
Ci sono personaggi del mondo della finanza americana semi sconosciuti in Italia, ma che hanno raccontato negli anni tanti principi di buon senso che ogni investitore dovrebbe tenere sempre a portata di mano. Jack Brennan è uno di questi.
Chi è Jack Brennan
Jack Brennan ha rappresentato un pezzo molto importante della storia di Vanguard, il più importante gestore di fondi passivi e ETF al mondo. All’interno della società fondata da Jack Bogle, Brennan ha rivestito il ruolo di CEO (Chief Executive Officer) dal 1996 al 2008 ed è tuttora Chairman emerito di Vanguard.
Dopo lo scoppio della bolla tecnologica di inizio secolo Brennan decise di scrivere un libro Straight Talk on Investing
Il motivo era legato alla necessità di fornire una guida di riferimento a quegli investitori che si stavano trovando davanti uno scenario molto diverso per quello che riguardava il modo di investire i propri risparmi.
Strumenti fino a quel momento accessibili solo ad investitori istituzionali stavano diventando alla portata di tutti.
Se questo era il lato buono dell’innovazione finanziaria, quello meno buono si scoprì qualche anno dopo quando la Grande Crisi Finanziaria portò allo scoperto prodotti poco trasparenti ed ultra speculativi che gli stessi investitori istituzionali avevano piazzato nei portafogli degli investitori di mezzo mondo.
Negli anni successivi il “mondo migliore in cui investire” è effettivamente diventato ancora più interessante e conveniente per un piccolo investitore.
Ma quando si entra in una gioielleria o in una galleria d’arte piuttosto che in una enoteca rischiamo di aver a nostra disposizione un’offerta molto vasta e interessante della quale conosciamo il giusto, salvo essere specialisti o autodidatti del tema.
Non serve essere dei geni per investire con buon senso e raggiungere gli obiettivi. Ma bisogna seguire certe regole.
Prima di tutto l’educazione finanziaria, ma quella vera
Tra social network pieni di cialtroni, confusione tra speculazione e investimento, giochetti vari inseriti per rendere più piacevole l’esperienza (chi vuole essere figo parlerebbe di gamification), purtroppo l’investimento alla portata di tutti rischia di diventare un concetto un po’ troppo semplicistico.
Spesso il messaggio che passa rischia di essere, beh basta mettere insieme tre o quattro ETF, aggiungo alla mia cultura personale qualche concetto di base e faccio da me.
Mi dispiace ma, pur essendo un sostenitore del fai da te, prima di arrivare alla giusta maturità c’è un percorso di educazione e comprensione da portare avanti.
Se con un coach finanziario o da autodidatti questo è il “dazio” da pagare per diventare investitori di buon senso.
Ma torniamo al libro di Brennan.
Alla fine di quel libro i lettori possono leggere 12 principi che, secondo l’autore, devono essere sempre presenti (ed approfonditi) quando si decide di investire del denaro. Molti sono già stati discussi in questo blog ma è sempre utile fare un recap per non dimenticare.
I 12 principi di Brennan per investire con buon senso
- Sviluppa un piano finanziario identificando gli obiettivi e disegnando un programma di investimento che possa permettere di raggiungere quegli obiettivi.
- Diventa un investitore disciplinato. Vivi al di sotto delle tue possibilità, metti da parte denaro ogni mese e se non riesci a farlo trova un sistema che automaticamente lo faccia al tuo posto.
- Inizia ad investire il prima possibile e sfrutta l’amicizia del fattore tempo. Continua il tuo piano nei momenti di depressione ed euforia e raggiungerai l’obiettivo nel minor tempo possibile.
- Investi in modo bilanciato e diversificato. Le asset class dove mettere denaro sono tre, azioni, obbligazioni e liquidità. Non essere sovraesposto su certi settori o singole azioni o stili di investimento. Fondi di investimento ed ETF sono gli strumenti migliori da utilizzare per realizzare questo obiettivo.
- Controlla i costi evitando spese annue troppo alte sui prodotti utilizzati per completare il piano. E mentre guardi i costi non dimenticare l’impatto della tassazione quando salti da uno strumento all’altro.
- Gestisci il rischio. Crea un portafoglio che ti faccia dormire la notte. Se il disegno tiene conto di obiettivi, orizzonte temporale, tolleranza del rischio e situazione finanziaria personale, la volatilità dei mercati non sarà un problema e basterà qualche marginale aggiustamento nell’asset allocation per raggiungere con serenità l’obiettivo finale.
- Cerca di essere un investitore buy and hold. Compra e tiene ciò in cui investi. Frequenti compravendite oltre ad aumentare i costi dell’investimento rischiano di farti perdere fasi di mercato (la maggioranza) a te favorevoli.
- Non cadere nella tentazione di “non puoi perdere questa opportunità”. Ci sarà sempre qualcuno pronto a promuovere un certo investimento come quello che accorcerà la strada verso il raggiungimento dell’obiettivo. Lascia perdere e non abbandonare la strategia di diversificazione del rischio.
- Smetti di seguire le informazioni finanziarie quotidiane. Oltre che essere irrilevanti per un investitore buy and hold, sono intrise di sentiment eccessivamente positivo o negativo e soprattutto non sono mai fornite nel tuo interesse di investitore.
- Mantieni la barra dritta osservando sempre la giusta prospettiva. Euforia nei momenti in cui tutto va bene si deve trasformare in gratitudine verso i mercati. Pessimismo quando tutto va male si deve trasformare in pazienza.
- Ribilancia periodicamente il portafoglio per esser certo che sia ben allineato con gli obiettivi e soprattutto con il progredire del tempo e degli inevitabili cambiamenti che coinvolgono la vita familiare.
- Dai una definizione alla parola “abbastanza”. Quando abbiamo abbastanza denaro per considerare raggiunto un obiettivo non prendiamo eccessivi rischi per avere di più. Accontentiamoci e basta.
Dopo averli letti sono convinto che molti di voi penseranno che sono concetti banali e semplici da portare avanti.
Siete veramente sicuri che è stato così nella vostra vita breve o lunga di investitore?