Il mercato delle obbligazioni ad alto rendimento esercita oggi un fascino ancora più alto a causa dei bassi rendimenti dei titoli di stato. Quando si comprano fondi o Etf high yield si tende sempre a gettare l’occhio sul rendimento a scadenza (YTM) del prodotto, ingolositi da tassi che solo fino a pochi anni fa erano tipici di un Btp o di un Bund.
Mi dispiace ma questo esercizio che fate (se lo fate) è sbagliato perchè manca di un’informazione chiave, anzi due. La prima è quella del tasso medio di default, ovvero di quante società del settore high yield falliscono nell’arco di un anno.
Tanto per fare un esempio, il tasso medio di fallimenti del settore high yield è in netta crescita tra gli emittenti “spazzatura” americani sfiorando a giugno quota 6%. Tradotto, se comprate un fondo con rendimento medio del 6% a scadenza e il tasso medio di default è del 6% correte seriamente il rischio di veder neutralizzate le cedole dai fallimenti. Qui sta la bravura del gestore nel cercare di evitare questo spiacevole inconveniente.
Come ho detto prima anche questa informazione però non è completa.Anche quando una società fallische , i suoi bond non necessariamente varranno zero, bensì avranno un valore che verrà determinato da quanto i creditori riusciranno a recuperare in fase di ristrutturazione del debito.
Ecco allora che sopraggiunge il tasso medio di recupero. Negli ultimi 25 anni il “recovery rates” è stato del 41% circa e questo significa che quel 6% di tasso medio di default si traduce in una perdita effettiva di circa 3,3% visto che il resto sarà recuperato dai creditori.
Questa percentuale del 41% non è però sempre stabile e nel 2015 infatti è scesa al 33%, solo un terzo dell’investimento è stato perciò recuperato post fallimento dai creditori. La notizia degli ultimi giorni fornita dal blog di M&G Bond Vigilantes è però preoccupante; il tasso di recupero medio sta scendendo vertiginosamente a causa delle società energetiche che vantano livelli di recupero non superiori al 25%. La linea rossa del grafico mostra questa parabola discendente.
Situazione che dovrebbe far drizzare le antenne di tutti coloro che investono allegramente i loro soldi sui mercati obbligazionari più speculativi attratti dai rendimenti.
Attenzione perchè qui, ancora di più che rispetto ai mercati dei bond emergenti o dei corporate investment grade, il rendimento del portafoglio a scadenza è un’informazione fuorviante, quasi inutile.
Siccome non tutti gli emittenti a scadenza ci arrivano, il tasso medio di default ed il tasso di recupero sono ciò che vi serve per essere consapevoli e preparati qualora nella vostra valorizzazione del deposito i numeri del rendimento di questo investimento non dovessero tornare.