sui bond corporate a lunga scadenza. Meglio su quella intermediate dove solo il 53% viene battuto ma va anche ricordato come a distanza di 15 anni solo il 46% dei fondi è ancora presente sul mercato.

Male invece i gestori high yield con il 64% dei fondi battuti dal benchmark nel 2019; a 10 anni parla un devastante 97% di manager high yield battuti dal mercato. Se poi pensiamo che dopo 15 anni il 57% dei fondi high yield non esiste più ognuno può trarre le sue conclusione sulla valenza di investire in questi asset.

Per quello che riguarda i fondi sopravvissuti aggiornata la statistica a 10 anni che ci dice come i fondi americani che rimangono in vita a distanza di due lustri sono appena il 60%. A 15 anni il numero scende addirittura al 44%. La percentuale è analoga sui fondi internazionali a 15 anni con il 48% di essi che sopravvive.

Fondo che non vince semplicemente… scompare.

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