By |Categorie: Educazione finanziaria|Pubblicato il: 1 Marzo, 2016|

Il tema dell’educazione finanziaria appare e scompare dai radar dell’opinione pubblica come le polveri sottili d’inverno. Arriva la pioggia così come arriva la ripresa delle borse e tutto passa in cavalleria.
In Italia il fenomeno è ancora più grave rispetto ad altre parti di Europa e del Mondo che comunque non sprizzano certo di vitalità su questo fronte.
E’ abbastanza ovvio che questa situazione in parte è voluta per questioni di comodo, di potere, e di rendita di posizione. Tante entità possono liberamente speculare sull’ignoranza del consumatore e del risparmiatore. Siccome però penso che mai nulla è perduto, basta semplicemente auto convincersi che si può essere meno in balia delle onde studiando, studiando tantissimo. Capire, leggere, indagare, informarsi su come viene gestito il nostro sudato risparmio, ma non solo.
Spesso si lavora freneticamente per accantonare qualche Euro di risparmio, ma se solo prestassimo un po’ di attenzione in più alle nostre spese tutto sarebbe più facile. La pubblicità, i media, gli stessi politici hanno bisogno che ognuno di noi spenda il più possibile fin da subito per avere la massima visibilità e profittabilità, ma se ci pensate noi abbiamo bisogno dell’esatto contrario.

Per essere tranquilli e sereni oggi e nel momento in cui non avremo più le forze o la voglia per lavorare serve risparmio, sicurezza, tempo e buon senso. Loro devono cavalcare l’onda adesso per moltiplicare i loro profitti o essere rieletti, noi abbiamo davanti tutta la vita e se non vogliamo affondare dobbiamo ragionare, agire con calma e sacrificio. Quindi Keep Calm per il resto del mondo and Go Ahead per noi.

Tutto deve essere equilibrato, la vita è fatta anche di passioni e divertimenti che devono essere soddisfatti per dare un senso di appagamento, ma tenete sempre un occhio al futuro perché indietro non si torna. Se siete perennemente esposti al vento senza protezione prima o poi correte il rischio di cadere.

Credo fermamente nell’educazione finanziaria fatta ai bambini fin da piccoli, è l’unica possibilità per far saltare gli schemi di qualcuno che preferisce lo status quo e che su questo si guarda bene dall’investirci sopra risorse e persone. Pensateci un attimo. I soldi sono ovunque, sono l’oggetto che ci accompagna in ogni giorno della nostra vita, eppure siamo tutti autodidatti. Nessuno ci insegna a spendere bene, nessuno ci insegna a gestirli bene, nessuno ci insegna a investirli bene.

E’ un po’ come la classica domanda fatta ad un maschio automobilista “pensi di guidare meglio o peggio della media?”. La maggioranza vi risponderà meglio della media, ma se di media stiamo parlando avremo 50 dal lato dei peggiori e 50 dal lato dei migliori. Per il denaro è lo stesso. Siamo convinti di gestirli, spenderli e investirli nel miglior modo possibile, ma non sempre è così. La scuola potrebbe fare tanto, ma non fa nulla e questo è un peccato. Le librerie sono desolatamente vuote di libri dedicati alla finanza personale, mentre sono piene zeppe di libri che ci indicano la strada per diventare ricchi in pochi mesi o per fare trading con successo. I gratta e vinci attirano la mente delle persone per il sogno che racchiudono, i 5 euro faticosamente risparmiati ogni giorno no.

Guadagno, risparmio, beneficienza e spesa. Quattro concetti che si possono tranquillamente insegnare ad un bambino di 6 anni che sta imparando a leggere e scrivere.
Commissionate ai vostri figli un piccolo lavoretto e ricompensateli con qualche monetina. Capiranno il significato della parola ricompensa. Non dite ai bambini cosa devono fare con il denaro, anzi portateli in edicola o in un negozio e spendete tutto assieme a loro. All’inizio devono sentirsi liberi.

A questo punto entra in gioco il livello successivo. Ogni guadagno può seguire tre strade. Condividerlo con qualcuno (o utilizzarlo per acquistare un regalo ad una persona vicina), spenderlo o risparmiarlo.

Il risparmio è la chiave di tutto. Se ogni volta che vostro figlio guadagna qualche soldino lo spende al 100% si renderà conto presto (e da solo) che non potrà ambire nient’altro che a figurine o piccoli pupazzetti. Quando però il pesce desiderato si fa grosso entrate in gioco voi.

Dimostrate come semplicemente mettendo da parte ogni volta una piccola somma, dopo qualche settimana o mese quell’accantonamento potrà essere sfruttato per acquistare oggetti più consistenti e desiderati.

Capito questo si passa al fattore investimento. Aprite una specie di conto virtuale (detenuto da voi) che riconoscerà un adeguato tasso di interesse ad ogni versamento fatto. Datevi appuntamento ogni mese per conteggiare di quanto è cresciuto il capitale senza fare nulla. Sarà anche una buona occasione per tentare di spiegare in modo semplice il principio della capitalizzazione composta, ma anche dei costi (10 cent di spese saranno detratti dal risparmio ogni mese a scopo simbolico).

Se poi vostro figlio è grandicello potrete anche usare il vostro deposito titoli per acquistare titoli o azioni. Magari cominciate con quelle più conosciute (Disney, Ferrari, Amazon) e ben presto capirà l’importanza di diversificare gli investimenti, dei dividendi o delle cedole. Caricate il portafoglio su Google Finance o su altri programmi gratuiti per permettere a vostro figlio di monitorare in tempo reale i suoi investimenti

Tenete aperta la possibilità di prelevare in ogni momento, ma magari annotate anche su un diario o su un foglio di Excel i piccoli/grandi obiettivi che vostro figlio vuole raggiungere. Come una barra di un download sul pc la percentuale indicherà a che punto sarà vostro figlio nel raggiungimento del suo desiderato obiettivo. Presto capirà anche il significato di autosufficienza finanziaria. Ci saranno infatti momenti in cui non avrà bisogno di chiedervi nulla. Andrà nella sua banca personale, preleverà e spenderà.

Sono consigli forse ovvi, sicuramente personalizzabili ed anche perfezionabili. Certamente non voglio insegnare nulla a nessuno in questo campo, ma sono sicuro che cominciare presto ad insegnare certi concetti renderà le nuove generazioni più sicure e indipendenti degli adulti di oggi.

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