By |Categorie: Investimento|Pubblicato il: 10 Dicembre, 2015|

Non è il primo e non sarà nemmeno l’ultimo, però un valido contributo circa il ritorno atteso di lungo periodo offerti dall’azionario , vale la pena evidenziarlo soprattutto per non navigare a vista quando si investe. Sapete bene quanto importante risulti essere il fissare degli obiettivi quando create un piano di investimento, e sapere con una buona approssimazione cosa aspettarsi dal futuro rappresenta un buon punto di partenza per non crearsi illusioni eccessive.
Questa volta l’analisi arriva da Bank of America. Il lavoro dell’ analista americana Savita Subramanian produce due esiti già rimarcati in questo blog. Le valutazioni dei mercati azionari (in questo caso viene preso come riferimento il rapporto Prezzo/Utili – P/E) non sono attendibili nel prevedere le performances di breve periodo, mentre aiuta molto di più l’investitore nell’ottenere una buona approssimazione dei rendimenti attesi nel lungo periodo (da 10 anni in su).

rendimenti attesi bofa spx

Secondo l’analista americana il P/E spiega storicamente tra il 60% e il 90% dei rendimenti medi dell’azionario americano a distanza di 10 anni. Se l’indice P/E viene normalizzato e lo si mette in relazione con i ritorni a 12 mesi della borsa a stelle e strisce, viene generata una sorta di curva come quella riportata dal grafico. In questo modo le valutazioni di borsa spiegano l’80%/90% dei rendimenti che un investitore potrà stimare di portare a casa mediamente sul mercato azionario a distanza di 10-11 anni.

Certo non siamo al 100% come nel caso dei bond, ma riteniamo accettabile un grado di approssimazione di questo tipo.

Ma arriviamo al dunque. Secondo Bofa ed i suoi algoritmi, le attuali valutazioni della borsa americana suggeriscono un rendimento annuo composto medio per i prossimi 10 anni di circa l’8%, spacchettato tra un 6% di variazione di prezzo ed un 2% di dividendi. Attenzione però perché stiamo parlando di stima e di un rendimento medio. Quest’ultimo punto non esenta il mercato dall’ oscillare (anche in modo volatile e quindi con annate in perdita) attorno alla media prevista di rendimento.

Per quello che riguarda invece la stima ancora una volta ci viene in soccorso la puntualizzazione di Bofa. L’8% di rendimento annuo composto atteso per la prossima decade ha un intervallo di confidenza al 90% compreso tra il 4% e il 12%, con la parete inferiore di questo intervallo che, a parere di chi scrive, ha maggiori probabilità di realizzazione.

Il restante 10% sono le cosiddette code statistiche che ovviamente non possiamo prevedere. Ma proprio perché non possiamo chiudere gli occhi e pensare che tanto non corriamo rischi, ecco perché diversificare il portafoglio inserendo anche bond governativi o corporate ad elevato standing creditizio. La logica è ben precisa e si chiama protezione da eventi avversi ed imprevedibili di tensione finanziaria sui mercati.

Leggi anche: Semplici idee per determinare le vostre attese di rendimento

                       Concentratevi su cosa potete controllare

Lascia un Commento