I consulenti finanziari sono obbligati a profilare un cliente secondo i dettami della normativa MiFID. Nata con propositi nobili, poi trasformata nel solito adempimento burocratico che difficilmente identifica in modo preciso la propensione al rischio di un investitore. Questa propensione cambia con il tempo, cambia con i bisogni, cambia con lo status familiare e cambia per migliaia di altri motivi. Impensabile che un questionario risolva la questione.
Lo so che richiede un piccolo sforzo e sacrificio, ma i migliori consulenti dei vostri investimenti siete voi stessi.
Sapete cosa vi serve e come reagirete di fronte a situazioni negative o anche positive (mai sentito parlare di Euforia irrazionale?). Se non siete in grado di saperlo provate ad immaginarvi in quella situazione. E’ difficile lo so, ma si può tentare.
Sinceramente credo che mettere in modo svogliato crocette su 2-3 pagine di questionario rappresenti un esercizio sterile; sarebbe sufficiente prendere quattro grafici di rispettive asset allocation, ben diversificate e con ognuna un grado di rischio diverso.
Preoccupandoci di avere il database storico più ampio possibile (non certo gli imbarazzanti 2 o 5 anni che si trovano in certe simulazioni), indichiamo ritorni medi (magari anche mediani), i 12 mesi migliori, i 12 mesi peggiori, i migliori 5 o 10 anni, i peggiori 5 o 10 anni. Stendete tutto su un foglio di A4 e servite in tavola.
La società di investimento americana Fidelity l’ha fatto ed ha estrapolato questi dati a partire dal 1926 per arrivare fino al 2016. Novanta anni di storia sono un buon test e non importa se l’analisi è centrata sul mercato americano, peraltro la metà della capitalizzazione mondiale di azioni e bond. Quello che conta è l’aspetto psicologico.
Quando investite fatevi qualche domanda.
Ad esempio se posso sopportare tutto ciò? Posso permettermi di trovarmi a perdere dei soldi in doppia cifra percentuale dopo 5 anni? Come posso far crescere in modo consistente il mio capitale? Quando mi serviranno i soldi?
Fatevi delle domande, non importa se sono stupide. Dopo aver dato le risposte a ciascuna di esse cominciate ad agire investendo.
Se agirete di impulso o vi sentirete costretti meglio non fare nulla. Prima o poi vi sentirete a disagio e questo non sarà certo un bene per i vostri soldi. Lasciate perdere ci vi dice che non si può stare fuori, balle!
Certo, prima cominciate meglio è, ma se lo farete controvoglia i danni saranno superiori a quelli che accumulerete in anni di non investimenti. Lasciate perdere i consigli di consulenti o amici, non potranno mai sostituire le vostre sensazioni. Prima convincentevi di quello che potete sopportare poi testate con calma la vostra soglia del dolore e poi, alla fine, lasciate uscire la nave dal porto con maggiore serenità e consapevolezza.