By |Categorie: Educazione finanziaria, Risparmio|Pubblicato il: 25 Maggio, 2015|

Una delle sfide più interessanti ed importanti che ci si trova ad affrontare da genitori è certamente quella di educare i propri figli. Educare significa tante cose, tanti campi, tante competenze e buona volontà oltre che pazienza. In Italia (ma non solo) c’è però una componente dell’educazione, quella finanziaria, lasciata completamente ai margini sia nelle famiglie che nelle scuole; solo qualche persona di buona volontà cerca di mettere a frutto le proprie esperienze per rendere comprensibili a bambini ed adoloscenti il significato delle parole risparmio ed investimento.

Genitori ed insegnanti dovrebbero dedicare una fetta del loro tempo ad una materia che non farà diventare ricchi i nostri ragazzi, ma certamente meno viziati e consapevoli del sacrificio e delle conoscenze necessarie per far crescere in buona salute il risparmio che accumuleranno (o erediteranno) nel corso degli anni futuri. Se a questo si aggiunge la necessità di un consumo responsabile per gli anni a venire il cerchio in teoria avrebbe tutte le carte in regola per essere chiuso.

Svariata la letteratura in questo campo ma un libro recentemente pubblicato da Ron Lieber The Opposite of Spoiled: Raising Kids Who Are Grounded, Generous, and Smart About Money mi ha colpito per l’affinità con quanto il sottoscritto sta cercando di portare avanti da qualche anno.
Uno dei nodi principali sui quali gli “esperti” dibattono da anni è l’annoso problema della paghetta, darla o non darla ed in quale misura.

Personalmente credo che sia assolutamente inutile passare una paghetta settimanale a bambini di età inferiore ai 6-7 anni, troppo piccoli per capire il reale significato del denaro. Diverso il discorso quando invece i bambini cominciano la scuola primaria ed hanno maggiore consapevolezza soprattutto di alcuni costi necessari per portare avanti l’anno scolastico, così come maggiore è l’ambizione di ottenere “premi” in natura che possano aumentare l’autostima.

Detto del quando, rimane da stabilire il quanto. Un’unità di misura consigliata da Lieber è quella di tarare la paghetta settimanale sul numero di anni del ragazzo/a moltiplicato per 0,50-1$ (€ per noi europei). L’importo dovrebbe essere aumentato in occasione di ogni compleanno magari sviluppando dei piccoli e simbolici premi di produttività nel corso del tempo.

Lo strumento visivo è però importantissimo per accompagnare questa politica di conoscenza del denaro e dei suoi significati. Personalmente ho scelto questo , ma anche i tre barattoli di Lieber mi sembrano una buona idea. Tre contenitori ognuno rappresentativo di uno scopo ai quali destinare una parte della somma (le percentuali credo debbano essere discrezionali) . Spesa, Risparmio e Beneficienza questi sono i tre principali obiettivi destinati ad accogliere settimanalmente il denaro della paghetta.

lieber
Il contenitore spesa è quello che dovrebbe lasciare maggiore autonomia a nostro figlio, ovviamente fissando dei paletti di buon senso. Non si può e non si devono comprare certi tipi di oggetti (alcuni veti vanno sempre posti), ma nella maggior parte dei casi è giusto lasciar capire ai ragazzi la differenza  tra ciò che si possono permettere e ciò che desiderano. Se a Natale viene acquistato un gioco che svuota completamente il contenitore spesa devono capire quanto tempo (e rinunce) servono per ricostituire quella somma necessaria l’anno dopo a soddisfare un nuovo desiderio. Criteri di flessibilità vanno adottati in base all’età dei ragazzi.

Se il barattolo della spesa dovrebbe insegnare la differenza tra quello che desidero e quello che mi posso permettere, il barattolo del risparmio dovrebbe insegnare l’arte della pazienza nell’accumulare denaro con l’esclusivo scopo di vederlo crescere nel tempo. Soprattutto nelle fasi iniziali preferisco uno strumento “visibile” piuttosto che un libretto di risparmio postale. Vedere il volume di banconote e monetine che crescono ha un effetto psicologico più efficace rispetto ad uno strumento finanziario immateriale. Questo contenitore deve essere sempre tenuto separato da quello della spesa evitando la tentazione di “travasare” denaro quando il consumo drena completamento le risorse (per quello servirà il nuovo lavoro di accumulo della paghetta destinata allo scopo). Qui si potrà spiegare ai nostri ragazzi il significato della capitalizzazione composta riconoscendo ogni 3, 6 o 12 mesi un interesse monetario che aumenterà il volume di denaro racchiuso nel contenitore.

L’ultimo contenitore è quello della beneficienza. Ovviamente non verrà alimentato con la stessa quantità di denaro degli altri due, ma permetterà di spiegare il valore della generosità verso chi è meno fortunato. Iniziative scolastiche o private di beneficienza potranno essere una buona occasione per destinare le piccole somme accumulate durante l’anno.

Come per l’accumulazione privata del risparmio, anche per l’educazione dei nostri figli cominciate il prima possibile, voi, loro e l’intera società civile ne trarrà beneficio.

Lettura consigliata: Ron Lieber The Opposite of Spoiled: Raising Kids Who Are Grounded, Generous, and Smart About Money

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