Piccoli dettagli possono provocare grandi disastri. Una considerazione che vale in tanti campi della vita e quindi anche per i nostri investimenti. Il viaggio è lungo e non calcolare in modo adeguato la rotta potrebbe rivelarsi un errore imperdonabile.
Quando un dettaglio insignificante si trasforma in tragedia
Nel 1979 un aereo della Air New Zealand con 257 passeggeri a bordo lasciò la Nuova Zelanda con direzione Antartide. Il volo ANZ 901 nelle intenzioni avrebbe dovuto permettere ai suoi passeggeri di godere della vista del paesaggio glaciale con tanto di passaggio a bassa quota fino al canale di McMurdo prima di ritornare ad Auckland.
All’insaputa dei piloti qualcuno cambiò le coordinate dell’aereo di meno di 2 gradi la sera precedente il volo. La rotta venne spostata di circa 45 chilometri più a est di dove pensavano di essere piloti esperti ma che mai avevano volato su quella rotta.
L’errore costò carissimo a passeggeri ed equipaggio visto che l’aereo si schiantò sul vulcano Erebus a 3700 metri di altezza provocando il disastro aereo più grave della storia neozelandese.
I segnali di allerta fecero capire ai piloti che stavano per trovare sul loro percorso un ostacolo imponente che la spessa copertura di ghiaccio aveva reso indistinguibile dalla pianura sottostante che stava sorvolando l’aereo. Ogni manovra dei piloti nel tentativo disperato di risollevare il muso dell’aereo fu però vana.
Un piccolo errore di rotta provocò un disastro enorme.
Nella navigazione aerea la regola 1 su 60 indica al pilota che un errore di rotta di 1 grado corrisponde, dopo sessanta miglia percorse, a circa 1 miglio di errore rispetto all’obiettivo da raggiungere. Più ampia è la distanza da percorrere proporzionalmente più grande sarà l’errore.
Le conseguenze di sbagliare la rotta quando investiamo o risparmiamo denaro
Fortunatamente le conseguenze di sbagliare rotta quando spendiamo, risparmiamo o investiamo denaro non sono tragiche come nel caso dell’ANZ 901.
Sono conseguenze però particolarmente costose.
Senza un rendiconto costi ricavi sotto il naso, oppure senza una simulazione INPS che, con pochi complimenti ci dice che vivremo da poveri con la pensione pubblica se non troviamo soluzioni alternative, abbiamo la tendenza a ignorare l’importanza che può avere il deviare finanziariamente dalla giusta rotta.
Un esempio per stare in tema.
Avete mai provato a calcolare quanto costa monetariamente sbagliare strada in automobile? Probabilmente come il sottoscritto no.
Ma considerando le vacanze e i weekend, normali errori di rotta potrebbero essere quantificati in almeno un migliaio di chilometri all’anno. Con un consumo medio di 15 chilometri al litro fanno più o meno un 70 litri di benzina che al costo di 2 euro al litro monetizzano l’errore in 130-140€ l’anno.
Poco, ma se lo moltiplichiamo per 30 anni fanno più di 4mila euro senza considerare l’inflazione sui prezzi dei carburanti.
Pur reputando accettabile questo “costo” dell’errore (al quale comunque non abbiamo mai pensato) non finisce qui.
Sbagliare strada aumenta il rischio di incidenti per noi e i nostri passeggeri. Quindi spese mediche o maggiori costi assicurativi. Sbagliare strada aumenta l’usura dell’automobile. Quindi costi di manutenzione maggiori. Sbagliare strada aumenta l’inquinamento atmosferico facendo del male a tutti.
Ecco perché è sempre importante guardare oltre al singolo numerino calcolato da bravi ragionieri.
Quando investiamo facciamo i nostri diligenti calcoli su quanto risparmiare per ottenere un certo capitale in un certo numero di anni, ma non riusciamo a monetizzare cosa significherebbe nel durante del viaggio aver bisogno di quei soldi per pagare un debito improvviso, oppure quale sarebbe il costo di non centrare l’obiettivo.
Dobbiamo inserire le giuste coordinate di rotta nel nostro piano finanziario
Ecco perché è importante inserire le giuste coordinate nella rotta della pianificazione finanziaria almeno per quei fattori che sono sotto il nostro controllo.
Ecco qualche esempio tanto per capire cosa significa sbagliare la rotta quando parliamo di denaro.
- Aspettare 10 anni prima di risparmiare almeno 200€ al mese, dopo 30 anni di investimento al 5% di rendimento composto significa ritrovarsi con 80mila euro di capitale in meno
- Decidere di risparmiare il 5% del proprio reddito annuo (ipotizziamo essere di 30mila eur) rispetto ad un tasso di risparmio del 10%, dopo 30 anni al 5% medio composto di rendimento significa rinunciare a interessi per circa 60mila euro
- Lasciare investito un capitale di 100 mila euro per 25 anni invece di 20 (quindi solo 5 anni in più) al 5% di rendimento annuo composto aumenta il capitale finale di oltre 75mila euro
- Sostenere un costo annuo su un investimento da 100mila euro del 2% significa lasciare per strada quasi 40mila euro rispetto a chi paga l’1% ipotizzando un rendimento composto del 5%
- Su un capitale di 1 milione di euro un tasso di prelievo del nostro capitale del 3% annuo (30mila) garantirà 9 anni di sopravvivenza del capitale in più rispetto a chi preleverà il 4% annuo
Questi sono solo cinque esempi di come, errori apparentemente poco significativi di “calcolo” nella rotta del nostro viaggio finanziario, possono generare grandi differenze nel luogo di atterraggio.
Pianificare non significa solo mettere su un foglio di calcolo qualche numero, significa anche verificare continuamente che la rotta è quella giusta. Aggiustando le coordinate quando opportuno.
Per chi è interessato alla storia dell’AZ901 ecco un bel documentario (in inglese) che racconta tutta la vicenda. Buona visione.