By |Categorie: Investimento|Pubblicato il: 20 Gennaio, 2015|

Lo strumento degli ETF, assieme a quello degli Index Fund più diffusi sui mercati soprattutto americani, ha rappresentato una vera e propria rivoluzione per i risparmiatori.

Una rivoluzione che non ha ricevuto le giuste luci della ribalta per quello che riguarda una delle poche variabili di investimento che ogni risparmiatore è in grado di controllare fin da subito, ovvero il costo.

Quando cominciamo un piano di investimento, oltre ad orizzonte temporale, obiettivi, asset allocation e tutto quello previsto nella piramide dell’investitore, l’unico elemento misurato in termini monetari che ha una certezza è quello dei costi.

Possiamo simulare fin da subito e con precisione quanto spenderemo per i prossimi 10, 20 o 30 anni di piano di investimento.

Non possiamo sapere quali saranno invece i ricavi; nessuno sulla faccia di questo pianeta è in grado di sapere quali saranno i rendimenti futuri degli investimenti obbligazionari ed azionari.

Come detto uno scarso rilievo è stato dato finora al risparmio di denaro che ogni investitore può ottenere avviando un piano di accumulo con ETF rispetto ad esempio ad un classico fondo bilanciato (50% azionario e 50%  obbligazioni).

Negli ultimi anni è stata evidenziata la qualità di replica perfetta di un indice da parte dell’ETF a costi contenuti, ma possiamo provare a quantificare questi minori costi?

Con Excel e un briciolo di conoscenza dei prodotti è molto semplice fare delle simulazioni. Vi dimostrerò che fra 30 anni investendo in ETF 100 euro al mese avrete risparmiato talmente tanto denaro da acquistare un’auto da 10mila euro.

Ho ipotizzato un Piano di Accumulo (PAC) da 100 euro al mese con l’acquisto di due ETF (azionario e obbligazionario entrambi globali) a commissione media di gestione di 0,30% e costo fisso per operazione di 2,95 euro (ho utilizzato le commissioni di Fineco).

Stessa cosa per un fondo bilanciato con commissione di gestione del 1,75% con costo fisso per rata di 0,95 euro.

Il piano ha la durata di 30 anni, ma ho previsto anche tappe intermedie per coloro che volessero scendere prima dal treno.

Teniamo conto che la commissione di gestione viene pagata ogni anno e che perciò aumenterà in termini assoluti al crescere dei versamenti. Più capitale, più commissioni.

A seguire vedremo i risultati ipotizzando di aver ottenuto un rendimento zero per tutto il periodo considerato (in realtà non è così poiché le commissioni pagate su fondi ed ETF porterebbero il valore finale sotto quota 36mila, quindi con rendimento negativo, ma per comodità di lettura assumiamo l’ipotesi del rendimento zero).

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Allo scoccare del decimo anno l’investimento in ETF farebbe risparmiare all’investitore su 12mila euro versati poco più di 600 euro, dopo 20 anni 3mila euro, dopo 30 anni 7mila euro!! In pratica su 36 mila euro versati quasi 10 mila sono stati destinati a spese e commissioni per i fondi, meno di 3mila per gli ETF.

La maggiore commissione sui fondi tende ad amplificare il divario rispetto all’ETF con il passare degli anni. All 30esimo anno di versamento avremo un’incidenza di costo superiore del 265% rispetto all’ETF. Ma non finisce qui. Vi ho promesso un’ auto utilitaria da 10 mila euro e l’avrete!

Ho fatto la stessa simulazione ipotizzando un rendimento annuo del 4% che porterà il capitale investito di 36mila euro ad avere un valore 69mila euro alla fine del percorso di investimento. Cosa vi avevo detto prima? Più aumenta il valore sottostante più i fondi diventano costosi rispetto agli ETF. Ecco il risultato.

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Per effetto di un rendimento positivo del 4% annuo, a fronte di quasi 15mila euro di commissioni pagate per possedere un fondo di investimento, seguendo la stessa logica del PAC in 30 anni avremmo pagato 3.500 euro per possedere un ETF con un risparmio di circa 11 mila Euro…e auto in garage!

Ricordo che questa simulazione è fatta con un Piano di Accumulo del Capitale (PAC) di 100 euro mensile, pensate al risparmio che potreste ottenere con PAC di importo più elevato.

Qualcuno obietterà che i fondi sovraperformano gli ETF.

Questo nel breve periodo può anche essere vero (esiste un 50% di probabilità), peccato che le statistiche dicono che è proprio nel lungo periodo che i fondi non riescono a scavalcare in termini di performances ETF ed Index Fund ed il motivo è da ricercare proprio nei costi stessi.

Prepariamo un buon piano di investimento e cerchiamo di spendere il meno possibile quando scegliamo gli strumenti con i quali raggiungere gli obiettivi finanziari. Due fattori assolutamente sotto il nostro controllo.

Un commento

  1. Mario 23 Giugno 2015 at 17:53 - Reply

    Ciao, rinnovo i complimenti per il tuo blog. Siccome sto anche io pensando di iniziare un PAC su ETF con Fineco, volevo avere un tuo parere a riguardo…mi chiedevo considerando che appunto si ha un costo fisso di 2,95 € per ogni eseguito, vuol dire che se investo mensilmente 100 euro già il 2,95% se ne è già andato in costi fissi…
    Inoltre nemmeno il programma ETF replay sempre di Fineco sembra entusiasmante dato che comunque i costi fissi benché si riducano siano ancora piuttosto alti, in più alla data designata di acquisto Fineco va a comperare con ordine a mercato, che se si scelgono ETF poco liquidi o con spread alti (la maggior parte di quelli quotati a Milano), ti ritrovi eseguito su prezzi non proprio convenienti….
    Tu, se posso chiedertelo usi Fineco? Come ti trovi? Come sono gli eseguiti a mercato su ETF non liquidi? Con che cifra mensile ritieni che il programma ETF replay diventi interessante?

    Grazie Mario

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