Una riflessione dopo aver letto un post sul blog di Michael Batnick IrrilevantInvestors.com focalizzato sui rendimenti di un investimento bilanciato negli ultimi 10 anni in America.
Serve un sano bagno di realismo ve lo dico subito.
Il grafico che segue mostra dal 2009 ad oggi quanto ha reso un portafoglio investito al 60% in azioni e al 40% in obbligazioni. In questo caso, lo ripeto, tutto made in Usa.
Il rendimento annuo composto è stato del 10.8% lordo per un ritorno totale del 152%.
Ipotizzando tassi a 10 anni americani al 2,5% e pesandoli per un 40% del portafoglio questo significa che la borsa americana dovrebbe viaggiare ad un ritmo di poco meno del 17% annuo da qui al 2027 per pareggiare il 10.8% annuo. Praticamente impossibile.
Anche abbassando l’obiettivo di un rendimento annuo 60/40 al 8% (numero che ricorre frequentemente nelle previsioni dei fondi pensioni americani), l’azionario dovrebbe ottenere un risultato annuo del 11,6% annuo per arrivare a questo livello. Anche qui stiamo rasentando l’improbabile.
Abbassiamo l’asticella ad un più normale 4%, almeno per noi. Simulando un tasso medio decennale americano al 2.5% per ottenere questo risultato dovremmo ottenere un rendimento del 6.6% annuo da azioni per centrare l’obiettivo.
Mentre credo che il 99% di voi non sarebbe disposto a scommettere un Euro sul fatto che le borse otterranno nei prossimi anni performance del 16% all’anno; sono altrettanto convinto che almeno la metà di voi scommetterebbe un centone su un ipotesi di 6.6% di rendimento annuo.
Numeri, lo ripeto, conservativi e basati sul buon senso oltre che sulle statistiche storiche. Attenzione però! Questi numeri di un 4% di rendimento annuo da portafoglio bilanciato sono lordi di tutto trattandosi di performance di indici.
Da questo rendimento bisogna togliere inflazione e costi (oltre che tassazione).L’inflazione può essere stimata tra l’1% e il 2% e la tassazione al 26% dei guadagni (salvo tassazione inferiore per titoli di stato), ma non possiamo da questo punto di vista controllare un bel niente.
I costi dei prodotti diventano così una variabile chiave e controllabile. Capite bene che prodotti con costi esorbitanti rischiano di vanificare ogni sforzo.
Qualcuno è depresso per questi risultati così scadenti? Si chiama semplicemente realtà ed in Europa teniamo pure conto che i rendimenti obbligazionari sono anche più bassi rispetto all’America.
Attenzione però perché esistono modalità assolutamente lecite per aumentare i rendimenti attesi. Non arriveremo certo al 10%, ma diversificando aree geografiche e portafoglio obbligazionario l’asticella del 4% può essere alzata anche al 5% medio per un portafoglio 60/40. Ovviamente dovrete lasciare lavorare il tempo che come ben sapete è un nostro prezioso alleato.
Diversificazione, metodo, prodotti low cost e una sana dose di realismo possono tranquillamente farvi centrare l’obiettivo sempre che non vi perdiate per strada attirati da qualche sirena modaiola.
Buon investimento!
Dici bene nel tuo articolo.
Di fatto con doppia tassazione per l’estero, tassazione e andamento del mercato che sul lungo termine ha fregato ue e Italia, penso che ci siamo un sacco di rischi e se va bene poco utile. Secondo me conviene investire in conoscenza salute e mille altre cose piuttosto che nelle azioni dove che tu vinca o perda gli stati e le banche ci hanno guadagnato e mai perso
Ottima analisi, anche se è sicuramente difficile sapere cosa faranno i mercati nei prossimi 10 anni. Personalmente credo che la miglior strategia sia seguirli passivamente, minimizzare i movimenti, stare sempre investito e comprare qualcosa sui cali di borsa. Continuare a entrare e uscire è controproducente, perché aumenti i costi delle transazioni senza avere la certezza di sapere anticipare i mercati. E che la statistica sia con noi!