Interessante (come sempre) articolo di Eric D.Nelson sul blog Servowealth.com. Eric prende le “profezie” di Bill Gross come punto di partenza nella solita annosa discussione se investire vuole dire buttare denaro sul mercato senza intervenire mai, oppure mirare al massimo obiettivo cercando il market timing giusto.
Come sempre la verità sta nel mezzo, ma è molto interessante notare come dei guru si tende sempre a ricordare le imprese memorabili, quello con il botto per intendersi, dimenticando i numerosi e piccoli errori previsionali che negli anni inevitabilmente hanno costellato la carriera di strategist come Bill Gross.
L’eterna voglia di stupire di queste persone alla fine rischia di diventare un boomergang quando la fortuna smette di fornire un contributo positivo.
I tre esempi che Nelson porta alla ribalta sono i più lampanti di una pratica esoterica di previsione che nel lungo periodo non ha nessuno senso ascoltare. Potete verificare anche da soli dalla colonna di destra quali sono stati gli esiti di infauste previsioni sui mercati azionari a distanza di mesi/anni, ma quello che ci interessa è rimarcare un concetto.
Se volete ottenere rendimenti superiori al tasso zero la volatilità degli stessi è un qualcosa che non potete eliminare. Vivere annate in cui alla fine del primo trimestre si guadagna il 5%, alla fine del secondo si è perso tutto e alla fine dell’anno si guadagna il 2% non è così infrequente potrebbe e bisogna abituarsi a questa idea soprattutto ora che il reddito da cedola è diventato inesistente.
Dovete perciò scegliere. O sperate in un rendimento positivo accettando la volatilità e quindi il rischio, oppure rinunciate semplicemente al rendimento ed accettate un tasso zero o addirittura negativo al netto dei costi.
Spesso troverete anche qualcuno che proporrà una via d’uscita a questa situazione, ovvero il market timing. Cavalcare le onde buone ed evitare quelle cattive, ma per fare questo bisogna sapere quando uscire e quando rientrare, esercizio che la storia dimostra essere un po’ complicato se non addirittura inutile (Bill Gross fa scuola).
A mio modo di vedere esiste un’unica scelta se il vostro orizzonte temporale è di lungo periodo. Trovate un asset allocation equilibrata, ribilanciatela ogni tanto, utilizzate strumenti poco costosi e liquidi e lasciate lavorare il mercato.
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