Ho trovato un bell’articolo di Eric Nelson sul blog Servowealth.com che non fa altro che rafforzare quei concetti che ribadiamo da tempo. Ovvero l’orizzonte temporale e la diversificazione sono fondamentali nel processo di investimento.
Eric ha di fatto messo in forma tabellare le performance peggiori a 1, 5, 10, 15 e 20 di un portafoglio tutto azionario, di un portafoglio bilanciato (65/35) e di un titolo di stato americano a 5 anni. Il tutto è stato depurato dall’inflazione, quindi espresso in termini reali. Alle performance ha affiancato la percentuale del tempo in cui i numeri sono stati negativi nel periodo 1928-2014. La composizione dei due portafogli, azionario e bilanciato, la potete vedere nella prima riga della tabella.
Tutte le asset class ad 1 anno hanno la possibilità di aver segni negativi con performance ovviamente peggiori per l’azionario. Già a 5 anni la situazione cambia con un circa 1 possibilità su 10 di vedere performance negative dopo 5 anni su azionario e bilanciato mentre sull’obbligazionario siamo sempre attorno al 30%.
Mi fermo un attimo per ricordare che le performance sono calcolate al netto dell’inflazione, il nemico per eccellenza dei bond.
Andando avanti vediamo come anche a 10, 15 e 20 un bond a 5 anni americano in termini reali ha almeno 1 possibilità su 4 di ritornare numeri negativi anche su orizzonti temporali molto lunghi. Viceversa l’azionario e il bilanciato prosciugano lentamente le possibilità di negatività fino allo zero.
Certo la magnitudo delle oscillazioni può essere molto forte, ma attenzione guardate cosa succede dall’orizzonte temporale a 10 anni in avanti. Nella storia di Wall Street solo nel 1% dei casi l’investimento a 15 anni è stato negativo, zero a 20 anni. Ancora più interessanti i risultati peggiori in questo arco temporale. Praticamente nulle a 15 anni, addirittura positive del 37% a 20 anni.
Pongo l’attenzione anche sull’andamento del bilanciato (e quindi dell’importanza della diversificazione). Il vantaggio di detenere 35 punti di tasso fisso governativo a 5 anni si nota nello scalino della peggiore performance a 10 anni, 43% per l’azionario, -2,5% per il bilanciato. Avere bond quando il mercato cade è fondamentale, ma non solo. In progressione a 15 e 20 anni continua ad esserci un netto divario tra le performance peggiori di un bilanciato e di un azionario puro con probabilità di performance negative a 10 anni praticamente azzerate.
Non sappiamo quanto questi numeri potranno essere attendibili in futuro, i rendimenti dei bond, l’inflazione infima, le azioni care in termini storici. Però questa è la storia e su questo, oltre che sul buon senso, possiamo e dobbiamo fare affidamento. E’ impensabile fare investimenti con orizzonte temporale breve ed escludere a priori la possibilità di perdere soldi. Quello che però si vede da questo esempio è che quando si investe serve tempo e soprattutto bisogna focalizzarsi bene sui propri obiettivi. Trovarsi dopo 5 anni ad aver bisogno del denaro e trovarsi con perdite del 64% non è il massimo della vita. Quindi non credete alle favole che vi racconta qualche consulente o gestore e fatevi sempre la domanda, a quale obiettivo è finalizzato il mio risparmio?